Quattro giorni per scatenare una Guerra Fredda

di Thierry Meysan
20.03.2018

 

Abbiamo tradotto questo interessantissimo che ci offre una chiave di lettura sulla recente crisi diplomatica che ha coinvolto il Regno Unito e la Russia (caso Skripal).
I legami con le denunce di uso di armi chimiche da parte di Assad in Siria (che ricordano troppo quelle mai trovate di Saddam Hussein in Irak).
Il dimissionamento da parte di Trump del segretario di stato Rex Tillerson.
I mass-media che fanno il gioco dei potenti, trasformando in “verità” delle menzogne inventate dal nulla, per scopi inconfessabili.

Una volta tanto abbiamo dei nomi e cognomi dei personaggi che guidano il “Deep State” internazionale, che provocano le guerre per i loro sporchi interessi: Rex Tillerson, ex presidente di ExxonMobil, attuale presidente della Caterpillar, legato ad enormi interessi nell’area mediorientale, e colpevole di avere cospirato per fare lanciare armi chimiche sulla popolazione del Ghuta in Siria, per poi riversare la colpa su Assad e la Russia: centinaia, migliaia di morti innocenti in cambio dei loro cinici interessi. Per fortuna questa volta il peggio è stato evitato.

Comprendiamo anche le ragioni per cui il presidente Donald Trump è probabilmente il primo della storia americana ad essere deriso e sbeffeggiato dai mezzi di comunicazione di massa.

Trump non è un santo, ma ha compreso che negli USA e nel mondo occidentale comanda il “Deep State”, non comandano i governi.
Lo hanno capito anche i Russi, che comunicano con Trump saltando le vie ufficiali (ambasciate), che sanno essere controllati dal “Deep State”.

Stiamo a vedere come andrà a finire.

La redazione


La settimana appena trascorsa è stata straordinariamente ricca di avvenimenti, ma nessuno dei mass media è stato capace di renderne conto, in quanto hanno deliberatamente nascosto alcuni avvenimenti per coprire la narrazione fatta dal loro governo. Londra ha cercato di provocare un conflitto importante, ma ha perso nei confronti della Russia, del presidente Trump et alla Siria.


Pur disponendo del quarto esercito al mondo, il Regno Unito non può sfidare la Russia senza disporre di alleati. Ha quindi la necessità di inventare un “casus belli” per fare reagire i propri alleati e portarli a coinvolgersi nel conflitto.

Il governo britannico ed alcuni suoi alleati, fra i quali il segretario di stato americano Rex Tillerson, hanno tentato di scatenare una Guerra Fredda contro la Russia.

Il loro piano prevedeva da un lato di mettere in scena un attentato contro un ex agente segreto a saisbury e dall’altro lato un attacco chjimico contro i « ribelli moderati » nella Ghuta. I cospiratori intendevano approfittare dello sforzo della Siria per liberare le periferie della propria capitale e la disorganizzazione della Russia in occasione delle elezioni presidenziali. Grazie a questi manipolatori il Regno Unito avrebbe spinto gli USA a bombardare Damasco, compreso il palazzo presidenziale siriano, e avrebbe chiesto all’Assemblea Generale dell’ONU di escludere la Rusia dal Consiglio di Sicurezza.

Nel frattempo i Servizi segreti siriani e russo sono venuti a conoscenza di queste trame. Hanno avuto la certezza che gli agenti americani che preparavano dalla Ghuta un attacco chimico contro la Ghuta non dipendevano dal Pentagono, ma da un’altra agenzia americana.

A Damasco il ministro aggiunto degli Affari Esteri Fayçal Miqdad ha convocato d’urgenza, il 10 marzo, una conferenza stampa per allertare i propri concittadini. Da parte sua Mosca ha innanzitutto tentato di contattare Whashington per vie diplomatiche, ma sapendo che l’ambasciatore americano John Huntsman Jr è amministratore della Caterpillar che ha fornito ai jihadisti delle talpe meccaniche affinché costruissero le loro fortificazioni, Mosca ha quindi cercato di aggirare le vie diplomatiche ordinarie.
Ecco come si sono concatenati gli eventi.

12 marzo 2018

L’armata siriana scopre 2 laboratori di armi chimiche, il primo il 12 marzo a Aftris ed il secondo il giorno successivo a Chifonya. Questo mentre la diplomazia russa spinge la OPAC (Organizzazione internazionale per la proibizione delle armi chimiche) ad occuparsi dell’inchiesta crminimale di Salisbury.

Il primo ministro britannico Theresa May accusa violentemente alla Camera dei Comuni la Russia di avere ordinato l’attentato di Salisbury. Secondo lei l’ex agente segreto doppiogiochista Sergjej Skripal e sua figlia sarebbero stati avvelenati da una sostanza militare nervina del tipo « sviluppato dalla Russia » denominato « novichok ». Sapendo che il Cremlino considera i propri cittadini che abbiano tradito come degli obiettivi legittimi, sarebbe quindi altamente probabile che sia stato lui ad ordinare il crimine.

Il novichok è conosciuto attarverso le rivelazioni fatte da due personalità sovietiche, Lev Fjodorov e Vil Mirzayanov. L’informato Fyodorov pubblicò un articolo sul settimanale russo Top Secret (Совершенно секретно) nel luglio 1992 denunciando l’estrema pericolosità di questo prodotto e mettendo in guardia contro l’uso delle vecchie armi sovietiche da parte degli Occidentale per distruggere l’ambiente in Russia e renderlo invivibile. Nell’ottobre del 1992 pubblicò un secondo articolo sul giornale Notizie di Mosca (Московские новости) insieme ad un responsabile del controspionaggio, Mirzayanov, denunciando la corruzione di certi generali et il traffico di novichok a cui si sarebbero dedicati. Essi ignoravano a chi avrebbero potuto vendere questa arma chimica. Mirzayanov fu dapprima arrestato per alto tradimento, quindi rilasciato. Se Fjodorov è morto in Russia los corso mese di agosto, Mirzayanov vive in esilio negli Stati Uniti, dove ha collaborato con il Dipartimento della Difesa.

L’ex ufficiale del controspionaggio russo Vil Mirzayanov si è trasferito negli Stati Uniti. A 83 anni commenta da Boston lo scandalo Skripal.

Il novichok era fabbricato in un laboratorio sovietico a Nurus, nell’attuale Uzbekistan. Al tempo della dissoluzione dell’Unione sovietica fu distrutto da una équipe americana specializzata, quindi gli Stati Uniti hanno necessariamente posseduto e studiato dei campioni di questa sostanza, che quindi sia la Russia che gli USA sono in grado di riprodurre.

Il ministro britannico degli Affari Esteri, Boris Johnson, convoca l’ambasciatore russo a Londra, Alexander Yakovenko. Gli pone un ultimatum di 36 ore per verificare se manchi del novichok dai loro depositi. L’ambasciatore risponde che non ne manca, in quanto la Russia ha distrutto la totalità delle armi chimiche ereditate dall’Unione Sovietica e l’OPAC ha prodotto i relativi verbali.

Dopo un colloquio telefonico con Boris Johnson, il segretario di stato americano Rex Tillerson condanna a sua volta la Russia per l’attentato di Salisbury.

Nello stesso tempo si tiene presso il Consiglio di Sicurezza dell’ONU un dibattito sulla situazione nella Ghuta. La rappresentante permanente degli USA, Nikki Haley, dichiara in quel consesso: “Circa un anno fa, dopo l’attacco con gas sarin perpetrato a Khan Sheikhun dal regime siriano, gli USA avevano messo in guardia il Consiglio di Sicurezza. Abbiamo detto che, di fronte all’inazione sistematica della comunità internazionale, a volte gli USA sono obbligare ad agire da soli. Il Consiglio di Sicurezza non ha agito e gli USA hanno colpito la base aerea a partire dalla quale Assad aveva lanciato in suo attacco con armi chimiche. Riproponiamo oggi la medesima messa in guardia”.

I servizi di sicurezza russi fanno circolare dei documenti dello stato maggiore statunitense. Mostrano che il Pentagono è pronto a bombardare il palazzo presidenziale ed i ministeri siriani, sul modello di quanto avvenne per la presa di Bagdad, dal 3 al 12 aprile 2003.

Commentando la dichiarazione di Nikki Haley il ministero russo degli Affari Esteri, che ha sempre qualificato la questione di Khan Sheikhun come « manipolazione occidentale », rivela che le false informazioni che al tempo indussero in errore la Casa Bianca e la portarono a bombardare la base di Al-Shayrat provenivano da un laboratorio britannico che non ha mai indicato come si sia procurato quei campioni di gas sarin.

13 marzo 2018

Il Ministero degli Esteri russo pubblica un comunicato in cui condanna un possibile intervento americano e in cui annuncia che se venissero colpiti dei cittadini russi a Damasco, Mosca risponderebbe in modo proporzionato, essendo il presidente russo responsabile della sicurezza dei propri concittadini.

Aggirando le vie diplomatiche ufficiali il comandante dello Stato Maggiore russo, il generale Valery Gerasimov, contatta il suo omologo americano Joseph Dunford, per informarlo dei suoi timori riguardo un attacco chimico sotto falsa bandiare nalla Ghuta. Dunford prende la cosa molto seriamente e informa il segretario di stato americano alla Difesa, il generale Jim Mattis, che ne riferisce al presidente Donald Trump. Data l’assicurazione dei Russi, secondo i quali questo colpo basso sarebbe preparato all’insaputa del Pentagono, a Casa Bianca chiede al direttore della CIA, Mike Pompeo, d’identificare i responsabili di questo complotto.

Ignoriamo i risultati di questa inchiesta interna, ma il presidente Trump si convince dell’implicazione del suo segretario di stato Rex Tillerson, il quale viene immediatamente pregato di interrompere il suo viaggio ufficiale in Africa per rientrare a Washington.

Theresa May scrive al segretario generale delle Nazioni Unite per accusare la Russia di avere ordinato l’attentato di salisbury e per convocare una riunione di urgenza del Consiglio di Sicurezza. E senza attendere espelle 23 diplomatici russi.

Pubblicato un mese e mezzo prima dell’attentato di Salisbury, il libro di Amy Knight presenta quella che diventerà la tesi del MI5. L’autrice afferma di non avere neppure lei la minima prova sulle ipotesi avanzate.

Su richiesta della presidente della Commissione degli Interni della Camera dei Comuni, Yvette Cooper, la segretaria britannica agli Interni Amber Rudd annuncia que il MI5 (servizi segreti militari dell’Interno) riaprirà 14 inchieste su dei morti che, secondo fonti americane, sarebbero state ordinate da Cremlino.

Facendo in questo modo il governo britannico adotta le teorie della professoressa Amy Knight. Il 22 gennaio 2018 questa “sovietologa” statunitense pubblicava un’opera particolarmente straba, intitolata “Ordini di uccidere: il regime di Putin et l’assassinio politico” L’autrice, che è la « specialista » sul vecchio KGB, tenta di dimostrare nel libro che Vladimir Putin è un assassino seriale, responsabile di dozzine di assassini politici, partendo dagli attentati di Mosca del 1999 fino a quello della Maratona di Boston del 2013, passando per l’esecuzione di Alexander Litvinenko a Londra nel 2006 o quella di Boris Nemtsov a Mosca nel 2015. Nel mentre la stessa ammette che non esiste alcuna prova delle sue accuse.

I liberali europei entrano in ballo. L’ex premier belga, Guy Verhofstadt, che presiede il loro gruppo all’Europarlamento, chiede all’Unione Europea di attuare delle sanzioni contro la Russia. Il suo omologo alla testa del loro partito britannico, sir Vince Cable, propone un boicottaggio europeo della Campionato Mondiale di calcio. Buckingham Palace annuncia che da questo momento la famiglia reale annulla il suo viaggio in Russia.

L’OFCOM, l’autorità britannica regolatrice delle telecomunicazioni, annuncia che potrebbe interdire la catena « Russia Today » a titolo di ritorsione, sebbene quest’ultima non abbia violato alcuna legge britannica.

Il ministero russo degli Esteri convoca l’ambasciatore britannico a Mosca per informarlo che gli sarano a breve indicate delle misure di reciprocità in ritorsione all’espulsione dei diplomatici russi da Londra.

Il presidente Trump annuncia su Twitter di avere destituito il suo Segretario di Stato, con il quale non è ancora venuto in contatto, sostituendolo con Mike Pompeo, ex direttore della CIA, il quale il giorno prima aveva confermato l’autenticità delle informazioni russe trasmesse dal generale Dunford. Arrivato a Washington, Tillerson ottiene conferma della decisione di Trump attraverso il segretario generale della Casa Bianca, il generale John Kelly.

L’ex padrone della più grande multinazionale al mondo, Exxon-Mobil, pensava di non essere coinvolto dalle questioni. Con sua grande sorpresa Rex Tillerson è stato brutalmente esautorato da Donald Trump. Il primo pensava di rendere servizio al mondo anglo-sassone, mentre il secondo lo considera un traditore della patria.

L’ex Segretario di Stato, Rex Tillerson, proviene dalla borghesia texana. La sua famiglia e lui stesso sono conivolti nello scoutismo statunitense, di cui Tillerson fu presidente nazionale (2010-2012). Culturalmente vicino all’Inghilterra, non esitò, quando divenne presidente della mega-multinazionale Exxon-Mobil (2006-2016), a condurre una campagna “politicamente corretta” per accettare i giovani gay fra gli Scouts o a reclutare dei mercenari nella Guyana Britannica. Sarebbe anche membro della Pilgrims Society, il più prestigioso club anglo-americano, presieduto dalla regina Elisabetta II, di cui molti membri fecero parte dell’amministrazione Obama.

Durante le proprie funzioni presso il Segretariato di Stato la sua buona educazione servì da « garanzia » a Donald Trump, considerato dall’alta società americana come un istrione. Entrò in conflitto con il proprio presidente su 3 questioni importanti che ci permettono di comprendere l’ideologia dei cospiratori.

Come Londra ed il Deep State (lo “Stato profondo”) americano, riteneva utile demonizzare la Russia per consolidare il potere degli Anglo-Sassoni nel mondo occidentale ;
Come Londra, pensava che per mantenere il colonialismo occidentale in medio Oriente era necessario favorire il presidente iraliano, lo sceicco Rohani, contro la Guida della Rivoluzione, l’ayatollah Khamenei. Sosteneva di conseguenza l’accordo dei 5+1 sul nucleare iraniano;

Come il Deep State americano, considerava che l’avvicinamento della Corea del Nord agli Stati Uniti doveva restare segreto ed essere utilizzato per giustificare uno spiegamento militare in realtà diretto contro la Cina Popolare. Era di conseguenza favorevole a degli incontri interlocutori con Pyongyang, ma contrario ad un incontro fra i due capi di stato.

14 marzo 2018

Mentre Whashington è sotto shock , Theresa May interviene nuovamente davanti alla Camera dei Comuni pour sviluppare le proprie accuse, mentre in tutto il modo i diplomatici britannici prendono la parola in numerose organizzazioni intergovernative per trasmettere loro il messaggio. Rispondendo al Primo Ministro, il deputato blairista Chris Leslie qualifica la Russia come « stato canaglia » e chiede la sua sospensione dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Theresa may s’impegna ad esaminare la questione sottolineando che solo l’Assemblea Generale consentirebbe di aggirare il veto russo.

Il consiglio della NATO si riunisce a Bruxelles su richiesta del Regno Unito. I 29 stati membri stabiliscono che vi sia un legame fra l’uso di armi chimiche in Siria e l’attentato di salisbury. Considerano la Russia come “probabilmente” responsabile di questi due avvenimenti.

Jens Stoltenberg,il segretario generale della NATO, e la rappresentante permanente del Regno Unito al Consiglio della NATO, Sarah MacIntosh. Costei è l’ex direttrice delle questioni di Difesa e di Servizi Segreti presso il Ministero degli Esteri britannico, posto che lasciò a Jonathan Allen, attuale incaricato presso l’ONU.

A New York il rappresentante permanente della Russia, Vasily Nebenzia, propone ai membri del Consiglio di Sicurezza di adottare una dichiarazione attestante la volontà comune di fare luce sull’attentato di Salisbury, affidando l’inchiesta all’OPAC, nel rispetto delle procedure internazionali. Ma il Regno Unito rifiuta ogni testo che non riporti l’espressione secondo cui la Russia sarebbe “probabilmente responsabile” dell’attacco.

Durante il dibattito pubblico che ne è seguito, il delegato per il Regno Unito, Jonathan Allen, rappresenta il proprio paese. Si tratta di un agente del MI6 (l’Agenzia dello Spionaggio estero britannica) che ha creato il servizio di propaganda di guerra del Regno Unito e portato attivamente il suo sostegno agli jihadisti in Siria. Allen dichiara: “La Russia ha già interferito negli affari di altri paesi, la Russia non ha rispetto della vita dei civili, come dimostrato dall’attacco di un aereo commerciale sui cieli dell’Ucraina da parte di mercenari russi, la Russia copre l’uso di armi chimiche da parte di Assad (…). Lo Stato russo è responsabile di questo tentativo di omicidio ». Il rappresentante permanente della Francia, François Delattre, che in virtù di un decreto in deroga del presidente Sarkozy è stato formato presso il Dipartimento di Stato degli USA, ricorda che il proprio paese ha lanciato una iniziativa per porre fine all’impunità di coloro che usano delle armi chimiche. E lascia intendere che questa iniziativa diretta verso la Siria potrebbe essere rivolta contro la Russia.

L’ambasciatore russo, Vasily Nebenzia, ricorda che la riunione è stata convocata su richiesta di Londra, ma che è resa pubblica su richiesta della Russia. Osserva come iL regno Unito violi il diritto internazionale, indirizzando la questione al Consiglio di Sicurezza, mentre tiene fuori dalla questione l’OPAC. Fa notare che si Londra ha potuto identificare il Novichok, significa che dispone della relativa formula chimica e che è in grado, quindi, di produrlo. Ricorda l’invito della russia a collaborare con l’OPAC, nel rispetto delle procedure internazionali.

15 marzo 2018

Il Regno Unito pubblica una dichiarazion comune cofirmata il giorno precedente dalla Francia, dalla Germania ed anche da Rex Tillerson, che era ancora Segretario di Stato degli USA. Il testo riprende il sospetto britannico. Denuncia l’utilizzo di un « agente neurotossico di qualità militare ». Afferma che è « altamente probabile que la Russia sia responsabile dell’attacco”.

Il Washington Post pubblica il parere dell’opinionista esterno Boris Johnson, mentre il Segretario USA al Tesoro, Steven Mnuchin, propone delle nuove sanzioni contro la Russia. Quest’ultime non legate all’affare in corso, ma alle argomentazioni di ingerenza nella vita pubblica degli USA. Il decreto cita ancora l’attentato di salisbury, come una prova dell’azione subdola della Russia.

Il segretario britannico alla Difesa, il giovane Gavin Williamson, dichiara che dopo l’espulsione dei suoi diplomatici, la Russia dovrebbe « smetterla » (!). e’ la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale che un dirigente di uno stato membro permanente del Conasiglio di Sicurezza utilizza toni del genere nei confronti di un altro membro del Consiglio. Sergej Lavrov commenta : « E’ un giovane affascinante. Desidera certamente conquistare il suo posto nella storia, facendo dichiarazioni scioccanti […] Forse manca un po’ di educazione”

Il Regno Unito non ha esitato, nel corso di tutta la sua storia, a mentire ed a tradire la parola data per difendere i propri interessi. Da cui il soprannome dato dai Francesi si “perfido Albione” (con riferimento al nome latino dell’Inghilterra).

Conclusione

In quattro giorni il Regno Unito ed i suoi alleati hanno lanciato le premesse di una nuova divisione del mondo, di una Guerra Fredda.

Tuttavia la Siria non è l’Irak e l’ONU non è il G8 (da cui la Russia è stata esclusa a causa dell’annessione della Crimea alla sua federazione e del suo sostegno alla Siria). Gli Stati Uniti non stanno per distruggere Damasco e la Russia non sarà esclusa dal Consiglio di Sicurezza. Dopo essersi ritirato dall’Unione Europea, dopo avere rifiutato di firmare la dichiarazione cinese sulla Via della seta, il Regno Unito pensava di aumentare la sua statura internazionale eliminando un concorrente. Con questo colpo basso immaginava di acquisire una nuova dimensione e di diventare la “Global Britain” annunciata dalla signora May. Ne è quindi derivata una distruzione della sua credibilità.

Thierry Meyssan

 

Tradotto dall’originale :
http://www.voltairenet.org/article200226.html

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