I Padri Fondatori hanno superato in astuzia i truffatori delle “elezioni presidenziali”

di Gary Gindler

Chi sceglie il Presidente degli Stati Uniti? Non è una domanda retorica.

I mezzi di disinformazione di massa hanno già proclamato Joe Biden “vincitore delle elezioni 2020” … e tutti a spellarsi le mani dagli applausi.

Tuttavia, devo deluderli.

Stando alla Costituzione degli Stati Uniti, i network televisivi non hanno nessuna voce in capitolo su chi abiterà la Casa Bianca per i prossimi quattro anni.

Sarà quindi la Corte Suprema a scegliere il Presidente, oppure direttamente i cittadini americani? No, la Costituzione non prevede neanche questo.

E allora, chi lo sceglie il Presidente?

Prima di rispondere a questa domanda, sfatiamo il mito che il Presidente degli Stati Uniti sia un rappresentante del popolo americano.

A rappresentare direttamente il popolo sono i Parlamentari e i Governatori che, e a livello federale, esercitano tale rappresentanza come membri della Camera del Congresso degli Stati Uniti.

La rappresentanza popolare è garantita anche dai Senatori — e questo avviene dal 1913 con la ratifica del 17° Emendamento alla Costituzione (fino ad allora i Senatori erano nominati dai Parlamentari).

Dunque, chi rappresenta esattamente il Presidente?

Il Presidente degli Stati Uniti d’America, secondo la Costituzione, rappresenta i Parlamentari e nessun altro.

In generale, la struttura del Governo Federale, in America, riflette i tentativi dei Padri Fondatori d’introdurre un efficace sistema di controllo dei singoli Stati sul Governo Federale.

La principale differenza fra il nostro sistema e quello di tutti gli altri Paesi è che la sua organizzazione è strutturata “dal basso verso l’alto”, come risultato della volontà delle singole Colonie, che si unirono liberamente per affrancarsi da un nemico comune: l’Impero Britannico.

Nella costruzione degli Stati Uniti d’America, il principio fondamentale era il controllo degli Stati sulla “struttura del potere federale” che si era appena creata.

[Palese la differenza con gli altri sistemi, dove il controllo è esercitato all’inverso, dal “centro” verso la “periferia”, ndr]

Pertanto, secondo lo spirito dei Padri Fondatori, il Governo Federale di Washington dev’essere composto sia dai “Rappresentanti del Popolo” (i membri del Congresso) che dai “Rappresentanti degli Stati”, ovvero dal “Presidente della Federazione” e dai Senatori.

E’ per questa ragione che fu concepita l’istituzione del “Collegio Elettorale”.

I suoi membri (i cosiddetti Grandi Elettori) sono nominati dai Parlamentari e sono loro che eleggono il Presidente degli Stati Uniti.

Allora, perché i cittadini americani devono partecipare alle elezioni presidenziali?

Formalmente non sarebbe necessario.

Sono infatti i Parlamentari [dei singoli Stati] a nominare i grandi elettori anche se, tradizionalmente, lo fanno in conformità all’orientamento elettorale appena emerso dalle votazioni (in qualche Stato il principio è sancito per legge).

Ma, parlando in senso generale, questa è solo una tradizione.

Di conseguenza, secondo la Costituzione degli Stati Uniti, la partecipazione del popolo alle elezioni presidenziali non è strettamente richiesta, essendo la volontà popolare sufficientemente garantita dalla rappresentanza offerta dai Parlamentari.

E non c’è niente di riprovevole in questo: il Presidente rappresenta i Parlamentari e non il popolo.

Mentre, dal punto di vista degli Stati, il Presidente (insieme a due Senatori per ogni Stato) esercita la funzione di “sorvegliante” del Governo Federale.

In altre parole il Presidente, dal punto di vista dei Parlamentari, è “il nostro uomo all’Avana” (o a Washington, se la cosa vi fa sentire meglio), con il compito di controllare che il Governo Federale operi nel rispetto dei Diritti dei singoli Stati.

Pertanto, in base alla Costituzione, i Parlamentari hanno il diritto d’ignorare i risultati del voto dei cittadini del loro Stato e nominare i Grandi Elettori che ritengono più adatti.

Perché i Padri Fondatori degli Stati Uniti hanno conferito ai Parlamentari un potere così grande?

Perché la maggior parte di loro era estremamente intelligente e dotata di un’impressionante lungimiranza.

Non sapevano esattamente quando sarebbe successo, ma sapevano che prima o poi sarebbe successo, che i risultati ufficiali delle elezioni avrebbero potuto, per chissà quale ragione, non rispecchiare la volontà popolare.

Che poi è quello che sta succedendo oggi, nel 2020.

Falsificazioni nel conteggio dei voti ce ne sono già state in America.

Ma stavolta, in questa tornata elettorale, i Democratici sono andati “all-in” con questa truffa e, per la prima volta nella storia americana, sono anche andati molto vicini al successo.

A dirla tutta, non avevano altra scelta.

Sapevano molto bene che un secondo mandato di Trump sarebbe stato sufficiente a schiacciarli fino in fondo.

E comunque, se anche fossero riusciti a scalzare Trump dalla Casa Bianca, i Democratici ne sarebbero usciti distrutti in termini d’immagine e credibilità, per aver usato mezzi così abietti.

Ora, a più di una settimana dalle elezioni, è già chiaro come si stia muovendo il team di Trump.

Sta lavorando in due direzioni:

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— In primo luogo avviando procedimenti legali negli Stati dove si sono verificate chiare ed evidenti violazioni della Legge Elettorale.

Violazioni come l’accettazione dei voti dopo la chiusura dei seggi, affluenze alle urne superiori al 100%, software e sistemi informatici che “sbagliavano” sistematicamente (e sempre in favore di Biden), migliaia di elettori della Pennsylvania nati il ​​1° gennaio 1900 (o anche il 1° gennaio 1800) e molto altro ancora.

Ad esempio, i risultati delle elezioni in alcuni Stati governati dai Democratici violano le leggi fondamentali sia della matematica che della fisica.

Mentre i voti di Trump sono statisticamente distribuiti secondo la classica “Legge di Benford”, quelli di Biden seguono una distribuzione tutta loro.

Per non dire delle migliaia di schede inviate per posta che sono state ricevute ancor prima di essere state ufficialmente inviate.

Si potrebbe dire che le elezioni del 2020 abbiano scientificamente dimostrato che si possa viaggiare nel tempo.

— In secondo luogo, il team di Trump ha invitato i Parlamentari a usare i loro “poteri costituzionali” per rettificare le azioni criminali che hanno portato a sovvertire i risultati delle votazioni.

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I passaggi previsti sono questi e sono a disposizione di ogni candidato alla presidenza.

Al Gore fece lo stesso nel 2000 ma, allora, la questione riguardava solo lo Stato della Florida.

Furono necessari 35 giorni per conoscere il nome del vincitore e quindi, con almeno sei Stati “problematici”, non possiamo aspettarci tempi minori.

Ed ecco spiegata la frenesia con cui i Democratici hanno attaccato i tre Giudici della Corte Suprema nominati da Trump.

Tre di loro (Gorsuch, Kavanagh e Barrett) facevano parte del team legale di Bush che, nel 2000, lo portarono alla vittoria davanti alla Corte Suprema.

Ma la principale differenza tra le elezioni del 2020 e quelle del 2000 è il coinvolgimento diretto del Governo Federale nelle indagini sulle violazioni.

Le indagini sono condotte sia dai procuratori del Ministero di Giustizia che da agenti dell’FBI.

Secondo la Costituzione, tutti i problemi di natura elettorale devono essere risolti entro il primo lunedì successivo al secondo mercoledì di dicembre, che quest’anno cade il 14 dicembre.

Ma la Costituzione copre anche il caso in cui, il 14 dicembre, il Collegio Elettorale non riesca a eleggere un Presidente.

Secondo il 12° emendamento, il Presidente e il Vice Presidente saranno eletti dalla Camera dei Rappresentanti (e se, per qualche motivo, il Vicepresidente non può essere eletto dalla Camera, allora la sua nomina passa al Senato).

Alla Camera, però, non voteranno tutti i Parlamentari, ma solo 1 delegato per ogni Stato — e, in questo momento, la maggioranza delle delegazioni (26) appartiene ai Repubblicani.

Anche al Senato i Repubblicani sono in vantaggio per cui, l’unica ragione per cui Trump possa perdere le elezioni, è che lui stesso conceda la vittoria a Biden.

Ma una decisione così strana da parte di Trump è improbabile: questo “ragazzo” arriva dai Queens e, se venisse coinvolto in una rissa, picchierebbe fino alla fine.

È anche inverosimile che Trump non capisca che, se la macchina dei brogli Democratici non venisse fermata, a rimetterci sarebbe l’America.

Il team di Trump è ben consapevole che questopportunità potrebbe non presentarsi mai più.

I Democratici, probabilmente, avranno bisogno di molto tempo per riprendersi da questa debacle.

Anche i mezzi di disinformazione (ai quali si è unita, la notte delle elezioni, la Fox News) non si riprenderanno tanto presto dall’aver insabbiato deliberatamente questa frode, questo tentativo di “colpo di stato”.

Se i Democratici vogliono giocare in modalità “tutto per tutto”, lo farà anche Trump (che potrebbe già aver distrutto il DNC, anche se non se ne sono nemmeno accorti).

In termini militari, la squadra di Trump ha condotto un’attenta ricognizione per una settimana.

Una volta raccolte numerose “dichiarazioni giurate” sulla frode elettorale dei Democratici e dopo aver completata la “ricognizione” (la sera del 10 novembre), è immediatamente iniziato un massiccio bombardamento sotto forma di cause legali in diversi stati-chiave, mentre il Dipartimento di Giustizia, a sua volta, avviava numerose indagini penali.

Non dovesse bastare, Trump getterà nella mischia le riserve strategiche che sono a disposizione solo del Presidente, come ad esempio la completa declassificazione dell’Obamagate.

In ogni caso, il nostro Paese non è affatto alla fine. Tutt’altro, siamo solo all’inizio di questo processo.

Dal punto di vista legale, Biden è un impostore, un falso Presidente, almeno fino al 14 dicembre di quest’anno.

Biden può dichiararsi “Presidente Eletto” … ma senza alcuna base giuridica, esattamente come potrebbe farlo qualsiasi altro cittadino americano.

Pertanto, sono costretto a ripetere ancora una volta il mio consiglio: per sopravvivere a questo sinistro manicomio, spegnete la TV e cominciate a pensare da soli.

Se avete letto l’articolo fino in fondo, ci riuscirete sicuramente.

E ricordate: se le Leggi nel nostro paese vengono ancora osservate, le possibilità di un’Amministrazione Harris-Biden (sì, in quest’ordine!) sono ridotte praticamente a zero.

Se le Leggi Americane non venissero rispettate, il grande esperimento politico americano purtroppo finirà.


Testo originale:
https://www.americanthinker.com/articles/2020/11/the_founders_outsmarted_the_presidential_election_fraudsters.html

Traduzione in italiano:
https://www.mittdolcino.com/2020/11/14/i-padri-fondatori-hanno-superato-in-astuzia-i-truffatori-delle-elezioni-presidenziali/

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