Boom di infezioni ospedaliere in Italia: 49mila morti l’anno, il 30% dell’intera Unione Europea

Mentre in questi giorni ci terrorizzano per qualche centinaio di morti causati dal nuovo virus in Cina, nessuno ci dice che negli ospedali italiani si è passati dai 18.668 decessi per infezioni ospedaliere del 2003 a 49.301 del 2016 (+30’633 morti l’anno). È quanto risulta dal rapporto Osservasalute, presentato nel 2019 all’ospedale Gemelli di Roma.
Effetti dei superbatteri resistenti agli antibiotici o dei continui tagli alla spesa sanitaria?


Boom di infezioni ospedaliere in Italia: 49mila morti l’anno, il 30% dell’intera Unione Europea. È boom di infezioni ospedaliere in Italia: se nel 2003 si contavano 18.668 decessi, nel 2016 il dato è schizzato a 49.301 del 2016, pari al 30% delle morti per sepsi nell’intera Unione Europea. È quanto emerge dal rapporto Osservasalute, che come racconta Rainews -è stato presentato il 15.05.2019 al Gemelli a Roma. “Abbiamo osservato il fenomeno per anni – spiega il direttore dell’Osservatorio nazionale sulla Salute, Walter Ricciardi – e oggi possiamo dirlo: quella delle sepsi in ospedale è una vera emergenza, c’è una strage in corso, con numeri più che raddoppiato in pochi anni. Eppure il fenomeno è sottovalutato e non si interviene come si dovrebbe, per esempio applicando il piano nazionale contro l’antibioticoresistenza che è rimasto lettera morta”.

“Il fenomeno viene sottovalutato, si è diffusa l’idea che si tratti di un fatto ineluttabile”, ha detto Walter Ricciardi. I dati Osservasalute mostrano come il fenomeno incida maggiormente fra gli over 75, con 36.824 decessi solo nel 2016. A livello regionale, poi, la crescita della mortalità sepsi-correlata nella classe di età ’75 anni e oltre’ è un fenomeno generalizzato a tutte le aree del Paese. E dal 2016 la situazione non è migliorata. “Abbiamo studiato questo fenomeno per 3 anni, ora possiamo parlare di emergenza nazionale: il Piano nazionale di contrasto all’antibioticoresistenza c’è, ma è rimasto sulla carta. Occorre intervenire per contrastare efficacemente un problema davvero insidioso, che ormai è diventato un’emergenza nazionale”, conclude l’esperto.

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