Perché la moneta unica non funziona: la spiegazione è semplice

di Davide Gionco

 

Oramai il dibattito pubblico sulla moneta unica, l’euro, è all’ordine del giorno, anche se nessuno degli attuali partiti in Parlamento dice di voler uscire dalla moneta unica.

Tuttavia i motivi per cui la moneta unica non può funzionare forse non sono così chiari a tutti.
Ecco quindi una spiegazione semplificata delle ragioni strettamente “tecniche” per cui una moneta unica crea dei seri problemi economici a molti paesi europei.

Una moneta non è un “simbolo di unità” di una nazione, ma è uno strumento attraverso il quale avvengono gli scambi di beni e servizi fra cittadini, imprese e lo Stato.

Se non c’è il denaro, non possono avvenire gli scambi economici e ritorneremmo ai tempi in cui economia era quasi totalmente autoproduzione (mucche, galline, orto, campi per tutti).

Se c’è poco denaro, avvengono pochi scambi e solo poche persone possono scambiare i frutti del proprio lavoro con altri.

Se circola denaro  sufficienza, ce n’è abbastanza per pagare a tutti lo stipendio per un lavoro speciaizzato. Tutti possono scambiare con tutti, per cui si arriva alla massima quantità prodotta di beni e servizi. Dopo di che, per migliorare ulteriormente la produzione, è necessario migliorare la qualità.

Se circola troppo denaro, i manuali di economia dicono che si genera inflazione.
Per chi fosse interessato all’argomento, ce ne siamo già occupati.

 

Vediamo ora cosa succede all’interno di un’area economica in cui gli scambi avvengono utilizzando un’unica moneta.
Prendiamo in considerazione l’Europa, studiando il fenomeno in 2 aree differenti: la Baviera (Germania) e la Sicilia (Italia).

Come giustamente spiegava il grande economista italiano Pietro Sraffa (1898-1983), la produzione di merci avviene sempre a mezzo di altre merci. Ovvero tutto ciò che viene commerciato nasce dalle materie prime e subisce tutta una serie di trasformazioni, venendo commercializzato e assemblato da azienda in azienda, fino ad arrivare ai prodotti finali.

Rappresentiamo ora la situazione di un’azienda produttrice bavarese.

Trovandosi in posizione baricentrica rispetto ai vari fornitori del “mercato unico europeo”, le sarà relativamente facile rifornirsi, dal punto di vista logistico e dei costi di trasporto, presso i propri fornitori di merci.

La situazione di una impresa siciliana, invece, è alquanto differente:

Per il fatto di trovarsi in una posizione geograficamente periferica del “mercato unico europeo”, l’impresa italiana avrà, rispetto all’impresa bavarese, oggettivamente maggiori difficoltà logistiche e maggiori costi di trasporto per rifornirsi delle stesse merci.

La situazione si ripete nel momento in cui il prodotto finale deve essere venduto:

L’impresa bavarese si trova relativamente vicina a tutti i potenziali clienti del “mercato unico europeo”.

L’impresa siciliana, invece, dovrà fare fronte a maggiori costi di logistica e di trasporto rispetto all’impresa bavarese.

Il risultato di queste differenze oggettive sia sui costi di approvvigionamento dai fornitori, sia sui costi di commercializzazione dei prodotti, alla fine l’impresa bavarese riuscirà a mettere sul mercato, mediamente, un prodotto più competitivo dell’impresa siciliana.

La differenza, anche se non enorme, diventa determinante quando i consumatori europei devono decidere quale prodotto acquistare.
Il risultato sarà che le imprese bavaresi, grazie al loro piccolo vantaggio competitivo, venderanno complessivamente più prodotti delle imprese siciliane.
Ovvero le imprese tedesche, che trovandosi al centro del mercato unico europeo, hanno questo piccolo vantaggio di competitività, venderanno, sul mercato europeo, più prodotti delle imprese italiane.

Questo fenomeno avverrà anche fra l’Italia e la Germania.

Il risultato di questo divario commerciale sarà un differenziale sulla bilancia dei pagamenti, in euro, fra Italia e Germania.

Dato che le differenze di competitività sono strutturali, ovvero non possono essere modificate, il deficit commerciale tenderà a perdurare nel tempo.

Il denaro circolante sul territorio italiano tenderà a diminuire, per trasferirsi nel territorio tedesco.

ogni anno meno denaro circolante in Italia e più denaro circolante in Germania.

Il risultato è che in Italia circola sempre meno denaro, riducendo la possibilità di effettuare pagamenti e scambi economici nel mercato interno italiano. Questo significa che i consumatori hanno sempre meno denaro per fare acquisti, che le aziende hanno sempre meno denaro per pagare i fornitori, che le banche fanno meno credito.
Significa che, a causa dei cali di vendite, ci saranno licenziamenti e fallimenti di imprese.

Questo mentre in Germania, grazie all’abbondanza di moneta circolare, le imprese saranno sempre più competitive e potranno contare, oltre che sulle esportazioni, anche su un mercato interno in salute.

 

Le differenze di collocazione geografica rispetto al mercato unico europeo sono una delle cause delle differenze strutturali di competitività.
Altre differenze strutturali possono arrivare da altri fattori:
-diversità di costo dell’energia (chi usa il carbone, inquinando, paga l’energia meno cara di chi usa il gas)
-diversità sulle politiche sociali (chi garantisce meno diritti, fa i prezzi più bassi)
-differenze culturali fra i popoli (chi ama lavorare di più, chi di meno, chi sa organizzarsi meglio o peggio sul lavoro)
-differenze sul costo del denaro (i tassi di interesse sul credito sono più bassi nelle aree più efficienti)
-differenze nel sistema formativo professionale, nella ricerca scientifica
-presenza di criminalità organizzata che danneggia l’economia locale
-corruzione della classe politica
-ecc.

Il tutti questi casi gli effetti della moneta unica sono una concentrazione del denaro circolante nelle aree strutturalmente più competitive ed una rarefazione del denaro nelle aree meno competitive.
Non è la stessa cosa di una persona poco competitiva che, dandosi da fare, può recuperare competitività e, quindi, riguadagnare quel denaro.
Si tratta di differenze strutturali che non possono essere eliminate o la cui eliminazione richiederebbe decenni o un paio di generazioni.

In tutte queste situazioni la dinamica che si crea è la stessa del gioco delle sedie musicali.

Ogni volta che si riduce la quantità di denaro, mancherà il denaro (la sedia) per qualcuno e un’azienda fallirà, qualcuno resterà senza lavoro.
Oppure, per guadagnare competitività, ci verrà chiesto di ridurre i nostri stipendi (quanto guadagna oggi in Italia un neo-assunto?), di ridurre le prestazioni sociali, ecc.

Non era questo che Romano Prodi ci aveva promesso. Si era sbagliato o ci aveva mentito.
Margaret Thatcher, quantomeno, aveva compreso meglio la situazione.

La Mercato Comune Europeo ha funzionato bene per molti anni pur mantenendo le diverse valute nazionali.
L’euro è stato presentato come un simbolo di unità europea, ma in realtà si è trattato di un macroscopico errore politico ed economico, come hanno da tempo denunciato diversi premi nobel per l’economia.

L’attuale crisi economica dell’Italia e la scarsa crescita in quasi tutta l’Eurozona sono in larga parte dovuti anche ai problemi causati dalla moneta unica.

Non vogliamo in questa sede prolungare ulteriormente l’articolo parlando delle possibili soluzioni.

Ci basta ricordare come ai tempi del marco tedesco e della lira l’economia italiana funzionasse piuttosto bene.
I tedeschi che volevano prodotti italiani, li pagavano in lire.
Gli italiani che volevano prodotti tedeschi, li pagavano in marchi.

Non si trattava di una semplice equivalenza o di un costoso cambio di valuta: le lire restavano in Italia ed i marchi restavano in Germania.
In entrambi i casi nessuna delle due economia vedeva ridursi la quantità di denaro circolante sul proprio mercato interno e l’economia non andava in recessione.

Che la moneta unica costituisca un grave problema, oggi, è oggettivamente innegabile, e lo abbiamo dimostrato.

Rendersi conto del problema è il primo passo per muoversi a cercare delle soluzioni.

Che esistono, senza distruggere l’Europa, che esiste da secoli anche senza l’euro.

 

 

 

 

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