Camilla è morta di vaccino, sì o no? O di vaccinismo?

di Giovanni Lazzaretti


NOTICINE
Nel caso di vicende narrate, si tratta di vicende reali, con nomi di fantasia (tranne quelle desunte da articoli di giornale).
In particolare, nelle vicende narrate eventuali nomi di medici e di istituzioni sanitarie sono frutto di fantasia: ogni riferimento a medici o istituzioni realmente esistenti è puramente casuale.
I dati citati, salvo diversa indicazione, sono aggiornati all’11 giugno 2021, e provengono tutti dalle Istituzioni (Governo, Ministero della Salute, ISS, Protezione Civile, Regioni, AUSL).

Continuo a non capire perché in Gran Bretagna sono così chiari mentre in Italia dobbiamo essere così confusi e fumosi.

Quando ho tempo vado sul sito ufficiale britannico.

https://www.gov.uk/government/publications/coronavirus-covid-19-vaccine-adverse-reactions

“Is this page useful?”

Scarico i 5 PDF messi a disposizione: Resoconto generale, Pfizer, AstraZeneca, Moderna, Non conosciuto. 

Guardo i morti e li metto in Excel. Guardo anche i ciechi, perché 262 ciechi permanenti da vaccino mi sembrano tanti, ma non sto a metterli in tabella. Guardo per curiosità qualcuna delle reazioni avverse più frequenti.

“Is this page useful?”.

Come no. A questo livello di inglese ci arrivo anch’io e rispondo con un bel “Yes”.

La situazione è questa.

E noi, usando gli stessi vaccini della Gran Bretagna, non capisco perché dovremmo avere meno morti della Gran Bretagna. Se loro danno 19,6 morti ogni milione di dosi, noi avremo più o meno la loro proporzione.
A meno che (e qui mi ripeto) non ci riteniamo dei miracolati di Padre Pio.
797 morti a fronte dei loro 1.295 (loro hanno 66 milioni di dosi, noi 40 milioni).

«Ah, ma non è certa la correlazione tra morti e vaccini».

E qui c’è da incavolarsi. 

E’ stata scelta la forma del monitoraggio passivo? Questo è il resoconto del monitoraggio passivo, dove conta più o meno solo la vicinanza con l’evento vaccinale e l’anomalia della reazione avversa verificata.
Il monitoraggio passivo non ha nessuna possibilità di analizzare i 264’393 resoconti, con 913’353 reazioni e 1’295 morti. Salvo qualche autopsia disposta dalla magistratura, gli altri morti vanno semplicemente al cimitero. E comunque non salgono alla ribalta.

Una donna di 91 anni è deceduta poco dopo aver ricevuto la seconda dose di vaccino anti-COVID prodotto dalla Pfizer, proprio nel parcheggio del punto vaccinale di Villorba, nel trevigiano. Il triste episodio, come riportato dal quotidiano Il Messaggero, si è verificato nella mattinata di sabato 8 maggio 2021. Cosa è accaduto? Mentre l’anziana aspettava che anche la figlia ricevesse l’inoculazione della seconda dose del vaccino Pfizer, ha subito un arresto cardiocircolatorio che ne ha causato il decesso.
Qualcuno si è accorto della novantunenne? Ho visto la notizia per caso in un sito di previsioni meteo.

Una ragazza di 24 anni, Alessia Reda, originaria di Mendicino (Cosenza), è morta ieri l’altro 8 giugno 2021 all’Annunziata di Cosenza a causa di una embolia polmonare. Secondo quanto riporta il Quotidiano del Sud, alla giovane verso la metà del mese di maggio era stato somministrato il vaccino Moderna.
Anche questo l’ho visto per caso. Poi da lì vai a vedere i casi di vaccinati under 50 finiti in rianimazione, eccetera. Si gira così, a casaccio, sognando anche per l’Italia dei PDF ben fatti e in bella evidenza come in Gran Bretagna.

La famiglia di Alessia Reda smentisce che ci sia relazione tra la morte e il vaccino.

La zia di Alessia si chiede «come si faccia a sostenere che la sua morte possa essere sopraggiunta in collegamento con la dose di Moderna, quando è trascorso quasi un mese. Sappiamo perfettamente che tutto questo non c’entra nulla».
Accettiamo la loro convinzione. O meglio la convinzione dei medici con cui si sono confrontati.
Ma affermiamo che un vaccino può avere reazioni avverse anche a medio termine.

E anche a lungo termine, purtroppo.


Camilla Canepa

Camilla Canepa ha avuto la sorte di morire in una vicinanza tale al vaccino da non poter essere oscurata mediaticamente. In più ha avuto un passaggio intermedio che “mette il timbro” sulla reazione vaccinale.
25 maggio il vaccino, 3 giugno il primo ricovero per cefalea e intolleranza alla luce (reazione avversa prevista: fotofobia, in Gran Bretagna 905 casi AstraZeneca + 206 Pfizer = 1’111 casi), poi la morte il 10 giugno.

Se avesse “aspettato” qualche giorno in più come l’Alessia Reda prima citata, l’avrebbero liquidata come reazione troppo lontana dal vaccino per essere presa in considerazione.
Cercheranno di scaricare il problema sulla piastrinopenia autoimmune della quale soffriva? Chi lo sa. 

Di certo stanno riempiendo i media del solito bla bla di soloni che hanno capito tutto, tranne la cosa essenziale: che una ragazza di 18 anni non si deve vaccinare, mai.
Sapere se Camilla è morta o no di vaccino è interessante, certo.
Ma avere la certezza che Camilla non avrebbe dovuto vaccinarsi mi sembra una cosa più importante.
E questo vale anche per Alessia Reda: è morta o non è morta di vaccino? Facciamo che non sia morta di vaccino. Ma resta il fatto che non si doveva vaccinare.

I numeri spiegano che Camilla e Alessia non dovevano vaccinarsi

Il sito dell’Istituto Superiore di Sanità, Epicentro, è piantato «The page cannot be displayed because an internal server error has occurred» e non posso prendere i dati ultimi.
Ma possiamo accontentarci di quelli del 21 aprile scorso, tanto era passato più di un anno dall’inizio del covid mediatico.
Nella fascia di Camilla Canepa (anni 10-19) sono morte 5 donne in 14 mesi su 172.952 “casi”.
Letalità 0,003%.
Zero% scrive correttamente il resoconto dell’Istituto Superiore di Sanità.

Anticipo i calcoli di qualcuno: 19,6 morti ogni milione di dosi di vaccino è una letalità di 0,002% ossia ancora inferiore.

Quale è la differenza? E’ che il covid lo prendono in pochi (172’952 casi su 2’788’274 donne della fascia 10-19) mentre il vaccino lo vuoi dare a tutti.
2’788’274 donne con due dosi di vaccino fanno circa 109 donne morte come esito della campagna vaccinale.
E non sono stati presi in conto le reazioni avverse letali a medio e lungo termine, che al momento sono sconosciute.
A fronte delle 5 donne morte di covid (o di altre patologie: ricordiamoci che l’85% dei “morti covid” avevano almeno 2 patologie) la vaccinazione di massa deve prevedere almeno 109 morti.

Passiamo alla fascia d’età di Alessia Reda: 21 donne morte su 226’031 “casi”, letalità 0,01%, zero% scrive l’Istituto.
Vaccinazione di massa: 2.989.066 donne / 2 dosi / 19,6 morti per milione di dosi / 117 donne morte.
C’è correlazione tra la morte di Camilla Canepa e di Alessia Reda, e il vaccino?
La risposta giusta è: non ha importanza. Quello che importa è che è stata una follia vaccinare loro e tutte le loro coetanee.

CURATECI, invece di dare tachipirina e “vigile attesa”, e vedrete che la vaccinazione di massa è follia.

E per le ragazze di 18 o di 24 anni il vaccino è follia in ogni caso, che ci curiate oppure no.


Perché si saranno vaccinate?

Immagino si siano vaccinate con le motivazioni che ha descritto Roberto Pecchioli in un articolo.

Stavolta sei corso in gregge (triste transumanza) offrendo il braccio al vaccino non per paura della malattia o della morte – quello è il triste movente della mia generazione – esattamente come altre volte hai manifestato dietro parole d’ordine che ignori e di cui, ammettilo, poco ti importa. 

Stavolta sei motivato: vaccinatemi, fate quello che vi pare, ma liberatemi, non dal male, ma dalla prigionia imposta.
Una ragazza di 18 o di 24 anni può vaccinarsi solo perché crede alla promessa di “essere finalmente libera”. 

Oppure perché le hanno fatto credere che è un “obbligo morale”. 

Ma non certo per la paura della morte covid, che nella loro fascia di età non l’hanno vista neanche di striscio.


Stefano Paternò, già dimenticato

E il soldato Stefano Paternò, 43 anni, lo scorso marzo morì di vaccino?
Tecnicamente no, infatti le dosi di AstraZeneca sono state dissequestrate.
Ma è morto di “vaccinismo”.

Con una letalità dello 0,2% per i maschi della sua età, vaccinare un maschio sano è follia, soprattutto quando non sai se il soggetto ha già avuto il covid.
https://www.lasicilia.it/news/419644/stefano-paterno-aveva-avuto-il-covid-ecco-il-perche-della-abnorme-risposta-immunitaria-dovuta-al-vaccino.html

Stefano Paternò aveva avuto il covid: ecco il perché della abnorme risposto immunitaria dovuta al vaccino.
La Sicilia – 26/05/2021 – 18:22
«C’è un nesso eziologico correlato alle condizioni di base di Paternò che aveva sviluppato una risposta immunitaria relativa ad un pregresso covid silente».

Lo ha detto il procuratore capo di Siracusa Sabrina Gambino, che coordina l’inchiesta sulla morte di Stefano Paternò, sottufficiale della Marina militare deceduto il 9 marzo scorso nella sua abitazione a Misterbianco (Catania) quindici ore dopo aver avuto somministrata la prima dose di vaccino Astrazeneca.
«Questa risposta immunitaria insieme a quella indotta dal vaccino ha provocato una reazione infiammatoria violenta e abnorme che ha provocato lo stress respiratorio. Paternò aveva valori tre volte superiori al normale», ha aggiunto. 

Paternò avrebbe quindi sviluppato una relazione anticorpale ed il fenomeno denominato ADE (antibody-dependent enhancement) cioè un’amplificazione infiammatoria della risposta derivata dagli anticorpi.

«La consulenza è stata appena depositata – ha concluso il procuratore Gambino – Da oggi iniziano le valutazioni sulle responsabilità, ma non deve passare un messaggio allarmistico sui vaccini».
Nelle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, recepite dal Ministero della Salute, non è prevista la necessità di effettuare prima della vaccinazione uno screening sierologico per rilevare l’eventuale presenza di anticorpi e quindi sapere di avere contratto il virus senza esserne a conoscenza.

E per evitare l’ADE questo test lo devi fare, anche se non te lo dicono.

Amen.


Dottor Dario

«Ma davvero Camilla può essere morta a causa della piastrinopenia autoimmune?»

«No, Giovanni. Anche se dimostrassero che non è morta a causa del vaccino, è comunque morta a causa della vaccinazione. Con la sua piastrinopenia avrebbe continuato la sua vita normale. E poi, tu hai visto per caso qualche roboante campagna mediatica?»

«In che senso?»

«Hai per caso sentito tuonare dalla TV – “Ragazzi! Se avete patologie autoimmuni, NON VACCINATEVI!”? – Li hanno lasciati allo sbando, come gregge senza pastore. Adesso non possono invocare la piastrinopenia per coprirsi le spalle. Se la piastrinopenia era pericolosa, Camilla non andava vaccinata. Se l’hanno vaccinata, non hanno ritenuta la piastrinopenia una cosa importante.»

«Oggi ho letto che la sua patologia non era indicata nella scheda. Così sembra.»

«Se è Camilla che non l’ha segnalata, peggio mi suona: nessuno l’ha guidata a citare le malattie, in una sbornia vaccinale impressionante: 18 anni, siringa pronta, correre a bucarsi! E del resto ci sono io, prova vivente.»

«Prova vivente di cosa?»

«Insomma io ce l’ho la malattia autoimmune! In più mi hanno cavato un pezzo di intestino, ho avuto la Sindrome di Tourette, ho un rene solo. Pensi che qualcuno mi abbia detto “Ma Lei, dottor Dario, con la sua situazione e il suo pregresso è certamente esentato dalla vaccinazione! Saremo lieti di averLa operativo tra noi al San Mattia Apostolo anche se non è vaccinato!” ?»

«E invece cosa ti hanno detto?»

«Mi hanno detto, più o meno, “Ehi, stronzo, quando la chiudiamo questa partita?”. Della mia malattia autoimmune e di tutto il resto non gliene frega niente. Sei un medico? Devi bucarti! Quindi devo dedurre che le malattie autoimmuni non le ritengono pericolose. E se non la ritengono pericolosa per me, non l’avrebbero ritenuta pericolosa neanche per Camilla.»

«E quindi ti hanno bucato?»

«Quando hanno superato la soglia di esplosione del mio sistema nervoso, ho fatto il primo buco. Mi sono limitato a modificare la firma di consenso: invece di Dario F[…] ho firmato Dato a Forza. Firma passata tranquillamente, nessuno bada a niente. Per la seconda dose pianterò una grana, ho un tot di giorni davanti, vedrò cosa fare.»

«Eri l’unico non vaccinato?»

«No, c’era anche la Francesca Ruzzeddu. Ma quella è una specie di guerrigliera, possono anche chiuderla nella Torre di Londra, non fa una piega. L’hanno relegata in archivio e si è limitata a dire “Se avete bisogno, sono qua”. E hanno avuto bisogno a breve. Poi ha un fratellino avvocato che scrive bene. Non è in grado di impiantare una causa contro il San Mattia Apostolo, ma tutti sanno bene che se dovessero accadere alla sorella le cose che lui descrive con arte nelle lettere raccomandate che spedisce ai capi, i dirigenti andrebbero nei guai grossi.»

«Che clima brutto!»

«E’ follia collettiva. Terapie sperimentali somministrate all’intera popolazione, e col sorriso sulle labbra. Soldi a miliardi, per il nulla.»

«Sei triste?»

«Ho un gatto vivo nello stomaco, direbbe Guareschi. Non ho mai sentito con più forza il “Mio Dio, mi assalgono gli arroganti, una schiera di violenti attenta alla mia vita”. Non hai idea di cosa voglia dire averli tutti addosso, liberi di insultarti anche per iscritto. Va beh, per il Paradiso patire è d’obbligo.»

***

Un Requiem per Alessia Reda, per Camilla Canepa, per Stefano Paternò.

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