Una lettura per le vacanze: INGANNI ECONOMICI: Quello che i bocconiani non vi dicono, di Ilaria Bifarini

Nel Medioevo quasi tutti i medici erano convinti, rifacendosi ad Ippocrate di Coo, che tutte le malattie derivassero dai “quattro umori”.
Naturalmente le persone curate morivano, ma nessun medico di opinione diversa veniva creduto.

Nel 2019 in Italia quasi tutti gli economisti (ed i politici) sono convinti, rifacendosi ad Adam Smith, che tutti i mali dell’economia italiana derivino dai quattro umori moderni: “il debito pubblico, l’inflazione, le mancate riforme strutturali, l’eccessiva presenza dello stato nell’economia”.
Complesse formule matematiche vengono utilizzate come il “latinorum” di Don Abbondio, come l’abito del “medico della peste”, con la maschera a forma di becco, che dava di superiorità indiscutibile ai medici incapaci di curare i malati.
L’economia italiana continua ad essere malata, continuiamo ad avere milioni di poveri e di disoccupati, i servizi pubblici peggiorano, ma nessun economista di diversa opinione viene creduto.


Ilaria Bifarini è una di questi economisti.
Ci spiega con parole semplici, ma in modo rigoroso, che la povertà e la disoccupazione sono in realtà la conseguenza di “teorie economiche”, anzi di “assiomi” (postulati non dimostrati) autoreferenziali privi di fondamenti, come lo erano le conoscenze mediche nel Medioevo. Ci dimostra che i “mantra” che sentiamo ripetere ogni giorno su tv e giornali non sono altro che dei falsi luoghi comuni, privi di ogni logica.
La realtà è che oggi la politica e la maggior parte dei giornalisti che ci informano, si fidano ciecamente di economisti incompetenti o in mala fede.

La Grande Recessione economica, che perdura oramai da 11 anni, non è qualcosa di inevitabile, come la grandine che cade dal cielo, né una conseguenza inevitabile della storia: è invece la conseguenza logica di precise scelte di politica economica, fatte dai nostri governi degli ultimi 30-40 anni.

 

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