L’incubo dello Schwarze Null

di Mark Schieritz

Condividiamo con voi questo articolo pubblicato sul sito internet tedesco Zeit Online, nella traduzione fornita dal blog http://vocidallagermania.blogspot.it/2018/05/lincubo-dello-schwarze-null.html


Con un commento molto interessante Mark Schieritz su Die Zeit attacca la follia tedesca del pareggio di bilancio: la Germania ha bisogno di un’offensiva sugli investimenti pubblici perché le infrastrutture sono in pessime condizioni e quando non ci sarà più’ debito pubblico il paese non sarà più’ ricco, bensì’ più’ povero. I tedeschi devono fermare questa follia.

 

L’orologio piu’ famoso del quartiere governativo di Berlino recentemente ha iniziato a muoversi all’indietro. Da gennaio di quest’anno il debito tedesco – come registrato dall’associazione dei contribuenti nel loro contatore del debito – sta scendendo di 78 euro al secondo.
Cosa cio’ significhi esattamente puo’ essere letto nell’ultimo rapporto finanziario del Fondo monetario internazionale (FMI). Secondo il documento, nel 2023 il rapporto debito/pil tedesco avrà raggiunto il 42,4% del Pil. Attualmente siamo al 64.1 %. Se dovesse mantenere questo ritmo in 15 anni lo stato tedesco non avrà piu’ debito.
Un sogno? Un incubo!
Per un paese come la Germania vale: quando non ci sarà piu’ debito pubblico, allora il paese non sarà piu’ ricco, ma piu’ povero.
Bisogna sapere che il debito pubblico in un’economia moderna svolge un ruolo importante. E’ un bacino di raccolta per il surplus di denaro dei risparmiatori. Chi vuole investire il proprio patrimonio in maniera sicura acquisterà dei titoli di stato tedeschi.Quando non ci sarà piu’ debito sovrano tedesco, non ci saranno piu’ titoli di stato tedeschi da comprare.
I risparmiatori – ma anche le banche e le imprese –  se vogliono investire denaro, dovranno allora acquistare azioni. Ma non c’è alcuna garanzia che il valore di un’azione domani sarà lo stesso di oggi. In altre parole: quando lo stato non farà piu’ debiti, allora sarà alquanto difficile investire denaro in maniera sicura. E questa è una minaccia per la stabilità dell’intero sistema finanziario.
Non c’è assolutamente alcun motivo per correre questo rischio. Non ci troviamo in una situazione in cui lo stato tedesco non puo’ permettersi di fare debito. Al contrario, dopo decenni di austerità mal interpretata il paese sta vivendo della propria sostanza. Le strade sono fatiscenti, anche i ponti, e della condizione delle scuole pubbliche meglio non parlarne. Se – come accade a Berlino – a soccorrere le persone che si sentono male devono andare i vigili del fuoco con un camion cisterna, perché non ci sono ambulanze disponibili, allora qualcosa è andato storto.
Quello che c’è da fare è ovvio: la Germania ha bisogno di un’offensiva sugli investimenti. Il governo federale, le regioni e i comuni devono mettere mano ai soldi e correggere gli errori del passato. Molti soldi. E poiché molte società di costruzioni attualmente non hanno capacità disponibile e quindi non possono accettare nuovi ordini, una tale offensiva deve durare diversi anni, se non decenni.
Sarebbe tuttavia folle finanziare le uscite per il risanamento delle infrastrutture con le entrate correnti. Se i ponti e le strade vengono riparati, a trarne beneficio saranno soprattutto le generazioni successive. Pertanto sarebbe perfettamente logico scaricare su di loro una parte dei costi. In termini finanziari: fare debito. Perfino la casalinga sveva, citata spesso in questo contesto, potrebbe essere d’accordo. Alla fine probabilmente anche l’acquisto della sua casa è stato finanziato con un prestito della banca.
Cio’ non significa che lo stato dovrà buttare i soldi dalla finestra. Significa invece che alcune ipotesi di base della politica fiscale tedesca dovranno essere riconsiderate. Il freno all’indebitamento (Schuldenbremse) ad esempio è figlio dei suoi tempi. E’ stato inserito nella Costituzione circa dieci anni fa, perché a quell’epoca si temeva che il debito pubblico finisse fuori controllo.
Il problema oggi è un altro. Oggi la massima priorità dovrebbe essere quella di arrestare il declino dell’infrastruttura pubblica e rendere il paese adatto per il ventunesimo secolo. Invece dello Schuldenbremse (pareggio di bilancio) – nella Costituzione tedesca dovrebbe esserci una regola sugli investimenti.
Perchè una cosa è certa: nessuno avrà dei vantaggi se fra 15 anni la Germania non avrà piu’ debiti ma nemmeno una scuola funzionate. Neanche i nostri figli.

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