Migranti, Linguaggio e Cultura Rivoluzionaria

I fenomeni migratori seguono le opportunita’ di lavoro, di sviluppo e di una Vita migliore.

Da sempre.

Ma e’ difficile capire un fenomeno migratorio verso un Paese come l’Italia che vede i propri giovani emigrare all’estero in cerca di Opportunita’.

Perche’ in Italia non ci sono Opportunita’ (almeno in questo momento).

Qualcosa non torna…

Seguiamo il linguaggio dei protagonisti.

La Sinistra “Culturale” nel suo linguaggio  scambia il controllo dei confini, dell’immigrazione illegale e del welfare  nazionale per Razzismo e Rifiuto del “Diverso”.

Impossibile un Analisi Razionale se si parte da queste basi…

I confini non sono muri razzisti contro i migranti. Sono confini e basta.

Quello che è considerato (ancora..) normale in qualsiasi altra Nazione in Italia non lo è…

Perche’?

Perché storicamente noi abbiamo, nella Sinistra Italiana, una forte Componente Culturale Rivoluzionaria che vuole sistematicamente indebolire e distruggere lo Stato Nazionale. Partendo, per esempio, dal Non Controllo “ideologico” dei suoi confini. Fino ad arrivare ad auspicare la perdita della sua autonomia nazionale in favore di ordinamenti internazionali.

C’è più Razzismo Violento, Parlato e Commentato, in La Repubblica e nei giornali “progressisti” in genere, che nella vita quotidiana REALE in tutto il Paese…

Normale se si analizza quel linguaggio.

Un linguaggio rivoluzionario, infatti, ha bisogno di un Frame Violento, vero o presunto, per giustificare la propria esistenza e auspicare azioni rivoluzionarie.

Sarebbero pronti a proporre di limitare il diritto di voto, partendo dalla ipotesi che la maggioranza degli italiani sono beceri e xenofobi? Domanda inutile: il termine linguistico negativo “populismo” contiene la risposta.

Sarebbero disposti ad accogliere milioni di persone per creare un nuovo “proletariato rivoluzionario”? Risposta chiara: la frase “i migranti sono l’avanguardia del Nostro Futuro” contiene un processo politico volontario.

Esiste una Sinistra Ideologicamente Anarcoide (nel senso di rifiuto dello Stato Democratico) e chiaramente Anti Nazionale. Di fatto al servizio di chi intende (o auspica) di trasformare il Pianeta in un Unico Mercato Globale senza vincoli e confini, con diritti e doveri decisi sempre più dalle iper élite capitaliste internazionali e non da Stati e/o Democrazie Nazionali.

Siamo forse in guerra per difendere le Democrazie, il concetto di Stato e l’idea di Nazione?

Sicuramente i Migranti non c’entrano nulla.

Loro vengono per il nostro Stato, per la nostra Cultura, per la nostra Democrazia, per la nostra Civilta’… garanzie (sperano) di una vita decente.

Sicuramente non vengono per il linguaggio rivoluzionario.

Ne sarebbero solo terrorizzati.

 

GioMag

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