George Soros e la finestra “mobile” di Overton

di Davide Gionco

In questo video Anton Rosanov ci spiega il funzionamento della tecnica di manipolazione dell’opinione pubblica chiamata la “Finestra di Overton“, così definita dal sociologo americano Joseph Overton.

Si tratta di una tecnica normalmente utilizzata da coloro che intendono modificare i valori fondanti della società, per indebolirla e renderla “meno resistente” alle azioni dei poteri forti.

La tecnica consiste nel trasformare una idea impensabile, come ad esempio la pratica del cannibalismo, che ciascuno di noi oggi aborrisce, in qualcosa che nel giro di qualche tempo diventa comunemente accettato e poi legalizzato.

Fase 1 – Impensabile
Fase 2 – Radicale
Fase 3 – Accettabile
Fase 4 – Razionale
Fase 5 – Diffuso
Fase 6 – Legalizzato

Molte idee che oggi sono comunemente accettate, o pronte per esserlo, un tempo si trovavano fra l’IMPENSABILE e il RADICALE: l’aborto legalizzato, l’eutanasia, la liberalizzazione delle droghe, i matrimoni gay, l’adozioni di bambini da parte di coppie omosessuali, i transgender, l’utero in affitto, la pedofilia (in Olanda se ne propone la legalizzazione), l’immigrazione incontrollata, il multiculturalismo, ecc.
Non vogliamo ora entrare nel merito di questi singoli argomenti, se siano giusti o sbagliati, ma solo fare notare al lettore che chiunque a suo tempo si sia opposto e che oggi si opponga a queste idee, viene etichettato dai mass media come “reazionario” o come “clericale”, impedendo un dibattito nel merito e spostando la questione su un piano ideologico “di parte”.
Esattamente come previsto dalla tecnica della Finestra di Overton.

Coloro che sponsorizzano la diffusione di queste idee, come ad esempio la Open Society Foundations di George Soros, che nel 2017 ha investito la ragguardevole somma di 18 miliardi di dollari per tali fondazioni, non lo fanno perché abbiano a cuore i diritti umani, ma perché sanno che una società fondata su valori chiari e forti è più indifesa nei confronti della speculazione finanziaria.

George Soros fu allievo del filosofo Karl Popper.
Negli anni 1960 Soros elaborò la teoria della riflessività di Popper applicandola ai mercati finanziari, concludendo che i valori di mercato sono spesso guidati dalle idee poco chiare dei piccoli investitori. Quindi fra le variabili che contano non ci sono solo i fondamentali economici della situazione, ma anche i valori del vivere quotidiano, in particolare le abitudini.
Le idee influenzano gli eventi e gli eventi influenzano le idee.
Soros ha quindi sostenuto che queste dinamiche creano nei mercati delle alternanze di crescita e crollo in contrasto rispetto alle previsioni di equilibrio delle dottrine economiche.
E su questo Soros ha costruito la propria fortuna finanziaria.
Che non è la nostra.
Mentre ci hanno convinti di avere guadagnato in LIBERTA’ (?)

Non è un caso che in Italia il Partito Radicale sia sempre stati in prima fila nella difesa di (supposti) “nuovi diritti umani”, che nello stesso tempo sia il principale difensore di tutto ciò che favorisce (liberalizzazioni, internazionalismo, ecc.) e che, nonostante il basso consenso elettorale, goda sempre di importanti finanziamenti per le campagne elettorali (o referendarie).
Facciamoci qualche domanda.

Buona visione

https://youtu.be/kXkY55AwBHg

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