PER SUPERARE L’IMPASSE ANTIPOLITICO SIAMO COSTRETTI AD IMPARARE DAL COMPLESSO TECNO-MEDICO?

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La denuncia del capitalismo non è evidentemente servita ad apprendere qualcosa da un punto di vista manageriale.

Qui il video dell’articolo

Di Massimo Franceschini

 

Pubblicato anche su Sfero e Ovidio Network

 

La lettura di questo articolo interessantissimo, che contribuisce egregiamente a demolire la legittimità della narrazione “gender”, mi da l’occasione di riflettere per l’ennesima volta sulle mancanze politiche del nostro tempo, in particolare per quella che chiamiamo con sempre meno convinzione “area del dissenso”.

Riguardo alla questione gender mi sono già espresso nell’ordine qui, qui, qui e qui, per cui non intendo in questa sede ripetermi, se non per segnalare appunto l’articolo di Jennifer Bilek, che fra le altre cose ci mostra chiaramente come i diritti umani siano sfruttati in modo ignobile per scopi che in realtà rappresentano il vero tradimento transumano di questi, come spiego nei miei articoli sull’argomento.

Tornando all’articolo, principalmente denuncia il “gioco sporco” sulla pelle delle persone insito nei “bisogni” indotti dall’ideologia gender e dai perversi intrecci fra “gender industry” e “complesso tecno-medico”, purtroppo anche per i minori, ma ci mostra anche un’altra cosa che in sostanza possiamo ridurre così: la crescita da un punto di vista economico e di mercato non si può avere solo espandendo, migliorando e ottimizzando la produzione, ma anche conquistando nuovi mercati, addirittura creandoli, per quanto scorrettamente!

Certamente non possiamo prendere e replicare completamente in politica un’operazione sporca come l’accoglimento, la sponsorizzazione e l’ampliamento delle “soluzioni” mediche per la scorrettissima questione gender, ma almeno un senso di fredda ammirazione per le capacità manageriali, seppur volte al “male”, mi pare non sia del tutto insensato.

Il vero problema qui, il motivo del totale sconforto dovuto all’osservazione dell’incapacità politica dei nostri tempi, è la constatazione di come la realtà sottostante alle necessità di una politica realmente sovrana e orientata costituzionalmente sarebbe piena come mai di condizioni favorevoli per due principali motivi:

  1. Ci sarebbero tutti i presupposti per invadere il “mercato” della domanda politica in maniera potenzialmente condivisibile dai molti, se non la maggioranza, che oggi in diversi modi sono “costretti” in uno dei “prodotti ideologici” presenti all’interno del mercato politico più generale, partiti che di fatto sono solo comitati elettorali destinati a fare tutt’altro di quanto promesso in quanto incapaci di sottrarsi alle maglie del “mondialismo tecnocratico”.
  2. Dobbiamo constatare quella che in realtà è la totale assenza di un “prodotto politico” all’altezza della tradizione costituzionale e repubblicana del nostro Paese.

Per spiegarmi meglio: credo che ora ci siano tutte le condizioni per una nuova politica, dovute in primis alla mancanza di una vera politica di ripristino dello stato di diritto.

Tale obiettivo, se ben comunicato da veri statisti dotati di un vero programma politico-attuativo, è la domanda che in effetti il “mercato” della politica attende sia coperta da un’offerta adeguata, un’idea che nessuno sembra in grado anche solo di formulare con un “prodotto” all’altezza.

Credo sia del tutto ovvio che gli obiettivi di tale “prodotto” si possano ottenere solo con un duro lavoro di organizzazione, comunicazione, ancora organizzazione, approfondimento, raccolta delle migliori forze della società civile, ancora organizzazione e via dicendo, un lavoro teso a far capire la necessità e la strada realmente percorribile per la salvezza dello stato di diritto attraverso la sua liberazione dallo stato profondo e dalla governance transnazionale, attuata attraverso agende false e antidemocratiche.

Insomma: le condizioni ci sarebbero, la domanda pure e non minoritaria, manca un’offerta adeguata capace di non perdersi nello sterile attivismo di convegni e ricerche di like social mediatici, in grado di costruire una vera organizzazione politica.

L’esempio tremendo dato dal “complesso tecno-medico” è devastante per la sua efficienza, dimostra che si può far passare praticamente qualsiasi idea ad un livello tale da modificare TUTTO.

L’area della politica sovrana e democratica è troppo “antidirigista” per pensare in termini “amministrativi” e/o troppo fideistica negli “uomini forti” dalle “soluzioni facili”, non riesce quindi a capire la semplice evidenza di tali problematiche e il motivo di questo è certamente nella difficoltà ad esprimere statisti adeguati ai terribili tempi che stiamo vivendo, ma anche perché, evidentemente, è mancante di seri amministratori capaci di rendere realtà strategica ed operativa gli ideali scritti nella Costituzione e nei veri diritti dell’uomo.

 

2 agosto 2023
fonte immagine: Wikimedia Commons, Nigrizia, Pixabay

qui il mio libro sul necessario “Partito Unitario di Liberazione Nazionale”
qui l’articolo che dette origine al libro, finito poi nel libro stesso
qui un articolo-appello con brani del libro
qui il successivo articolo in cui delineo una possibile strategia
qui un articolo in cui delineo una possibile “politica nuova”
qui un’ipotesi di ragionamento per un programma politico ispirato ai diritti umani
qui un’analisi su alcune problematiche fondamentali dell’area del dissenso

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