Per gli ospedali italiani è come una guerra

di Gilberto Trombetta

Davanti ai mestatori di professione (come Marattin), davanti a coloro che a dati inoppugnabili continuano a opporre la menzogna, ci si deve rendere conto che si sta combattendo una guerra.

Secondo la fondazione GIMBE, «Nel periodo 2010-2019 sono stati sottratti al SSN poco più di € 37 miliardi, di cui circa € 25 miliardi nel 2010-2015 per la sommatoria di varie manovre finanziarie e € 12,11 miliardi nel 2015-2019 per la continua rideterminazione al ribasso dei livelli programmati di finanziamento».

E ancora «L’aumento complessivo del fabbisogno sanitario nazionale (FSN) è di € 8,8 miliardi, in media dello 0,9% per anno, percentuale inferiore all’inflazione media annua (+1,07%)».

E i risultati di questi tagli sono sotto gli occhi di tutti, ormai:

– Gli ospedali sono passati dai 1.165 del 2010 ai 1.000 del 2017: -14,6%.

– I posti letto sono passati dai 244.310 del 2010 ai 211.593 del 2017: -16,2%. – Il numero di posti letto per 1.000 abitanti è passato dai 3,9 del 2007 (già sotto la media UE di 5,7) ai 3,2 del 2017. La Germania ne ha 8. Quasi il triplo. Ci mancano circa 70.000 posti letto. Quelli per acuti sono passati da 3,5 ogni 1.000 abitanti a 2.93 (-17%).

– 42.888 professionisti a tempo indeterminato in meno tra il 2010 e il 2018, una riduzione del 6,2%. In alcune Regioni il taglio complessivo è stato del 16,3%. Le Regioni sottoposte a piani di rientro hanno dovuto ridurre personale medico e infermieristico rispettivamente del 18% e dell’11% tra il 2008 e il 2018.

– Il rapporto di infermieri per 1.000 abitanti è di 6,5 contro gli 8,4 della media europea e i 12,9 della Germania. Mancano almeno 53.000 infermieri. In Campania ogni infermiere si deve fare carico di 17 malati. La media nazionale è di 11 pazienti per infermiere, quasi il doppio dei 6 pazienti per infermiere individuati in alcuni studi come la soglia che potrebbe ridurre del 20% il rischio di mortalità nelle corsie.

– L’età media dei medici è passata dai 43,5 anni del 2001 ai 50,7 del 2017. Una conseguenza del blocco del turn over.

– 2 miliardi di euro di tagli al personale sanitario tra il 2010 e il 2018.

– 2.545 euro di spesa pubblica pro capite per la salute contro i 5.289 della Norvegia e i 5.056 della Germania.

Bisogna ribattere punto su punto alle menzogne della propaganda liberale.

È il primo passo per toglierci di dosso le catene che ci stanno schiacciando a terra.

E stiamo molto attenti quando qualcuno ci propone di privatizzare il Servizio Sanitario Nazionale.

[Fonti: studio Anao-Assomed pubblicato il 4 febbraio; rapporto “Lo Stato della salute in Italia” pubblicato lo scorso dicembre dall’Ufficio parlamentare del bilancio; 4° Rapporto sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale della fondazione GIMBE; analisi del Centro studi della Federazione nazionale degli ordini degli infermieri (Fnopi) sui dati del conto annuale del Ministero dell’Economia; La finanza pubblica italiana. Rapporto 2018 edito da Il Mulino].

Lascia un commento