Sul debito la neutralità non esiste

di Giovanni Lazzaretti

Sul debito c’è una guerra in corso.

Posizione 1: l’approvvigionamento di denaro degli Stati deve avvenire attraverso i mercati; il modo di approvvigionarsi non influenza l’economia.

Posizione 2: l’approvvigionamento di denaro degli Stati deve avvenire attraverso il mercato interno e l’autoproduzione; il modo di approvvigionarsi è decisivo per l’economia.

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Carlo Cottarelli ha lavorato al Fondo Monetario Internazionale dal 1988. Nel novembre 2013 Letta lo nomina commissario per la revisione della spesa pubblica. Dopo un anno entra fra i 24 dell’Executive Board del FMI.

Nel settembre 2017 partecipa al convegno fondativo di “Forza Europa”, alleanza tra il mondo radicale e il liberismo finanziario. Poi «dal 30 ottobre 2017 è direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica». Detta così, sembra che esista un Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani e che Cottarelli ne sia diventato direttore. In realtà l’Osservatorio non è mai esistito e nasce appunto in quella data.

Cos’è l’Osservatorio? E’ un’organizzazione finanziata da Deutsche Bank, Fondazione Cariplo, Fondo Arca, Intesa San Paolo, eccetera.

Chi c’è nell’Osservatorio? Nel comitato direttivo troviamo economisti della Cattolica, assieme a Ferruccio De Bortoli (uomo ovunque), Veronica De Romanis (moglie dell’ex BCE Lorenzo Bini Smaghi, nota per il suo libro “L’austerità fa crescere”), Enrico Letta (Letta chiamò Cottarelli, Cottarelli chiama Letta). Come “lavoratori” ci sono tre Junior Economist, un Senior Economist, e un’addetta alla comunicazione.

Come mai l’Osservatorio si lega all’Università Cattolica? Beh, non bisogna dimenticare che il rettore precedente della Cattolica, Lorenzo Ornaghi, divenne ministro sotto Monti: l’ambiente culturale-economico-finanziario che prospera alla Cattolica è quello.

Scopo dell’Osservatorio? Secondo il resoconto di Avvenire, l’Osservatorio vuole «alzare il livello del dibattito nazionale sui conti dello Stato, parlando direttamente ai cittadini, con toni divulgativi, perché se i conti dell’Italia sono quelli che sono è anche colpa loro, o meglio: della loro scarsa sensibilità sull’importanza di avere un bilancio pubblico meno problematico».

Riavvolgiamo il film. Cottarelli torna dal FMI e partecipa alla fondazione di Forza Europa. Un mese dopo nasce l’Osservatorio costruito sulla sua persona. Poi nasce la lista “+Europa”. La legge elettorale è costruita per impedire ogni maggioranza. Invece salta fuori un “contratto di governo” che è una sorta di miracolo politico. Mattarella pone un veto e fa il discorso di “panico istituzionale” sui risparmi degli italiani. Poi chiama Cottarelli. La sequenza di Cottarelli che sale al Quirinale con trolley e zainetto consegna la sua immagine a tutti gli italiani. Cottarelli si smarca e lascia partire un governo politico. Se il governo M5S+Lega fallisce a breve, Cottarelli è pronto. Se il governo fallisce dopo ottobre, c’è pronto Draghi di ritorno dalla BCE.

Nel frattempo io invoco San Giacomo della Marca di salvare questa ciurma di governo nei mari tempestosi.

E per aiutare l’Osservatorio dei Conti Pubblici, vorrei fornire loro una tabella. Una cosa semplice, 6 colonne: anno, debito delle Pubbliche Amministrazioni, interessi passivi annui, interessi cumulati, rapporto debito/PIL, governo attivo nell’anno.

Non ho lavorato al FMI, ma posseggo una cosa utile: gli occhi.

Vedo che nel 1981 avevamo un debito di 114 miliardi e un rapporto debito/PIL del 56%.

Vedo che nessun governo è stato in grado di calare il debito.

Vedo che il debito si è moltiplicato di 20 volte.

Vedo che gli interessi cumulati sono pari a 22 volte il debito iniziale.

Questa è la descrizione del crimine della finanza contro il popolo italiano.

E, di fronte a questo crimine legalizzato, la neutralità non esiste.

O sei per il risanamento dei conti pubblici = pareggio di bilancio = spremere i lavoratori italiani perché continuino a pagare gli interessi su un debito creato ad arte dalla finanza.

Oppure sei per la gestione del debito: congelamento del debito fittizio, debito a tasso zero, debito dell’Italia con gli italiani.

Su Internet trovate «Carlo Cottarelli: Il Sorriso della Repubblica».

«Il capo dello Stato lo ha ringraziato per la serietà, il senso delle istituzioni e la costante attenzione all’interesse nazionale. Cottarelli ha lasciato il Quirinale con un sorriso accompagnato da un irrituale e inedito applauso dei giornalisti presenti nella Loggia d’onore. Competenza, coerenza, spirito di servizio».

Che devo dire? Non credeteci.

Non è il Sorriso della Repubblica, è il Sorriso della Finanza.

Dietro quel sorriso si nascondono le idee che hanno portato il livello di povertà degli italiani al 30%.

Giovanni Lazzaretti
giovanni.maria.lazzaretti@gmail.com

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