Salpiamo da Palos

di Giovanni Lazzaretti

La politica mi incuriosisce da 50 anni, dalla terza media più o meno. Ma in 50 anni non avevo mai provato una sensazione come quella che sto vivendo adesso.
Per le elezioni 2018 avevo realizzato il lungo precorso denominato “Cara Irma – Considerazioni preelettorali da un paesino della bassa reggiana”. A consuntivo ne è venuto fuori un PDF da 114 pagine, letto a puntate da un discreto numero di persone.
In quelle pagine, tra i vari partiti invotabili, bocciavo anche il Movimento 5 Stelle (per tutte le leggi erronee che hanno votato nella scorsa legislatura e per alcune proposte negative nel programma 2018) e la Lega (per la proposta di legalizzare la prostituzione).
Lasciavo quindi come votabili solo (1) il Popolo della Famiglia, (2) Fratelli d’Italia, purché il voto a loro non favorisse un leghista nel maggioritario, (3) Noi per l’Italia, solo nella zona in cui si presentava Eugenia Roccella.
Poi nasce un governo Movimento 5 Stelle + Lega e io non sono scontento. Anzi, potrei dire di essere quasi
contento. Che razza di cortocircuito mentale mi è venuto nella testa?
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Un po’ la contentezza nasce dal fatto che è tornato il sistema proporzionale: M5S 10.732.066 voti, Lega 5.698.687 voti, totale 16.430.753 voti, voti validi 32.840.055, percentuale 50,03%. Sì, dopo 26 anni i partiti al governo hanno un numero di voti che costituiscono la maggioranza assoluta dei voti validi. Anche tirando dentro l’anomalia della Val d’Aosta, il 50% viene superato.
Un po’ la contentezza nasce dal fatto che il Contratto di governo ha “sterilizzato” tutti i punti negativi che avevo evidenziato nei programmi di M5S e Lega.
E infine c’è un po’ di contentezza nOmismatica: dal Contratto si intuisce che al governo ci sono persone in grado di capire che i nostri problemi non sono economici, ma monetari. Finalmente.
Il nOmismatico Fabio Conditi scrive così: «Sono soddisfatto di questo traguardo intermedio? Se 4 anni fa mi avessero detto che oggi avremmo avuto un Governo M5S e Lega, con un Contratto che propone buona parte delle nostre soluzioni e persone competenti nei vari Ministeri, avrei detto che era fantascienza. Invece è una realtà. Godiamocela».

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Certo, godiamocela. Ma non come vacanzieri da villaggio turistico, spaparanzati sullo sdraio e con l’aperitivo in mano.
Dovremmo sentire la gioia di Cristoforo Colombo quando firma il Contratto: «Dopo un intenso periodo di trattative durate tre mesi, Cristoforo Colombo firma un contratto, Capitolaciones, con la regina Isabella».
Non sforzatevi ad abbinare Di Maio e Salvini con Cristoforo Colombo e la regina Isabella: il succo è “un contratto per fare qualcosa di veramente nuovo”.
«Cosa volete fare, Comandante?»
«Ho un’idea fissa.»
«E cioè?»
«Buscar el levante por el poniente.»
«Quanto ci vorrà, Comandante?»
«Molto tempo.»
«Potremmo affondare dopo le Canarie…»
«E’ possibile.»
«Troveremo ricchezze?»
«Se Dio vorrà. Oppure no.»
E’ difficile immaginare cosa c’era nella testa dei 90 che si imbarcarono a Palos. Certamente era una congrega di santi e di farabutti (4 avevano pendenze penali sanate alla partenza). In comune avevano l’idea di rischiare per qualcosa di veramente nuovo.

Nel nostro caso c’è un equipaggio, nato nella maniera più imprevedibile ed improbabile, che vuole capovolgere la prospettiva: affrontare il debito non più nelle sue componenti economiche, con un’austerity che strazia i poveri, ma nella sua perversa struttura monetaria.
Un governo che vuole fare una cosa nuova non ha bisogno di vacanzieri da villaggio turistico. Ha bisogno di cittadini attivi e consapevoli, che mollino la TV e ricomincino a studiare. Trasformando una ciurma in un equipaggio vero, capace di affrontare mari sconosciuti.
Certamente il governo ha bisogno anche di preghiere: suggerisco di invocare San Giacomo della Marca,
combattente contro l’usura, inventore dei Monti di Pietà e dei Monti Frumentari.
«Il Santo non poteva tollerare che una piccolissima élite di grassatori potessero strozzare l’economia, togliendo la possibilità del giusto guadagno ad onesti lavoratori ed in più senza svolgere alcun tipo di onesta attività».

Ecco, anche noi non tolleriamo più.
Quindi chi vuole salpi da Palos, ora Palos de la Frontera. Potrà anche capitare che affondiamo con le tre caravelle dopo le Canarie.
Chi invece ha paura di salpare resti pure lì, ad aspettare che i vari Cottarelli, con le loro forbicine taglia-spese, ci facciano morire per lento soffocamento.
Carlo Cottarelli è “l’unto del Presidente” Mattarella. Cottarelli sorridente e dalle idee terribili. Cottarelli presidente dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani.

Ne parleremo, a Dio piacendo, in altra occasione.

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