Il covid ed il generale autunno

di Giovanni Lazzaretti

4 peccati che gridano vendetta

Cresciuto col Catechismo di San Pio X, mi è impossibile dimenticare “i 4 peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio”: [1] Omicidio volontario
[2] Peccato impuro contro natura
[3] Oppressione dei poveri
[4] Frode nella mercede agli operai.

Sul [3] e sul [4] il nostro governo si sta esercitando mica male: scandire la vita di un operaio con un tampone ogni 2 giorni e applicare a stipendi bassi una tassa (1) di 180 euro al mese (per l’operaio, e in aggiunta anche per le persone a suo carico) è una vessazione notevole.
Chissà se fra’ Cristoforo avrebbe puntato il dito per dire «Verrà un giorno…»

Prima che “venga un giorno” auguriamo al governo di trovare la rotta: lavorare per il popolo e non per le case farmaceutiche.

Certo, so bene che il tipo di oppressione è soft. Non siamo a livello dei congolesi oppressi nelle miniere di cobalto e di coltan. Ma è un’oppressione subdola, perché sul Congo leggi qualche articolo sulle condizioni di lavoro e capisci subito chi è il cattivo di turno.
L’operaio oppresso in Italia, invece, passa lui stesso come “cattivo”, mentre al governo ci stanno i “buoni” che lavorano per la nostra salute.


«Basta poco per non essere oppressi»

«Basta poco per non essere oppressi: basta vaccinarsi».
Il fatto è che una persona, anche se povera e oppressa, non smette di usare la ragione.
Se ha accettato di pagare per non vaccinarsi, è probabile che abbia fatto dei ragionamenti, e non banali.

Cinque sono le domande che bisogna porsi per decidere se vaccinarsi è un bene (lasciando perdere l’etica connessa ai feti abortiti usati per la produzione, qui voglio fare solo il “tecnico cinico”).

DOMANDA ANAGRAFICA
Posta la mia fascia d’età e il mio sesso, quanti sono i morti covid per milione su base annua? Ad esempio, sono un maschio 30-39 anni; muoiono normalmente 626 maschi per milione in questa fascia d’età (ossia 999’374 a fine anno sono ancora vivi); ne muoiono poi altri 31 per milione di covid (999’343 restano vivi); devo agitarmi? Se poi sono una femmina, ancora meno: ad esempio, nella mia fascia d’età 60-69 le femmine morte sono il 35% rispetto ai maschi.

DOMANDA SULLE PATOLOGIE
Chi muore? Non so perché i media se ne accorgano solo adesso: noi avevamo riportato questi bollettini fin dalle prime puntate. Secondo le tabelle dell’ISS i morti covid hanno 3 o più patologie (67,7%), 2 patologie (18%), 1 patologia (11,4%), 0 patologie (2,9%).
Le patologie elencate sono, in ordine alfabetico: broncopneumopatia cronica ostruttiva, cancro attivo ultimi 5 anni, cardiopatia ischemica, demenza, diabete mellito-Tipo 2, dialisi, epatopatia cronica, fibrillazione atriale, HIV, ictus, ipertensione arteriosa, malattie autoimmuni, obesità, scompenso cardiaco.
Non avete queste patologie? E allora dei morti della vostra fascia d’età dovete prendere in considerazione solo il 2,9%.
Ad esempio se siete un maschio della fascia 30-39 anni, dei 31 morti per milione, solo il 2,9% (0,9 morti per milione) di essi rischia di morire per covid se già non ha le patologie di cui sopra. Per un maschio di 30-39 anni in buona salute il rischio per morire per covid è, quindi, pari a 0,9 casi per milione ovvero dello 0,0000009 ovvero di 1 caso ogni 1’112’347 casi di morte. Consideriamo che la probabilità di morire per icidente stradale, che tutti accettiamo senza essere terrorizzati, è di 1 su 90, mentre la probabilità di morire essendo stati colpiti da un meteorite è di 1 caso su 1’600’000 casi di morte. 

DOMANDA SULL’EFFICACIA DEL VACCINO – Esiste un’efficacia del vaccino, al di là delle voci TV? Certamente non esiste in Inghilterra rispetto alla variante delta (non c’è differenza tra vaccinati e non vaccinati).
Il “proto-vaccinato” Israele ha avuto nel periodo 10.08.2021-05.11.2021 una curva di morti assolutamente imprevista, e molto simile all’analoga del 2020
(2). In Italia il vaccino è stato di fatto testato solo in estate, dove il “lavoro” lo fa il caldo: o diciamo che non è stato testato, o diciamo che è stato testato in modo fallimentare (doppio di morti estivi rispetto al 2020). Inoltre i vaccini mostrano di degradare rapidamente e di annullarsi statisticamente al sesto mese (anche se la certificazione verde li dà per buoni per un anno): i vaccinati pre-estivi sono stati di fatto un folle spreco. «Ma» dicono i media… Il “ma” lo esaminiamo dopo.

DOMANDA SULLE CURE – Ho un medico che mi curerà con antinfiammatori, antibiotici, cortisonici? Oppure ho un medico “tampone, tachipirina e vigile attesa”? Anche questo è un elemento di valutazione importantissimo. Ricordiamoci che le curve dei morti indicano i morti di un’epidemia “osservata” e non curata.
La cura riduce fortemente i rischi.

DOMANDA SUL DANNO DA VACCINO – E poi c’è il danno da vaccino. Le statistiche del monitoraggio passivo basato su un algoritmo forniscono dati fortemente al ribasso (sono meglio le statistiche britanniche), ma soprattutto ognuno ha ormai la SUA casistica di conoscenze personali. Senza cercare nulla, a me sono arrivati 20 racconti nel mio piccolo giro di conoscenze (li tengo in archivio, con nomi di fantasia).

Il povero che accetta di pagare per non vaccinarsi ha valutato queste cose, ha scelto in scienza e coscienza e viene oppresso dal governo.

 

«Ma» dicono i media «le intensive sono piene di non vaccinati»

Le intensive sono piene di non vaccinati? Intanto le intensive sono vuote, non piene: oggi sono 392 le persone in intensiva a livello nazionale; tutte le regioni sono a colore verde, quella che sta peggio sono le Marche al 10% (la soglia dichiarata critica è 30%). Ma poi ci si chiede: perché dobbiamo concentrarci sulle intensive? In intensiva muoiono il 9% del totale di morti positivi al covid, il 91% muoiono in corsia, o in RSA, o in hospice. 

I morti non mentono: il morto o era vaccinato o non lo era. Le intensive invece sono una scelta, quando le intensive stesse sono vuote. Ad esempio, i 5 morti vaccinati della Villa Celeste di Rosora (Ancona) non sono mai passati da un conteggio di intensiva.

Se esibissero i morti vaccinati e non, non potrebbero che ricavare un analogo delle statistiche inglesi: sostanziale indifferenza dei morti alla vaccinazione.

 

Il Generale Autunno

Supponiamo che due politici della Prima Repubblica (Craxi e Andreotti, ma vanno bene anche Lagorio e Spadolini) si presentino a illustrare la situazione covid odierna. 

Essendo ancora gente agganciata alla realtà, avrebbero detto più o meno: «Le cose vanno molto bene. Oggi, 6 novembre 2021, abbiamo 6.760 casi, 3.173 persone in corsia, 392 persone in intensiva, 31 morti. Lo scorso anno alla stessa data avevamo 37.802 casi / 24.005 in corsia / 2.515 in intensiva / 446 morti. La recrudescenza autunnale è inevitabile, ma si sta presentando con numeri enormemente più bassi. Senza abbassare la guardia, l’impressione è che il covid abbia esaurito la sua spinta, e che possiamo convivere». 

Potevano parlare così perché non dovevano vendere vaccini.

L’autunno, com’è noto, fa impennare le curve ospedaliere e di mortalità. Da sempre, non per il covid. D’estate vivi all’aperto, le stanze sono aerate, le scuole sono chiuse, i trasporti pubblici vanno al minimo, virus e batteri sono clinicamente morti. D’autunno cambia tutto, e le curve salgono. E’ l’ovvio, e nessuno dovrebbe stupirsi.

Ma immaginatevi Speranza e Figliuolo. Devono venirci a dire che le cose vanno male, anche se vanno bene; devono descriverci drammaticamente che i casi salgono, quando è l’ovvio autunnale; devono farci credere che il vaccino ha funzionato, quando ha fatto tutto il caldo estivo; devono dirci che però non funziona più e ci vuole la terza dose. Di cure ovviamente non se ne parla, tanto hanno prenotato anche la quarta e la quinta dose, e dovranno smaltirle. 

Napoleone in Russia venne sconfitto dal “Generale Inverno”, l’inverno russo è davvero terribile. Noi non abbiamo Napoleone, ma il generale Figliuolo. E deve mostrarsi tremebondo davanti al “Generale Autunno”.

Cinque dosi sono già in cantiere, arriveremo a 17 miliardi di euro tra costi e personale.
Con quel mare di soldi, curateci!

 

Giovanni Lazzaretti

giovanni.maria.lazzaretti@gmail.com

 

NOTE

(1) La tassa dei 15 euro a tampone viene così divisa: almeno il 50% allo Stato in imposte e prelievi vari, una quota alle banche (quasi tutti i vessati pagano con carta, per avere almeno la detrazione fiscale), e il resto al mondo farmaceutico.

(2) Tutte le curve di tutti gli Stati sono disponibili su Internet.

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