Il trucco degli “editori responsabili”

di Giovanni Lazzaretti

E’ un trucco. Cos’è che è un trucco, il virus? No, purtroppo il virus è vero. Il trucco riguarda altro.

 

Editori responsabili

Nella scorsa puntata ho presentato una tabella di raffronto tra la narrazione televisivo/giornalistica (fatta dagli autodefinitisi “editori responsabili”) e la “verità braccata da vicino” (costituita da una serie di elementi certi o fortemente probabili, che si trovano solo ricercando su Internet, e solo scartando tante tante cose).

Se avete scelto la narrazione televisivo/giornalistica, è inutile che proseguiate con questo articolo.

Vi ricordo però come è costituita l’informazione in Italia.

Elkann / Agnelli / FCA ex Fiat comandano GEDI e, attraverso questa, possiedono

  • Quotidiani nazionali: La Repubblica, La Stampa, il Secolo XIX
  • Quotidiani nazionali online: HuffPost Italia, Business Insider Italia, Mashable Italia
  • Quotidiani locali: Il Tirreno di Livorno, La Nuova Sardegna di Sassari, Messaggero Veneto – Giornale del Friuli di Udine, Il Piccolo di Trieste, la Gazzetta di Mantova, Il Mattino di Padova, la Provincia Pavese, La Tribuna di Treviso, la Nuova Ferrara, Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio, la Nuova Venezia, il Corriere delle Alpi di Belluno 
  • Periodici: l’Espresso, MicroMega, Limes, Le Scienze, Mind, National Geographic, 
  • Radio e TV: Radio Deejay, Radio Capital, Radio m2o, e loro versioni TV

e diverse altre cose.

Poi abbiamo Urbano Cairo, che possiede Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport, e La7. Su La7 sovrabbonda tra gli invitati Massimo Giannini, ex direttore di Radio Capital e ora direttore de La Stampa.

Direttore dei TG di La7 è Enrico Mentana, adesso fondatore e editore del giornale online Open (registrato come Impresa Sociale). Da Open proviene David Puente, cacciatore di bufale e inserito nella commissione anti fake news del governo.

Provengono da Mediaset sia Mentana (fondatore del TG5) sia Cairo (acquisitore di Italia 1, vicedirettore di Publitalia).

Mediaset fa lo spot sugli editori responsabili, mettendo dentro: Corriere, RAI, il Giornale, TG La7, La Stampa, Studio Aperto, TG4, Repubblica, Avvenire, Sole 24 Ore, il Messaggero, TG5, TGcom24.

Insomma, un blocco unico. Per non parlare poi del blocco unico delle reti relazionali. Tanto per dirne una: il commissario straordinario Arcuri è il padre della figlia della brava conduttrice Myrta Merlino;

la Merlino ha anche aderito al Patto per la Scienza di Burioni.

La giornalista Francesca Fagnani che appariva sul Nove e altrove è la compagna di Enrico Mentana. E potete continuare liberamente.

E’ certo che ogni direttore ha la sua personalità. E’ certo che ogni giornalista ha la sua deontologia professionale. Ma è altrettanto certo che in un blocco così coeso fai fatica a dire qualcosa che esca dalla cornice narrativa standard. Se lo fai una volta, intuisci in fretta che non lo devi fare più.

Ad esempio, non è elegante che FCA prima depauperi legalmente l’erario italiano spostando la sede fiscale in Gran Bretagna; poi faccia tre interviste a Conte tra Repubblica e La Stampa; e poi chieda di accedere a un prestito di 6,3 miliardi di euro garantiti dallo Stato.

E’ perfettamente legale. Ma non è elegante. E temo che tra gli “editori responsabili” non lo dirà nessuno.

La TV responsabile, o TV sonnifero, non vi darà mai i dati utili per braccare la verità da vicino.


Una ghigliottina per il tenente Colombo

Ho pensato tanto. A volte mi veniva in mente lo sceneggiato “I giovedì della signora Giulia”. A volte il finale di “Assassinio sull’Orient Express”. A volte lo sconosciuto romanzo “Il tesoriere”. Alla fine ho scelto il tenente Colombo.

***

Siamo a Los Angeles.

Elliott Blake crede così tanto nei suoi poteri telepatici, da accettare di sottoporsi a una prova preparata da Max Dyson, un prestigiatore famoso per avere smascherato tutti i “sensitivi” da lui esaminati. 

All’esperimento è interessato anche il governo degli Stati Uniti: in caso di successo di Blake è disposto a finanziare un centro per gli studi sulla parapsicologia. 

Seguiamo lo svolgimento della prova preparata da Max Dyson contro Elliott Blake.

In una grande stanza ci sono:

  • il sensitivo Elliott Blake, chiuso in una cabina perfettamente isolata in audio e video; nella cabina ci sono solo un tavolo, una sedia, tre fogli e un pennarello;
  • Max Dyson, che guiderà la prova via radio;
  • Mr. Arrow, ufficiale dell’esercito, e altri che assistono alla prova.

Max consegna ad Arrow tre valigette, e Arrow le affida a tre agenti fidatissimi, scelti all’ultimo istante.

Gli agenti vanno in auto con la valigetta, e Max li guida via radio (vado a memoria):

«Aprite la valigetta». 

«Controllate il contenuto: troverete un fax, una macchina fotografica Polaroid, il volume delle piante stradali di Los Angeles, un elastico, un pennarello, occhiali ciechi».

«Indossate gli occhiali ciechi e accertatevi di non vedere nulla».

«Sfogliate a caso il volume delle piante stradali» (il volume aveva la rilegatura a spirale e ruotava quindi liberamente in ogni direzione).

«Quando avete scelto la pagina, bloccate le pagine del volume con l’elastico».

«Prendete il pennarello e fate un punto nella pagina scelta».

«Togliete gli occhiali ciechi».

«Recatevi nel luogo marcato con il punto».

«Fotografate un punto significativo (non cose banali come case, alberi, auto,…)».

«Inviate via fax la foto fatta».

Nel frattempo il sensitivo Elliott Blake è in cabina e deve captare col pensiero cosa stanno fotografando gli agenti, riproducendo poi l’immagine sui fogli che ha a disposizione.

L’esperimento riesce: la somiglianza tra foto e disegni è impressionante. Grandi applausi di Arrow per il sensitivo e Max se ne va scornato.

Elliott Blake ha quindi superato brillantemente la prova, ma quella sera stessa si reca nello studio dove Max Dyson costruisce e sperimenta i suoi trucchi e lo uccide con una ghigliottina utilizzata per gli spettacoli.

Il tenente Colombo indaga e sospetta il sensitivo; gli farebbe molto comodo dimostrare che quell’esperimento era fasullo: infatti Arrow è ormai in procinto di assumere il sensitivo, gli cambierà identità e nessuno lo vedrà più.

Il tenente non ci salta fuori: esamina e riesamina gli elementi della prova, ma non trova il bandolo. Decide quindi di rivolgersi a un ragazzino apprendista prestigiatore, che gli dà un consiglio importante: «La smetta di esaminare gli elementi. Ripeta invece questa frase: “E’ un trucco. E’ solo un trucco!”». Guardare gli elementi cercando di entrare nella mente di chi il trucco l’ha concepito. 

E un po’ alla volta il trucco salta fuori, tanto che il tenente Colombo, chiuso in cabina, riesce a realizzare davanti ad Arrow la stessa prova eseguita dal sensitivo, con il ragazzino che guida gli agenti via radio.

Come era il trucco?

Innanzitutto il prestigiatore Max Dyson e il finto sensitivo Elliott Blake erano d’accordo tra loro. 

Gli occhiali ciechi servivano non per scegliere a caso la pagina, ma perché gli agenti non si accorgessero che le pagine della loro guida stradale erano tutte uguali tra loro e con un punto rosso già impresso. 

Il pennarello non scriveva. 

L’elastico serviva a bloccare le pagine, apparentemente per non perdere il segno, in realtà perché le pagine non si muovessero e non si rivelassero tutte uguali e già marcate. 

Nei luoghi scelti in modo obbligato c’era un unico oggetto insolito e fotografabile.

Questa truffa sofisticata, realizzata anche attraverso un trucco da prestigiatore, mostra alcuni elementi che dobbiamo tenere presenti:

  • i due nemici apparenti, di cui uno appare come lo sconfitto, erano soci
  • ci sono persone in perfetta buona fede che partecipano inconsapevoli al trucco (i 3 agenti, lo stesso Arrow)
  • ci sono persone che assistono al trucco e ci cascano (Arrow e altri)
  • c’è la trasposizione mediatica (le persone credono di aver assistito all’evento, in realtà ne hanno visto solo una trasposizione mediatica, ossia Max Dyson che spiegava via radio)
  • ci sono gli elementi materiali del trucco
  • e c’è infine il ragazzino che rivela il trucco basandosi sull’uso della ragione «Quello non può leggere il pensiero. E’ un trucco. E’ solo un trucco».

Lasciamo per ora in disparte il tenente Colombo. Ma tenete presenti i vari elementi.


Macro idee in giro per il mondo

In giro per il mondo ci sono una serie di macro-idee. Non intendo “sistemi di pensiero”, un sistema di pensiero ce l’ha anche un povero. Intendo macro-idee non dedotte dalla realtà del mondo, ma concepite per plasmare il mondo secondo il proprio pensiero.

Idee gnostiche, per chi ha familiarità col termine: il mondo materiale è male, e solo delle élite possono “chiamarsi fuori”.

Idee concepite da gente che ha patrimoni inimmaginabili, e ha flussi di cassa ancora più inimmaginabili.

 

Rientro dolce

Esiste un’associazione che si chiama “Rientro Dolce”.

“Rientro dolce” significa calo della popolazione attraverso la riduzione volontaria della natalità. Siamo dunque contrari alle politiche demografiche autoritarie, perché violano le libertà individuali e sono anche meno efficaci di mezzi come l’istruzione, l’emancipazione femminile, l’informazione sessuale, la pianificazione familiare attraverso la contraccezione (il cui uso può essere incoraggiato dai mass media), la riduzione della mortalità infantile ecc… 

Ci sta molto a cuore la vita, la libertà e il benessere di chi è al mondo, e vogliamo il “rientro dolce” per motivi umanitari oltre che ambientali. Se il tasso della natalità è basso la popolazione pian piano diminuisce, ed è questo il tipo di diminuzione che noi vogliamo. 

Noi vogliamo che la popolazione diminuisca grazie a una bassa natalità e non, come accade ora e ancor più potrebbe accadere in futuro, a causa di un’elevata mortalità. L’obiettivo del rientro dolce della popolazione mondiale a 2 miliardi (proposto per la prima volta da Pannella nel 2001) va ovviamente proiettato in un lontano futuro, perché un rientro dolce di tale entità richiede tempi molto lunghi. Noi riteniamo che sia ora di cominciare questo cammino di rientro, se vogliamo garantire condizioni di vita migliori agli esseri umani e agli altri esseri viventi che abitano e abiteranno questo pianeta. 

Per me è un’idea aberrante il pensare di “darsi un obiettivo” sulla popolazione mondiale, comunque a ognuno le sue idee.

Il fatto è che “Rientro Dolce” ha alcuni difetti

  • ridurre la popolazione per calo della fertilità genera una società di vecchi
  • sì, si può spingere per l’eutanasia, ma la gente (si è visto col virus) non ha molta voglia di morire anche se è “in età”
  • un calo della fertilità non è assolutamente detto che assesti la popolazione a 2 miliardi; è più probabile che il punto di equilibrio sia l’estinzione
  • e poi ci vuole tempo, e la gente che ha tanti miliardi di dollari in genere ha fretta.

“Rientro Dolce” è il volto presentabile e tranquillo di una idea fissa che i potenti della terra perseguono invece in modo non tranquillo: la riduzione della popolazione a 2 miliardi.

 

Neoliberismo

L’essenza del neoliberismo (l’ho già detto in un altro articolo) è stata ben descritta in TV dallo scrittore Ottavio Cappellani da Catania: «Il coronavirus è una grande occasione per l’economia italiana; il ricco diventerà più ricco, il povero si rimboccherà le maniche, e finalmente verrà spazzata via questa media borghesia della fabbrichetta» e citava entusiasta Milton Friedman a supporto delle sue affermazioni.

Nel neoliberismo accade esattamente questo tris di effetti.

1) Il ricco diventa sempre più ricco. Non il “ricco imprenditore”, ma il “ricco redditiere”, che ha bisogno di povertà e disoccupazione strutturale affinché la principale voce di costo (i salari) stia sempre bassa: sia per non far muovere l’inflazione, sia per avere mano d’opera a basso costo.

2) La classe media sparisce. Massacrate dalle tasse, dagli interessi passivi, dalle crisi ormai endemiche, le fabbriche serie, radicate sul territorio, legate all’economia reale, spariscono. Prosperano invece, grazie alla mano d’opera a basso costo, le grandi aziende-giocattolone da passarsi di mano in mano secondo gli umori della finanza.

3) Il povero deve rimboccarsi le maniche. Però, abbandonato dallo Stato e senza le “fabbrichette” sul territorio, può ingegnarsi solo a diventare addetto delle pulizie, cameriere, lavapiatti, trasportatore di pacchi o di pizze. Tutti mestieri dignitosi e legittimi, se scelti liberamente, ma senza “la fabbrichetta” diventano l’unica scelta. 

 

Governo mondiale

Come sarebbe fatto un governo mondiale?

Beh, non sarebbe certo formato da un consesso che vuole il bene degli uomini.

Sarebbe il governo mondiale del neoliberismo estremo (innervato da una struttura totalitaria) e del comunismo estremo (innervato di metodi neoliberisti): le idee della finanza internazionale e del Partito Comunista Cinese diventerebbero una cosa sola.

Gli Stati rimarrebbero come una sorta di province amministrative, per fare quelle cose minimali che servono ai paria della società: un po’ di scuola, cibo, case-loculi per famiglie (?) o più probabilmente per monadi autoreferenziali, asfaltatura di strade.

Ciò che sosterrebbe il governo mondiale sarebbe una moneta unica: moneta alta per le élite, moneta bassa per i paria. Moneta non gestita da contanti (ovviamente), ma nemmeno da carte (meno ovviamente). Sarebbe gestita da nano-impianti installati direttamente nel corpo umano, dirigenti esclusi. Nano-impianti, non micro-chip: nemmeno ti accorgeresti se te l’hanno impiantato.

Le élite sarebbero fatte dai grandi ricchi, dai grandi controllori, dai grandi tecnici, e da tutto l’apparato “alto” che serve alle esigenze di chi è “alto”: grandi residenze, grandi scuole, grandi servizi, mirabolanti mezzi di trasporto, e tutto quello che volete immaginare.

Però servono anche i paria: il grande ricco, se ha voglia di fragole, non è che si mette a coltivarle.

Due miliardi di paria, e qualche milione di élite.

 

Immigrazionismo e gender

Perché una popolazione mondiale costruita a tavolino possa funzionare, è necessario che sia fatta da individui senza identità.

Abolizione dei popoli, abolizione delle nazioni, sostituzione di popolazione con altre che hanno radici completamente diverse, eliminazione delle differenze maschio / femmina, eliminazione della famiglia, eliminazione della fecondità.

Soros, o Attali, sono i volti pubblici di queste idee.

Serve poi anche l’eliminazione delle religioni, sostituite da un’unica religione mondiale.

 

Controllo della popolazione

Per fare la sua funzione di paria, la popolazione mondiale deve comunque muoversi.

Ecco allora che il controllo della popolazione istante per istante diventa essenziale, per evitare qualunque disturbo ai manovratori.

Copio da Wikipedia

In futuro, potrebbe diventare fattibile il collegamento di tali chip a un sistema di posizionamento satellitare, che potrebbe permettere di individuare latitudine, longitudine, velocità, direzione del movimento di persone in ogni posto del mondo.

Se adeguatamente diffuso, l’impianto potrebbe consentire alle autorità l’individuazione di fuggitivi, di persona scomparsa, o di soggetti che sono fuggiti da una scena del crimine. I critici di questi sistemi, tuttavia, sostengono che la tecnologia potrebbe facilitare la repressione politica, dal momento che i governi potrebbero usare gli impianti di chip per perseguitare attivisti dei diritti umani, attivisti sindacali, dissidenti e avversari politici.

Tra altre le applicazioni suggerite per chip che permettano una simile “tracciabilità” delle persone, una è stata discussa, nel 2008, dall’organo legislativo dell’indonesiana Nuova Guinea occidentale, con lo scopo di monitorare le attività di persone affette da HIV, con lo scopo di ridurre la loro capacità di diffondere il contagio. Tuttavia, la parte che riguarda l’uso del microchip non è stata inserita nella versione finale del documento approvato dal legislatore nel dicembre 2008. 

Con la tecnologia disponibile, simili applicazioni non sono ancora possibili nel primo decennio del duemila, non esistendo, sul mercato, dispositivi impiantabili in cui siano implementate capacità di tracciamento della posizione attraverso sistemi di posizionamento satellitare.

Non sono possibili “nel primo decennio del duemila”.

Ma adesso è passato il secondo decennio: i microchip sono diventati nano-impianti, il 5G consente il trasferimento di immense moli di dati.


Cummannari

Tutto ciò vi alletta? 

Se siete un uomo normale, non vi alletta. Non vorreste mai far parte di quella squallida élite. Avete dentro l’animo le piccole cose che fanno uomini gli uomini: amicizie, amore, casa, lavoro, moglie (anche se avete scelto delle varianti), figli, nipoti, scuola, risparmio, cene di gruppo, ritrovi di impegno o di divertimento, vacanze, viaggi, quello che volete. E la Chiesa, se credete.

Ma chi ha miliardi di dollari non ha amici, oppure ha degli amici ben strani. E tutte le piccole cose, così importanti per noi normali, non sono conquiste per lui, che ha ciò che vuole nell’istante stesso in cui lo vuole.

Deve trovarsi degli obiettivi a livello dei suoi soldi, e sono obiettivi che fanno paura solo a descriverli.

Ma deve perseguirli per forza perché, questo è ovvio, anche il ricco può essere triste. E solo se è perennemente in azione ai suoi livelli può anestetizzare la tristezza.

Il potere estremo, il potere di disegnare il mondo. 

Volgare, ma sempre efficace il proverbio siciliano: «’u cummannari è megghiu ri futtiri».


Tutto ciò non vi alletta, ma dovete tenerne conto

Tutto ciò non vi alletta, ma dovete tenerne conto.

Da qualche parte in giro per il mondo una ristretta congrega, perennemente interconnessa, 

  • desidera ridurre la popolazione a 2 miliardi
  • vuole abolire la classe media
  • vuole creare una piccola élite e un’ampia classe di paria, incomunicabili
  • l’unico passaggio di “casta” sarebbe per cooptazione, mai per ascensore sociale
  • le definizioni di neoliberismo-comunista o comunismo-neoliberista diventano indifferenti
  • pensano a una moneta mondiale libera da strutture politiche (quindi tecnologia blockchain o simili), una per l’élite, una per i paria
  • pensano al controllo globale della popolazione, tranne gli Esenti
  • il tutto con nano-impianti gestiti grazie al 5G, impianti che la popolazione nemmeno saprà di avere addosso
  • senza famiglia, senza corpi intermedi, senza religione, senza Stati, senza comunità: monadi autoreferenziali al servizio dell’élite, in attesa di morire
  • didattica a distanza gestita dalle élite per i paria
  • popolazione creata solo da fecondazione artificiale, ça va sans dire.

E’ in questa ottica, non nella mia e nella vostra ottica, che va pensata la vicenda coronavirus.


A colloquio con “loro”

Immaginate un colloquio tra noi e “loro”. Un colloquio gerarchico, ovviamente: noi parliamo, ma non udiamo le loro repliche.

Chi sono “loro”? Non lo sapremo mai, né sapremo quali sono le loro gerarchie. L’importante è non mettere limiti alla fantasia. 

Ed è importante ricordarsi del tenente Colombo: ci siamo affrancati dalla TV e abbiamo raccolto gli elementi materiali del trucco; ma per intuire il trucco ci vuole fantasia e un continuo sforzo di pensare con la “loro” testa.

Questa quindi è solo una proposta: la vostra fantasia può essere ben più fervida della mia.

NOI: «Siamo quasi certi che il virus nasce in laboratorio. Difficile capire se in USA o in Cina, visto che si scambiano accuse reciproche».
LORO: «Voi ragionate sempre nell’ottica amici / nemici. Noi invece non abbiamo nemici. I migliori lavorano per noi, in USA, in Cina, e ovunque. In laboratori privati e in laboratori statali, non ha importanza».

NOI: «Il distanziamento sociale non può durare. E’ impossibile vivere a distanza, prima o poi dovranno allentare i vincoli. E poi cominciamo a crederci poco all’efficacia del distanziamento».
LORO: «In effetti avete ragione, non serve a niente. Portate pazienza, stiamo collaudando il software del riconoscimento delle persone da satellite, e il distanziamento è necessario perché gli assembramenti generano difficoltà di raccolta dati. Quando vi avremo piazzato i nano-impianti, potrete riavvicinarvi liberamente».

NOI: «Il sistema immunitario ha bisogno di luce, di sole, di movimento. Per evitarci il virus ci hanno fatto diventare immunodepressi per legge».
LORO: «E’ necessario che siate immunodepressi. Il prossimo virus deve darvi una botta più consistente di questo. Altrimenti l’obiettivo 2 miliardi di popolazione resta troppo lontano».

NOI: «Ci hanno sempre detto che lo stress uccide. Che la vita sedentaria uccide. Che la gente chiusa in casa va giù di testa. Possibile che, per la paura del virus, lo Stato baratti morti dubbie attuali con morti certe future?»
LORO: «Eh sì. Le cose che vi uccidono devono aumentare. Dovete passare dal mito della prevenzione all’assenza totale di prevenzione, nell’attesa messianica del vaccino. Ma non è lo Stato che baratta. Tra lo Stato e noi ci sono parecchi livelli di distanza».

NOI: «Quante ore di mascherine inutili: in casa, in auto, in bici, in campagna. Respirare robaccia per ore non può fare bene ai nostri polmoni».
LORO: «Sì, il polmone debole è la nostra forza. La mascherina corretta sarebbe quella qui a lato, ma ne avete prodotto solo un prototipo…»

NOI: «Divieto iniziale di autopsie. Divieto di uso di farmaci che potevano prevenire esiti infausti. Medici che hanno dovuto lavorare in clandestinità. La demonizzazione della cura col plasma. C’è da chiedersi cosa sia davvero la medicina».
LORO: «Era necessario ogni divieto, al fine di creare la grande paura. La cura di basso costo non deve esistere. Deve esistere solo la cura costosa, che può essere finanziata solo da privati. O il vaccino, ovviamente. Cos’è davvero la medicina? C’è il medico che guarda a voi e c’è il medico che guarda a noi. Gli approcci certamente divergono».

NOI: «Un vaccino frettoloso è già un pericolo immane. Se poi il vaccino può anche scatenare l’ADE [Antibody-dependent enhancement, un “potenziamento anticorpale” che agevola l’accesso dei virus invece di combatterli] siamo alla follia».
LORO: «L’importante è mettervi dentro qualcosa. Il “che cosa” lo decideremo in base a come siamo pronti. Certo che quei nuovi contenitori da 800 nanometri di diametro sono preziosi: pensate che dal buco della più piccola delle siringhe (0,26 mm) passerebbero 200/300 contenitori senza che nemmeno ve ne accorgiate. Se c’è anche l’ADE, ben venga: ricordatevi l’obiettivo finale dei 2 miliardi».

NOI: «L’economia è devastata. Nell’economia devastata si mettono anche a imporre rapporti di 1 adulto per 5 bambini alle materne. Sembra che il Comitato non abbia la calcolatrice».
LORO: «Non preoccupatevi per l’economia. Dovete diventare paria con reddito di sussistenza, non vi faremo morire di fame. Non preoccupatevi nemmeno per la scuola: la scuola come la conoscete non esisterà più. Didattica a distanza e, per i piccoli, una sorta di allevamento».

Assurdo? Sì, nell’ottica delle persone normali che amano gli uomini è assurdo. Ma quando l’obiettivo è ridurre la popolazione a 2 miliardi, con abolizione della classe media, i ragionamenti per forza di cose cambiano.

La descrizione mediatica dell’evento diventa il trucco che copre l’orribile realtà.

[I due nemici apparenti, di cui uno appare come lo sconfitto, erano soci] Cinesi e statunitensi insieme, perché no? In fondo Charles Lieber, arrestato il 28 gennaio 2020, era un chimico USA che lavorava in Cina

[ci sono persone in perfetta buona fede che partecipano inconsapevoli al trucco] L’apparato statale

[ci sono persone che assistono al trucco e ci cascano] Gli italiani. Il virus è reale, gli scenari collegati travalicano il virus.

[c’è la trasposizione mediatica (le persone credono di aver assistito all’evento, in realtà ne hanno visto solo una trasposizione mediatica)] La TV e i giornali danno voce solo agli scienziati “giusti”.

[ci sono gli elementi materiali del trucco] Distanziamento, isolamento, distruzione economica, distruzione scolastica.

[e c’è infine il ragazzino che rivela il trucco basandosi sull’uso della ragione «Quello non può leggere il pensiero. E’ un trucco. E’ solo un trucco»]. L’Italia che ha 650.000 morti l’anno non può devastare il suo futuro (anche sanitario!) per i 32.000 morti al tempo del coronavirus.

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