McKinsey: come una tecnocrazia privata si è impadronita del settore pubblico

di Frase Myers

Uno dei tanti effetti collaterali della pandemia è l’incontrollata diffusione delle consulenze manageriali.

Grandi progetti governativi — una volta di competenza dei Ministri e delle Istituzioni — sono stati appaltati a quello che potremmo definire uno “Stato parallelo”.
Se ogni nazione ha i suoi consulenti privati, una compagnia in particolare sembra essere ovunque.

Nel fine settimana, Mario Draghi, il tecnocrate non eletto ora premier italiano, ha ingaggiato la McKinsey & Company.
Il suo ruolo? Aiutare l’Italia a spendere bene i 209 miliardi del Recovery Fund.
Seppur orchestrato in modo straordinario, questo è pur sempre un “colpo di stato”.
Draghi sta essenzialmente designando una società di consulenza a modellare la politica interna italiana, per assicurare il rilancio del dopo-pandemia mantenendo al contempo forti restrizioni sull’uso dei fondi UE.
Si suppone che sia stato questo il motivo dell’incontro.

Anche in Francia — una nazione conosciuta per il suo forte senso dello stato e per la sua casta di pubblici amministratori –– la spesa per consulenze, durante la pandemia, è stata un colpo notevole per le finanze pubbliche.

E chi beneficia di tutte queste consulenze?  La McKinsey.

Un articolo-denuncia di Politico ha confermato: “Tutti i pomeriggi, alle 5, i vertici del Ministero della Salute francese trasmettono gli incontri quotidiani sul monitoraggio delle vaccinazioni. Da rilevare che questi incontri (su Zoom) non sono presieduti da funzionari pubblici, ma da consulenti della McKinsey & C”.
Anche prima della pandemia, sotto la presidenza Macron, sempre più funzioni di base dello Stato — compreso lo sviluppo delle politiche economiche e climatiche — sono state appaltate a società di consulenza.

L’esperienza con McKinsey va indietro nel tempo fino a quando François Hollande era Ministro dell’Economia.
La società aiutò a sviluppare il disegno di legge per le “nuove opportunità economiche”.
Quel disegno di legge non passò, ma sicuramente accelerò la divisione all’interno del Partito Socialista, ispirando la costituzione di una piattaforma neoliberale per il Governo.

In Gran Bretagna, a sua volta, la dipendenza statale dalle consulenze private ha raggiunto livelli così assurdi, da portare l’Ufficio di Gabinetto a chiedere agli stessi consulenti privati dei suggerimenti su come ridurre la dipendenza dello Stato dalle consulenze private.

Molte delle catastrofiche decisioni legate alla gestione del Covid sono state prese da società quali la Deloitte e la KPMG. Ma è la McKinsey la più grande agenzia di consulenze a libro paga del Governo.
L’ex dipendente della McKinsey, Dido Harding, è stato coinvolto nella preparazione dei test di tracciamento condotti dalla NHS.
Inoltre, la McKinsey è stata coinvolta anche nei test Covid. Ma il più grande compito della McKinsey, in Gran Bretagna, è stato quello di creare il “National Institute for Health Protection” — un’agenzia privata creata per sostituire la già cagionevole “Public Health England”.

Una consulenza McKinsey costa 14.000 sterline a settimana. I suoi compiti sono definire “la visione, l’obiettivo e la narrativa” della nuova agenzia governativa privata. Questo tipo di linguaggio rivela che i consulenti non sono ingaggiati soltanto per una particolare capacità tecnica, ma perché sono in grado di dare una direzione e un obiettivo alle nuove leve del Governo.

22Ma questo è un ruolo squisitamente politico!

In questo momento, il pubblico non ha assolutamente la fiducia del Governo. Enormi poteri, giorno dopo giorno, stanno trasferendo le politiche statali nelle mani di entità sovranazionali, che agiscono segretamente e fuori dal diritto statuale.
I nostri politici hanno trasferito la gestione di buona parte delle nostre politiche economiche a esperti, banchieri e tecnocrati. Ma, una volta che il controllo delle istituzioni pubbliche viene ceduto a degli esperti, diventa automatico cercarne altri nel settore privato.

Quello che abbiamo ottenuto è un settore pubblico trasformato in una casta di tecnocrati che passa soldi sottobanco ai consulenti del settore privato.

La fiducia scompare completamente quando le azioni intraprese, che ci darebbero la possibilità di capire e di accusare chi ha sbagliato, vengono nascoste in nome della segretezza aziendale. Per di più con una compagnia come la McKinsey, oggetto di fallimenti e scandali di ogni tipo.
All’inizio di quest’anno, quest’agenzia di consulenze ha patteggiato una penalità con le autorità americane, concordando di pagare 600 milioni di dollari per il suo ruolo nella crisi degli oppioidi. McKinsey aveva suggerito alla casa farmaceutica Johnson & Johnson che i “pazienti con forti dipendenze” erano anche un’“opportunità” per la vendita di potenti oppioidi.
Ha anche suggerito alla Purdue di unirsi a un’altra casa farmaceutica per “difendersi contro i severi trattamenti” da parte dei regolatori della “Food and Drug Administration” (FDA). Nel frattempo, altri partner della McKinsey guadagnavano milioni consigliando la stessa FDA.

McKinsey ha avuto un ruolo chiave anche nel drammatico caso della Enron.

Quella società non solo era sponsorizzata dall’ex consulente della McKinsey, Jeff Skilling, ma aveva anche pagato all’Agenzia 10 milioni di dollari l’anno per le sue consulenze. La McKinsey fu fondamentale nella trasformazione della Enron in un castello di sabbia della “new economy”, che poi fallì miseramente. In una delle sue verifiche quadrimestrali, soltanto qualche mese prima che crollasse tutto, la McKinsey dichiarò che la “Enron non produce più petrolio e gas negli Stati Uniti, non possiede più parte del servizio pubblico elettrico e non ha mai investito nelle telecomunicazioni”. Nonostante questa dichiarazione, la Enron è tutt’ora molto attiva in tutte quelle attività.

Cosa succederebbe se le consulenze offerte al Governo britannico dalla McKinsey, in campo economico e sanitario, fossero di dubbio valore, come quelle che offriva in passato?
Se vogliamo che il nostro Governo risponda al popolo del proprio operato, dobbiamo fermare questa crescente presenza tecnocratica nel nostro settore pubblico.


Articolo originale. https://www.spiked-online.com/2021/03/15/mckinsey-how-private-sector-technocracy-took-over/

Traduzione pubblicata sul sito:

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