L’ipnosi vaccinale di massa spiegata dal professor Mattias Desmet

di Lucia Gangal

Mattias Desmet è professore di Psicologia Clinica presso l’Università di Gand in Belgio. Tiene lezioni di psicoterapia
psicoanalisi individuale e anche di psicologia della folla. È esperto di tirannie, totalitarismi e ipnosi di massa.
In un podcast pubblicato in rete, in articoli e interviste, il professor Desmet spiega come si forma l’ipnosi di massa. Quando questo distopico periodo finirà nei libri di storia, ci chiederemo come sia potuto accadere tutto questo, ma l’analisi di Desmet ci offre già oggi precise indicazioni su quanto si dispiega oggi sotto i nostri occhi.
Come, cioè, è possibile che la vita umana si sia ridotta ad essere incatenata e schiavizzata da un QR Code, con
la libertà elargita dai governanti alla scadenza delle varie punture vaccinali.
Come è stato possibile barattare la propria libertà per uno spritz al bar e spaccare la società tra si-vax e no-vax. Come la nostra vita si sia ridotta ad essere scansionata da una app, proprio come se si tratti di un alimento acquistato al banco del supermercato.
Come sia stato possibile giustificare questa deriva in nome di una emergenza perenne, con uno Stato ricattatorio che, mentre si tutela da ogni responsabilità penale e civile, ci dice cosa fare del nostro corpo in nome di presunte esigenze
collettive e della tutela della salute.
Come sia stato possibile ergere la scienza a religione ed il totem vaccinale essere eretto a panacea di tutti i mali dell’umanità.
Come, tutto questo, sia stato possibile, tra le altre, in una nazione come la Francia, in barba alla sua splendida Costituzione, al suo passato illuminista ed ai suoi sacri principi di Libertà, Eguaglianza, Fratellanza. Soprattutto, come in soli due anni sia stato possibile cancellare decenni di lotte e di sangue versato per aff ermare le libertà che ci spettano
come esseri umani.
Lo studioso belga si è a lungo interrogato sull’ipnosi collettiva in atto anche a demenziali e contraddittorie misure governative. Una ipnosi che conduce gli individui a sacrifi care volontariamente la propria libertà, anche ora che la variante Omicron, molto contagiosa ma non letale, sembrerebbe segnare la svolta verso la fi ne della pandemia da
Covid-19.

Secondo Desmet, ci sono quattro condizioni di base affinché la società sia vulnerabile all’ipnosi di massa:
1) La mancanza di legami sociali, l’isolamento e la conseguente paura;
2) Non concepire un significato o uno scopo nella propria vita;
3) L’ansia fluttuante (basti vedere il numero di farmaci contro l’ansia e la depressione prescritti ogni anno);
4) Alti livelli di frustrazione e aggressività.

Menzogne e contraddizioni alimentate dal mainstream sono state credute vere dalle masse, continuamente poste
sotto tensione da una narrazione ispirata alla paura del virus e all’odio verso i reticenti al vaccino o verso coloro che si sono posti delle domande in contrasto con le decisioni governative. Questi ultimi, visti come reietti da deridere e da escludere dalla società, quando anche fossero medici, scienziati e premi Nobel.
Desmet dice: «I genitori che fanno punturare così avidamente i loro figli entrano nella coscienza della folla che si chiama
“formazione di massa”.
Questo cambiamento sociale avviene quando c’è o c’è stato un periodo di paura fluttuante, ed è un passo sulla strada verso uno stato totalitario.
Il totalitarismo inizia sempre con una formazione di massa all’interno della popolazione.
Non è la stessa cosa di una dittatura. In una dittatura, la gente obbedisce per paura fondamentale del dittatore al vertice, ma il totalitarismo è l’opposto. Le persone sono ipnotizzate per obbedire “al bene della collettività”. (…) non sono più razionali o critiche come una volta, non seguono più la logica».
Il motivo per cui in tanti sono disposti a partecipare a questo delirio collettivo, «è che in questa narrazione trovano un nuovo legame sociale. La scienza, la logica e la correttezza non hanno nulla a che fare con tutto questo».

Desmet evidenzia la differenza tra una dittatura in ascesa e il totalitarismo:«Come regola generale, in una dittatura classica, il dittatore diventa più mite e meno aggressivo una volta che le voci dissidenti, la sua opposizione, vengono messe a tacere.
Una volta che ha preso il potere completo, non ha più bisogno di essere aggressivo e può ricorrere ad altri mezzi per mantenere il controllo.
In uno stato totalitario, si verifica l’esatto contrario.
Questo è fondamentale da capire, perché in una società totalitaria, una volta che l’opposizione viene messa a tacere, è allora che lo stato commette le sue atrocità più grandi e crudeli».
Negli ultimi due anni le idee dissenzienti su Covid e vaccini sono state puntualmente silenziate. Ci si chiede, allora, da
quando la scienza è diventata definitiva e incontrovertibile e da quando chiusa ad ogni dialogo. E perché dopo due anni la propaganda martella con sempre maggiore insistenza sul vaccino unico per tutti, arrivando a vere e proprie forme di persecuzione verso persone sane, colpevoli solo di rifiutare un trattamento sanitario imposto?
Come mai, dopo due anni, il maggior numero di contagi si conta proprio fra i possessori del pass sanitario, visto che ai non vaccinati è stato, di fatto, impedito anche di vivere e di muoversi liberamente?
Dove è la logica di tutte queste misure che sono politiche e, di certo, non sanitarie?

Di fatto, oggi, la politica si è impossessata della vita biologica. Il famoso codice di Norimberga e il “consenso informato”
nacquero proprio come difesa dell’individuo di fronte a certe pericolose estensioni del potere politico.
La storia ci insegna che le masse hanno sempre creduto al dittatore di turno e che l’abbaglio è durato fino a quando le Nazioni sono sprofondate nel baratro di guerre e spoliazioni dei fondamentali diritti delle persone.
Oggi, nell’epoca digitale, viviamo una inedita forma di colpo di Stato mascherato da politica sanitaria, tra decreti sfornati in tempi ridotti e l’inoculazione perpetua eretta a nuova forma di fede salvifica. Il tutto condito dalla fretta e dall’arroganza del Leviatano sanitario, sempre più nervoso e sempre più divorante le vite di ciascuno, vaccinati o non vaccinati, ormai non più “esseri umani”.

La storia ci insegna che anche gli incantesimi si rompono, non importa quanto tempo ci voglia. È un periodo di
vigile attesa che il sipario cali su questa commedia dell’assurdo, con tutti i suoi tristi personaggi, e che la Vita che, nonostante tutti la violenza a cui ciclicamente va incontro, vinca su tutto, mentre questo fi nto buongoverno fi nisca per divorare se stesso.

Tratto da
https://hal.science/hal-03657141/document

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