LA STRATEGIA POLITICA IDEALE

1. Analisi della situazione politica dell’Italia

L’Italia si trova attualmente in una grave situazione di progressivo impoverimento economico, unito ad un disorientamento valoriale che ha fortemente indebolito il tessuto sociale e l’istituto familiare.

Il potere è di fatto esercitato dagli interessi di fondi speculativi internazionali, i quali influenzano molto pesantemente le decisioni della politica e la comunicazione di massa e che controllano in modo sempre più pervasivo la nostra economia.

Tale sistema di potere si è storicamente affermato imponendo la propria visione (che definiamo per semplificare IDEOLOGIA NEOLIBERISTA) del mondo agli italiani, principalmente attraverso una forte presenza nei mass-media, nella cinematografia, nelle università e più recentemente anche nei libri di testo destinati alle scuole. Il tutto arrivando ad attuare il PENSIERO UNICO, impedendo di fatto la diffusione di idee alternative.

Dall’affermazione culturale è derivata una sempre maggiore presenza delle idee neoliberiste all’interno delle varie forze politiche, sia di destra che di sinistra, il che ha facilitato l’approvazione di leggi funzionali agli obiettivi di tale ideologia, la firma di trattati internazionali, la progressiva cessione di quote di sovranità, fino ad arrivare ad una sostanziale incapacità dello Stato persino di reagire a palesi violazioni delle leggi vigenti e della Costituzione. L’ideologia che si è prima imposta culturalmente ha quindi imposto le REGOLE, in buona parte legalizzate e per il resto come « regole di fatto ».

Dall’imposizione delle regole è derivata la progressiva conquista dell’ECONOMIA reale del paese, avvenuta dapprima impadronendosi della sovranità monetaria, quindi sostituendo la struttura produttiva atta di piccole e medie imprese con una nuova costituita dalle multinazionali e della grande distribuzione organizzata. Gran parte delle nostre imprese sono state acquisite da multinazionali straniere. I nostri giovani laureati sono stati obbligati ad emigrare all’estero. Si tratta di un processo ancora in corso e, per fortuna, non ancora ultimatosi, per il momento.

E’ attualmente in corso un’azione culturale proveniente dagli stessi poteri forti volta a disintegrare ulteriormente la società italiana, colpendo sia l’istituzione della famiglia (ideologie gender e LGBT), sia la stessa identità italiana, progressivamente indebolita dall’afflusso incontrollato di migranti provenienti dall’Africa e dai paesi mussulmani.

Riassumendo, l’azione di assoggettamento dell’Italia si è sviluppata operando su 3 livelli :

  • Azione culturale
  • Azione politica
  • Azione economica

L’imposizione del pensiero unico impedisce agli italiani, compresa gran parte della classe dirigente e degli intellettuali, di rendersi conto delle reali cause dell’impoverimento progressivo del paese, così come impediscono l’affermarsi di nuove idee che potrebbero consentire di risolvere i problemi del paese.

Il controllo delle istituzioni politiche, operato sia per via culturale, sia per via di corruzione consente ai poteri forti di ingabbiare sempre più fortemente la società italiana, utilizzando il potere coercitivo delle stesse istituzioni pubbliche : la pressione fiscale, la giustizia (che applica le leggi) e le forze armate.

L’azione economia consente di mantenere la popolazione sotto costante pressione, impedendole di avere anche il solo il tempo di organizzarsi per comprendere i meccanismi di potere ed opporvisi.

2. Strategia politica d’insieme

L’unico modo per re-agire e, gradualmente, affrancarsi dai meccanismi di potere sopra descritti è di operare nello stesso modo utilizzato dai poteri forti.

L’AZIONE POLITICA, pur se indispensabile, non ha alcuna possibilità di riuscita se prima il Popolo non ha culturalmente compreso la situazione in cui si trova e se non conosce le soluzioni politiche a tale situazione.

Per questo motivo l’azione politica deve essere supportata e anticipata da una AZIONE CULTURALE, la quale è necessaria per cambiare le IDEE che circolano nella società italiana e le CONOSCENZE a disposizione del Popolo, le quali sono alla base delle scelte democratiche che porteranno al cambiamento politico desiderato.

L’azione culturale è molto difficile da portare avanti in modo efficace.

In primo luogo per la fortissima concorrenza esercitata dal PENSIERO UNICO propagandato dai mass media, nelle università, nelle scuole e che si ritrova persino nei testi delle leggi che vengono approvate. In secondo luogo perché la gente è troppo occupata a sopravvivere alla crisi economica e non dedica tempo alla propria formazione culturale : poche persone leggono libri e partecipano a convegni.
In terzo luogo perché la gente è molto diffidente nei confronti di chi propone solo idee, troppo abituata ad essere ingannata dai politici.

Il pensiero unico è oggi largamente finanziato dallo stesso sistema di potere che lucra dalla crisi economica e che punta alla disintegrazione della società, a partire dalla famiglia, per avere un più facile dominio culturale sulle persone, in modo che siano più facilmente succubi del potere economico.

L’unico modo per conquistare la fiducia degli italiani è di accompagnare l’azione culturale ad azioni concrete volte a risolvere i loro problemi di ogni giorno, a partire dagli effetti della crisi economica.

L’AZIONE ECONOMICA è altresì fondamentale per riappropriarci del tessuto economico del paese. Noi italiani siamo già i lavoratori-produttori ed i clienti-consumatori. Ma dobbiamo riprenderci il controllo dell’organizzazione commerciale, sottraendola alla grande distribuzione, e della moneta, che è il supporto che regola gli scambi economici.

Infine l’azione economica è necessaria per FINANZIARE l’azione culturale e l’azione politica, che per essere efficaci hanno bisogno di supporto economico. L’azione culturale e l’azione politica possono essere efficaci solo se dispongono di mezzi e di persone impegnate a tempo pieno, che devono essere retribuite.

 

3. Centro studi di politica

Il punto di partenza per il cambiamento è necessariamente un centro studi di politica, luogo di analisi e di confronto intellettuale sui problemi dell’Italia

Il Centro Studi ha il compito di sviluppare una visione politica d’insieme, ma anche di approfondire alcune tematiche meno conosciute (Studi tematici), al fine di scrivere il « Programma politico ideale » (obiettivo da raggiungere) e di definire la « strategia politica ideale » (come raggiungere l’obiettivo).

La visione d’insieme sugli obiettivi e sulla strategia politica, unita alla conoscenza approfondita di tematiche chiave, consente di ideare delle nuove iniziative utili a realizzare gli obiettivi.

Il Centro Studi di politica fornisce all’Azione Culturale, all’Azione Sociale ed all’Azione Politica la chiarezza di visione e gli strumenti culturali per portare avanti la loro opera in modo da raggiungere gli obiettivi preposti.

 

4. Azione culturale

L’azione culturale per essere efficace deve avvenire in modo coordinato e organizzato.

Scopo dell’azione culturale sarà fare verità sulla realtà, mostrando quanto viene nascosto dai mass media di maggiore diffusione. Ma sopratutto lo scopo sarà quello di fare conoscere la nostra analisi della realtà, dei vari problemi dell’Italia, presentando le soluzioni previste nel « programma politico ideale ». Il tutto contrastando il « pensiero unico » oggi dominante.

L’azione culturale deve utilizzare tutti i mezzi di comunicazione disponibili, in modo sistematico : convegni sul territorio, giornali, radio, TV, internet, interventi nelle scuole. Ed altro ancora : cinema, spettacoli, libri…

A tale scopo viene costituito un Gruppo Comunicazione.

L’azione culturale deve essere portata avanti in modo mirato, in funzione del livello culturale dei destinatari e della loro sensibilità : ogni persona deve essere accolta per quello che è ed aiutata a fare dei passi avanti verso una migliore comprensione dei problemi dell’Italia (secondo l’analisi prodotta dal Centro Studi) e delle possibili soluzioni.

Per le categorie culturalmente più distanti dalla comprensione, a causa delle falsità propagandate dal « pensiero unico », sarà necessario prevedere un percorso culturale per tappe graduali.

Sarà necessario sviluppare un progetto specifico per ciascuno dei settori di comunicazione da « colonizzare ».

Il risultato sarà un progressivo mutamento culturale degli italiani, il quale darà « naturalmente » origine ad un partito politico di riferimento, ma con ricadute su tutti gli altri partiti esistenti, fatto che porterà i temi oggetto dell’azione culturale al centro del dibattito politico nazionale.

Nessuna azione politica di un partito potrà garantire un vero cambiamento del paese, in quanto senza un ampio sostegno convinto del popolo nessuna riforma politica potrà affermarsi contro gli interessi delle potenti lobbies nazionali ed internazionali.

Il mutamento culturale della società italiana sarà determinante per sostenere le riforme politiche di cui necessita il paese e previste nel « programma politico ideale ».

 

6. Azione socio-economia

Abbiamo stabilito che un’azione politica significativa non è possibile senza un’azione culturale.

Ma la lotta contro l’attuale sistema di potere sarà sempre impari, in termini di risorse economiche disponibili.

Una sfida fra un partito che dispone di grandi finanziamenti economici ed un partito forte solo delle nostre idee avrà sempre il destino segnato.

Una sfida culturale fra le nostre idee e le idee di chi dispone della maggior parte dei mezzi di comunicazione di massa, finanziati con grandi risorse economiche, avrà sempre il destino segnato. La messa in campo di un’azione culturale articolata e penetrante richiede inevitabilmente molte risorse economiche che non potranno mai essere disponibili se si ricorre unicamente al volontariato o a donazioni da parte delle poche persone sensibili e che ancora dispongono, in tempo di crisi economica, di risorse per farlo.

Inoltre l’esperienza concreta ci insegna che oggi la maggior parte delle persone non trova il tempo o l’interesse per partecipare ad eventi di formazione culturale di alcun genere.

La gente oggi preferisce impegnarsi per arrivare a mantenere la famiglia nonostante la crisi, a seguire culturalmente le false priorità indicate dai mass media o semplicemente, delusa dalla politica, si disinteressa delle grandi questioni che riguardano il bene comune.

Infine dobbiamo prendere atto che i cittadini sono complici inconsapevoli dell’attuale sistema di potere che si fonda anche sul sempre maggior controllo dell’economia del paese, avendo il controllo sull’organizzazione dell’economia (distribuzione, punti vendita, pubblicità, tramite la grande distribuzione organizzata e le multinazionali) e sullo strumento di scambio che è il denaro, oggi totalmente in mano al sistema bancario privato. Tutto questo mentre noi cittadini siamo i lavoratori che producono beni e servizi e siamo coloro che li consumano, pagandoli.

L’unica risposta per fare fronte ai problemi elencati sopra è che i cittadini organizzino gradualmente un proprio sistema economico, tagliando fuori, per quanto possibile, il sistema bancario legato ai poteri forti, la grande distribuzione organizzata e le multinazionali.

Concretamente parlando l’azione socio-economica deve partire dal coinvolgimento delle piccole e medie imprese, che sono i produttori dei beni e servizi, e delle famiglie, che sono i fruitori dei beni e servizi che costituiscono il nostro benessere.

E’ necessario creare una nostra organizzazione dell’economia, ovvero creare una associazione all’interno della quale i produttori ed i consumatori si incontrino, mettendo in piedi la necessaria rete di distribuzione e di controlli di qualità, sostituendo l’organizzazione della grande distribuzione organizzata.

E’ necessario risalire le filiere della produzione, in modo che l’organizzazione arrivi ad avere al suo interno una economia circolare, dove i produttori sono anche consumatori e in cui il sistema possa essere economicamente autosufficiente.

Il grado di autosufficienza dipenderà dalla varietà delle professionalità coinvolte nel circuito.

All’aumentare del grado di autosufficienza aumenterà la quantità di denaro (euro) che resterà ingabbiata nel circuito economico, il che consentirà di ridurre la dipendenza dal sistema bancario tradizionale, fino ad arrivare ad emettere una propria moneta complementare interna al circuito, sotto forma di buoni sconto cedibili a terzi.

L’organizzazione si svilupperà sul territorio creando dei PRESIDI TERRITORIALI, che saranno degli sportelli in cui le persone potranno trovare risposte alle loro esigenze di beni e servizi, ma anche per problemi legati alla crisi economica : disoccupazione, truffe bancarie, oppressione fiscale, ecc.

Il sistema economico potrà essere economicamente competitivo rispetto alla GDO eliminando le seguenti inefficienze socio-economiche :

  • Commissioni per le banche, causate dai tardati pagamenti
  • Scarsa velocità ci circolazione del denaro, sempre causata dai tardati pagamenti, che riduce la disponibilità di liquidità
  • Utili smisurati degli amministratori della GDO
  • Fuoruscita di denaro verso l’estero

Vantaggi di questa azione :

  • Salvaguardia delle nostre piccole e medie imprese e dei piccoli negozi
  • Difesa dei cittadini dagli effetti della crisi economica
  • Salvaguardia della nostra rete sociale, di quartiere e di paese, che potrà essere gradualmente ricostituita
  • Riduzione della nostra collaborazione (oggi inevitabile) con i poteri forti
  • Riportare l’uso del denaro che supporta gli scambi ad una funzione pubblica
  • Potere finanziare l’azione culturale (TV, radio, giornali, ecc.) in modo che possa essere efficace
  • Potere finanziare l’azione politica
  • Creazione di un rapporto di fiducia fra i beneficiari dell’iniziativa, rendendo più facile la trasmissione delle nostre idee (programma politico ideale) ed il coinvolgimento della gente nelle iniziative politiche

A seguito dello sviluppo dell’associazione di consumatori-produttori sarà possibile dare origine ad una nostra banca (capitale sociale da versare 5 milioni di euro), ad una nostra rete di assistenza e ad un nostro sindacato, che tuteli i lavoratori ancora sottomessi alla grande distribuzione organizzata e dalle multinazionali.

 

7. Azione politico-istituzionale

L’attuazione dell’azione culturale e socio-economica darà origine ad una efficace azione politica, la quale sarà portata avanti dal PARTITO POLITICO che darà rappresentanza a tutte le persone coinvolte.

Il partito avrà come obiettivo la realizzazione del programma politico ideale, lo stesso diffuso tramite l’azione culturale ed attuato nel concreto tramite l’azione socio-economica.

L’obiettivo verrà attuato mediante la presenza del partito sul territorio, entrando a far parte dei consigli comunali, provinciali, regionali ; entrando in Parlamento per cambiare le leggi, fino ad arrivare al governo del paese, con il potere di recedere dai trattati internazionali.

L’obiettivo è in sostanza quello di CAMBIARE LE REGOLE che oggi impediscono di attuare il programma politico ideale che ci siamo prefisso.

L’azione politica non si esaurirà nella presenza all’interno delle istituzioni pubbliche, ma sarà supportata da iniziative popolari :

  • Manifestazioni pubbliche di vario genere
  • Referendum abrogativi e proposte di leggi di iniziativa popolare
  • Creazione di un pool legale e di una associazione per denunciare agli organismi competenti delle gravi violazioni costituzionali da parte dei poteri forti o di istituzioni dello stato

 

8. Sinergie

L’attuazione di una azione politica operante su 3 livelli : culturale, socio-economico e politico-istituzionale, fondata sulla presenza di presidi di sovranità popolare sul territorio consentirà di realizzare un gran numero di SINERGIE fra queste azioni.

I presidi territoriali diventeranno un punto di riferimento sociale, luoghi in cui i cittadini si incontrano, fanno cultura e fanno politica : la cultura e la politica verranno riportate alla loro funzione sociale e la gente ne diventerà sempre più consapevole, riprendendo in mano il proprio destino di popolo.

La creazione del circuito socio-economico consentirà di finanziare, ovvero di retribuire le persone coinvolte, le iniziative culturali : la costituzione di una nostra TV, di una nostra radio, di una nostra testata giornalistica, di una nostra organizzazione di eventi culturali sul territorio.

Anche il partito potrà usufruire di questi finanziamenti, in quanto non sarà un partito come le bande d’affari che conosciamo oggi, ma sarà l’espressione del desiderio di cambiamento proveniente dal popolo. Solo un partito non dipendente dai trasferimenti economici dei poteri forti e non dipendente dai trasferimenti statali (con lo stato in mano ai poteri forti) potrà avere la libertà di rappresentare le istanze del popolo.

I nostri mezzi di comunicazione faranno pubblicità al circuito economico ed alle iniziative politiche popolari.

Sarà possibile organizzare azioni di popolo contro i poteri forti : denunce collettive, class action, proposte di leggi popolari, referendum, ma anche attivare nuove iniziative economiche « più complesse ».

 

9. La Confederazione di Sovranità Popolare

Le varie iniziative popolari fra loro in sinergia a livello socio-economico, culturale e politico-istituzionale hanno necessità di un coordinamento generale, ma anche della presa di coscienza comune di essere un Popolo che riafferma la propria sovranità.

Il tutto per difendere ed attuare i valori della Costituzione, che sono il fondamento etico e sociale della nostra Repubblica Italiana e del nostro vivere civile.

A tale scopo è già stata costituita una associazione « Confederazione Sovranità Popolare » http://www.sovranitapopolare.it/ , che intende essere partecipata da realtà « popolari » di ogni tipi fra loro confederate : associazioni, movimenti, partiti politici, comitati, imprese, semplici cittadini.

La Confederazione Sovranità Popolare deve essere costituita dalle realtà « popolari » che si riconoscano nella Visione d’insieme descritta nel presente documento e che hanno coscienza di farne parte.

L’associazione si dota di organismi interni finalizzati al confronto ed alla conoscenza reciproca fra le varie realtà, si dota di un consiglio direttivo avente il compito di guidare la xtrategia generale di azione Politica su 3 livelli, si attiva per contattare e coinvolgere nuove realtà « popolari », si adopera per farne nascere di nuove, ove se ne ravvedesse la necessità.

L’associazione è in luogo in cui realtà fra loro diverse fanno sinergia e danno vita ad iniziative comuni, negli interessi del popolo italiano.

 

Davide Gionco

presidente del Comitato Scientifico dell’associazione Confederazione Sovranità Popolare

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