VISIONI OPPOSTE. PRESIDENTI, MERCATI E POPOLO

Stampa e TV ci parlano di una Presidenza della Repubblica “assediata da indebite pressioni”.

Alcuni parlamentari vogliono invece mettere in stato d’accusa il Presidente.

Come orientarsi?

Per quanto possa apparire legittimo qualche dubbio sulle scelte del Presidente della repubblica, la via dell’accusa di alto tradimento o di attentato alla Costituzione sembra piuttosto ardua ed incerta.

E’ invece possibile, e secondo noi auspicabile, un’altra via: quella di sollevare un CONFLITTO DI COMPETENZA, fra Parlamento e Presidenza della Repubblica, presso la Corte Costituzionale.

Per fare chiarezza.

Gli Italiani hanno il diritto di sapere se il loro Presidente ha agito dentro oppure fuori della SFERA DI COMPETENZA che la legge gli disegna attorno, invadendo o meno quella di altri organi.

Gli italiani, purtroppo, non sanno quali siano effettivamente i poteri e le competenze del Presidente della Repubblica, quelle del Parlamento, quelle del Presidente del Consiglio dei Ministri. Siamo ignoranti in matera, semplicemente perché non ci viene insegnata a scuola, la nostra Costituzione, e perché esiste in questo paese la prassi assai discutibile di lasciar pontificare in TV e sui giornali persone palesemente schierate e non obiettive.

Se si leggono TUTTI gli articoli della Costituzione che disciplinano le competenze dei diversi organi, il quadro risulta infatti assai chiaro.

Negli articoli dall’83 al 91 che disciplinano la Presidenza della repubblica, ed in particolare nell’art 87, che elenca dettagliatamente le competenze del Presidente, NULLA E’ DETTO sul potere di intervenire nella scelta del Governo. Il Presidente della repubblica non ha, infatti, alcun POTERE DI SCELTA sul Presidente del Consiglio dei Ministri e sui ministri (vedremo poi che ha il potere/dovere di NOMINA, ma questa è una cosa completamente diversa dal potere di scelta).

Ruolo generale del Presidente della repubblica è quello di GARANTE DELLA COSTITUZIONE.

TITOLARE DELLE SCELTE DI INDIRIZZO POLITICO è il Parlamento, in quanto diretto rappresentante (almeno dovrebbe esserlo, legge elettorale permettendo..) dell’intero Popolo sovrano.

Il Governo è chiamato semplicemente ad ESEGUIRE quell’indirizzo.

L’art 94 impone che il Governo goda della FIDUCIA DEL PARLAMENTO, il che implica necessariamente che sia il Parlamento ad avere l’effettivo POTERE DI SCELTA del Governo.

Ora veniamo all’art. 92 che recita: “Il Presidente della repubblica NOMINA il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri”.

Cerchiamo di capire la differenza fra “Scelta” e “Nomina”, ricordando anche che i singoli ministri debbono godere della fiducia non solo del Parlamento, ma anche del Presidente del Consiglio dei ministri, che infatti “li propone”.

L’atto di “nomina” da parte del Presidente della Repubblica, letto alla luce delle cose descritte, e del dovere di garantire la Costituzione, implica una valutazione sulle singole persone che IN NESSUN CASO PUO’ ENTRARE NEL MERITO DELL’ORIENTAMENTO POLITICO, ma deve attenere a ragioni diverse. Queste riguardano “l’onorabilità della persona”, che implicherebbe un potere di VETO, e potrebbe spingersi sulla valutazione dell'”adeguatezza” rispetto al compito, ma in questo caso già sarebbe limitata ad un potere di “consigliare”, non certo di “vietare” o “escludere”.

Leggiamo ora i fatti accaduti, alla luce delle informazioni descritte sul quadro giuridico.

Se ci fosse una questione di “onorabilità” di Savona, il Presidente della Repubblica avrebbe un potere di VETO. Se ci fosse una questione di adeguatezza dal punto di vista professionale, il Pdr avebbe solo il potere/dovere di consigliare il Presidente del Consiglio dei ministri incaricato.

Mattarella non ha il potere di PORRE UN VETO su Savona solo in funzione del suo ORIENTAMENTO POLITICO. Se lo ha fatto per queste ragioni, ha superato la sfera delle sue competenze costituzionali, ed è bene chiamare in causa la Corte Costituzionale per il CONFLITTO DI COMPETENZA.

Leggiamo allora il discorso di Mattarella, pubblicato sul sito della Presidenza della repubblica, che illustra le motivazioni della sua scelta.

NESSUN RIFERIMENTO alla ONORABILITA’ di Savona (il che già esclude un potere di veto).

E neppure alcuna questione di adeguatezza professionale.

Riportiamo alcuni stralci particolarmente significativi del discorso, per capire meglio allora l’origine del “non gradimento” (sul link sopra è accessibile il testo integrale).

” La designazione del ministro dell’Economia costituisce sempre un messaggio immediato, di fiducia o di allarme, PER GLI OPERATORI ECONOMICI E FINANZIARI.”

Questa è chiaramente una valutazione di merito sulla scelta politica: gli interessi degli operatori economici e finanziari NON COINCIDONO, anzi possono essere in conflitto con gli INTERESSI DEL POPOLO: perché il Presidente si schiera a favore degli interessi dei “mercati”?

“HO CHIESTO, PER QUEL MINISTERO… un esponente che … NON SIA VISTO COME UN SOSTENITORE DI UNA LINEA … la fuoruscita dell’Italia dall’euro. Cosa ben diversa da un atteggiamento vigoroso, nell’ambito dell’Unione europea, per cambiarla in meglio dal punto di vista italiano.”

Anche questa è una indiscutibile scelta di campo (è meglio uscire dall’euro oppure è meglio cambiare l’Europa?). Oltretutto appare perfino una evidente forzatura del pensiero e delle dichiarazioni ufficiali di Savona.

“L’incertezza sulla nostra posizione nell’euro ha posto in allarme gli INVESTITORI e i risparmiatori, italiani e STRANIERI, che hanno investito nei NOSTRI titoli di Stato e NELLE NOSTRE AZIENDE.”

Qui gli interessi degli investitori stranieri vengono chiaramente anteposti agli interessi del popolo italiano, CHE, OLTRETUTTO, NON HA ALCUN BISOGNO DI INVESTIMENTI ESTERI. In ogni caso: ancora una opinione sul merito politico.

“È mio dovere, nello svolgere il compito di nomina dei ministri – che mi affida la Costituzione – essere attento alla TUTELA DEI RISPARMI DEGLI ITALIANI”

E dovere del Presidente tutelare tutti gli interessi di TUTTI gli italiani, semplicemente garantendo il rispetto di TUTTA la Costituzione, che sui suoi 139 articoli ne dedica uno solo alla tutela del risparmio. Oltretutto, è davvero opinabile ritenere che il sistema finanziario incentrato sull’Euro sia il modo migliore di proteggere il risparmio degli italiani. Moltissimi esperti (fra cui lo scrivente) sono convinti del contrario.

“Quella dell’ADESIONE ALL’EURO E’ UNA SCELTA DI IMPORTANZA FONDAMENTALE per le prospettive del nostro Paese e dei nostri giovani”.

Ancora una indebita ed evidente presa di posizione sulle scelte di indirizzo politico. Oltretutto Presidente Mattarella, se proprio vuole entrare nel merito, ma Lei lo sa che i giovani italiani non hanno risparmi, ma fame di lavoro e giustizia?

Abbiamo bisogno estremo di chiarezza, perché la situazione è veramente delicata ed è bene, pertanto, rimanere sul piano istituzionale, pretendendo, però, una corretta interpretazione del funzionamento della democrazia, che nel nostro caso è certamente una democrazia parlamentare.

Guido Grossi
Presidente Confederazione Sovranità popolare

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