Lettera degli Osservatori Internazionali sulle elezioni in Venezuela

di Davide Gionco

Mentre assistiamo quotidianamente su tv e giornali, in coro unanime, ai proclami dei vari governi del mondo occidentale contro il “regime” venezuelano; mentre assisitiamo quotidianamente alle iniziative dell’autoproclamato “liberatore” Juan Guaidó, mai votato da nessuno; mentre nessun governo occidentale osa opporsi all’evidente volontà degli USA di imporre un governo fantoccio, al loro servizio, a Caracas, nessuno ci ricorda che Nicolas Madura è stato eletto solo lo scorso mese di maggio 2018 a seguito di una votazione popolare.

Le elezioni sono state contestate dalle opposizioni, ma c’è anche da dire che sono anni che gli USA finanziano le opposizioni, partiti ed organizzazioni non governative, per arrivare ad instaurare in Venezuela un governo che sostenga gli interessi statunitensi, in particolare petroliferi, nel paese. Difficile dire se si tratti di contestazioni obiettive e non strumentali.
Proviamo ad immaginare cosa potrebbe succedere in Italia se alcuni partiti “di opposizione” ricevessero decine di milioni di dollari da una potenza straniera per andare al potere nel paese: se anche non ptessero vincere le elezioni, cercherebbero ogni modo per delegittimare gli avversari politici.

Nel sito internet Venezuelanalysis.com i giornalisti Jeremy Fox (immagine in evidenza), Joseph Carrell, Calvin Tucker e Francisco Dominguez, componenti della commissione di osservatori internazionali, viene riportata una lettera scritta da loro a Federica Mogherini che, come molti altri politici occidentali, a nome dell’Unione Europea aveva condannato le “numerose irregolarità” relative alle elezioni presidenziali del Venezuela, giudicando il legittimo governo del paese un “regime”.


Lettera degli Osservatori Internazionali sulle elezioni in Venezuela

di Jeremy Fox, Jospeh Farrell, Calvin Tucker, Dr Francisco Dominguez – Venezuela Solidarity Campaign, UK

26 Giugno 2018

“Grandi ostacoli alla partecipazione dei partiti politici e dei leader dell’ opposizione, una composizione squilibrata del Consiglio Elettorale Nazionale, condizioni elettorali distorte, numerose irregolarità riportate durante la giornata delle elezioni, incluso l’acquisto di voti, hanno impedito elezioni giuste ed eque”.

 

Gentile Sig.ra Mogherini,

Sono stato membro di un nucleo di circa cento osservatori alle elezioni del 20 maggio in Venezuela. Abbiamo incontrato alti rappresentanti di tutti i candidati e gli abbiamo rivolto domande a tu per tu. Abbiamo incontrato il presidente e due vice-presidenti del Tribunale Giudiziario Supremo. Abbiamo esaminato il sistema elettorale nel dettaglio e, il giorno delle elezioni, abbiamo osservato le procedure di voto in tutto il paese.

Abbiamo notato in particolare che non solo la sofisticazione del sistema di voto, a nostro comune avviso, è a prova di frode, ma che anche ogni singola fase, dal voto stesso allo spoglio delle schede, la loro verifica e presentazione elettronica, sono stati condotti alla presenza di rappresentanti delle parti contendenti.
Per quanto riguarda le “irregolarità di raccolta”, saremmo interessati ad averne qualche esempio concreto,dal momento che il sistema di segnalazione è eccezionalmente rigoroso e privo di manomissioni. Dubitiamo lei sia in possesso di una qualsiasi prova a sostegno della tesi dell’UE “di numerose irregolarità”.

Siamo stati unanimi nel concludere che le elezioni sono state condotte in maniera equa, che le condizioni elettorali non erano di parte, che le vere irregolarità sono state davvero poche e di natura molto meno grave. Non c’è stata alcuna compravendita di voti, perché non era possibile farlo. La stessa procedura preclude qualsiasi possibilità per chiunque di sapere come un elettore o elettrice abbia espresso il proprio voto; ed è impossibile, come abbiamo verificato, che un individuo voti più di una volta o che qualcuno possa votare per conto di qualcun altro.

In breve, le affermazioni contenute nel vostro comunicato stampa sono fabbricazioni della peggior sorta, basate su dicerie e non su prove e indegne dell’UE.
Non è sfuggito all’attenzione che l’UE è stata invitata a inviare osservatori alle elezioni e ha rifiutato di farlo.
NESSUNA delle critiche mosse dall’UE nel comunicato stampa è, pertanto, basata su un’osservazione diretta dell’UE sul campo.

Sarei lieto di discuterne ulteriormente con voi e di mettere voi o i vostri colleghi in contatto con altri osservatori-tra i quali c’erano importanti politici, accademici, funzionari elettorali, giornalisti e funzionari pubblici di diverse nazioni tra cui: Spagna, Regno Unito, Irlanda del Nord, Germania, Brasile,Argentina, Uruguay, Paraguay,Cile, Honduras, Italia, diversi paesi dei Caraibi, Sudafrica, Tunisia, Cina, Russia e Stati Uniti (sic).

 

Cordiali saluti,

Jeremy Fox, Giornalista/scrittore

Jospeh Farrell Consiglio del Centro per il giornalismo investigativo

Calvin Tucker, Giornalista MS

Dr Francisco Dominguez, Latin American Studies, Middlesex University

(traduzione a cura di Renato Nettuno)

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