Quanti NO ha detto chi oggi manifesta per il SI?

di Davide Gionco

 

Sabato scorso 10 novembre 2018 si è svolta a Torino una manifestazione pubblica senza bandiere di partito, ma ufficialmente sostenuta da molti partiti che sono stati al governo negli ultimi 25 anni in Italia, in Piemonte e nella città di Torino.

Hanno partecipato anche molti cittadini, i quali, giustamente, chiedono che finalmente chi governa l’Italia ricominci a fare investimenti pubblici per lo sviluppo del paese.

Effettivamente da molto tempo chi ci governa ha deciso molti NO, nel senso che ha detto NO a molti investimenti pubblici che sarebbero stati utili al paese.

Questi NO non sono stati detti sulla base di studi sul rapporto costi/benefici degli investimenti, ma solo per ESIGENZE DI BILANCIO, derivanti dal rispetto dei vincoli posti dall’Unione Europea al bilancio dello Stato Italiano.

L’attuale governo, che proponendo un deficit di bilancio del 2,4% del PIL si attirato contro gli attacchi di tutti i mass media, della UE, della BCE, del FMI, di Confindustria, ecc., propone comunque di realizzare un attivo di bilancio primario di circa l’2,6% PIL.
Ovvero propone di tagliare gli investimenti pubblici di altri 44 miliardi di euro.
Ovvero il governo prevede, semplificando, di incassare il 50% del PIL di tasse, di pagare ai ricchi detentori di titoli di stato il 5% del PIL interessi, corrispondente all’attuale 3,8% di interessi medio pagati sui titoli di stato.

Quindi anche l’attuale governo dirà dei NO a molti investimenti pubblici che sarebbero utili agli italiani.
Dopo di che ci auguriamo cje questi tagli non vadano a colpire dei servizi essenziali per il Paese.

 

La manifestazione di sabato scorso a Torino, però, è stata mal indirizzata in favore del SI alla TAV Torino-Lione, accusando l’attuale governo, che come scritto qui sopra non intendo affatto difendere per gli ulteriori tagli alla spesa pubblica che applicherà, di dire solo dei NO agli investimenti pubblici.
Mi chiedo se i manifestanti si siano resi conto in questi anni di tutti i NO ad opere utili e, direi, indispensabili per il Paese, che chi ci ha governato ha detto in modo sistematico.

Ci hanno detto che questi tagli (ricordate le lacrime della Fornero?) erano necessari per “ridurre il debito pubblico”.
E infatti il debito pubblico è aumentato comunque…

Se invece qualcuno, dei tecnici del settore, ci spiega che la TAV Torino-Lione non è conveniente in quanto i supposti benefici non sarebbero mai tali da compensare, neppure lontanamente, gli investimenti realizzati.
Coloro che manifestano sono gli stessi che si scandalizzano se un ospedale acquista indebitamente una siringa al costo di 4,00 €, quando sul mercato si comprano a 1,00 € ?
E allora perché non scandalizzarsi per investimento pubblico di 4,7 miliardi che porterà benefici, nei prossimi 50 anni, per soli 1,5 miliardi di euro? Attendiamo le cifre dello studio costi/benefici, ma questo è l’ordine di grandezza.

Non sarebbe molto più razionale e conforme alla Costituzione investire quei 4’700 milioni di euro per opere pubbliche di prima necessità, come ad esempio per far funzionare meglio i nostri ospedali, senza obbligarci a lunghe attese nei Pronto Soccorso, che non dispongono di sufficiente personale e attrezzature?

Chiediamo alla classe politica di fare un BAGNO NELLA REALTA’ del paese e a non occuparsi dei savoiardi, quando il popolo manca del pane per mangiare.

E’ certamente necessario un piano di investimenti pubblici per rilanciare l’economia del Paese ed è necessario farlo ben al di là degli assurdi limiti di bilancio che vuole imporci l’Unione Europea.
Ma è anche necessario farlo con un ordine di priorità che tenga conto delle reali esigenze del paese, che di certo non sono l’incremento fra 20 anni del traffico merci fra l’Italia e la Francia o il guadagno di 45 minuti sui tempi di percorrenza in treno fra Lione e Torino.
Di queste “priorità” direi di parlarne fra 20 anni, quando avremo fatto tutto il resto.

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