La finanza internazionale e le magliette rosse

di Giovanni Lazzaretti

Prima che iniziasse la vicenda delle “magliette rosse”, avevo assistito in TV a uno spot preparatorio: una scena di naufragio con bambini morti vestiti di rosso, intercalata da spezzoni di un’omelia di Emma Bonino ad auspicare l’accoglienza.

Non ho idea se il naufragio è autentico, o è una scena girata ad hoc: dopo che ci hanno fatto vivere la guerra di Libia 2011 con immagini taroccate o preparate altrove, ciò che si vede in TV ha valore nullo. Quel che conta è il commento alle immagini.

Il commento era surreale: la donna che da 40 anni invita gli italiani a non accogliere i figli propri, adesso invita ad accogliere i figli altrui. Con la differenza che i figli propri hanno un costo preventivabile e si integrano in modo naturale; i figli degli stranieri si integrano in percentuali basse e con costi enormi. Integrarsi significa infatti diventare parte integrante di una cultura religiosa, artistica, giuridica, educativa, morale, formatasi nei secoli, ed è una faccenda estremamente complessa.

Emma Bonino invita a non accogliere i figli propri, secondo il principio di autodeterminazione, e invita ad accogliere i figli altrui. Qualcuno, anche nella Chiesa, crede di aggiustare la faccenda dicendo: «La vita va accolta tutta! I figli nel ventre e i migranti dal mare!»

Sistemiamo allora la parola “accoglienza”. I figli del ventre non è che vanno accolti. Semplicemente non devono essere uccisi. Il fatto che l’uccisione sia depenalizzata non cambia nulla sul comandamento del “non uccidere l’innocente e il giusto”.

Viceversa non c’è obbligo di accogliere chi arriva dal mare: c’è l’obbligo di salvarli dal naufragio, unito all’obbligo di rimandarli a casa se sono immigrati clandestini. C’è l’obbligo ancora più pressante di non farli partire.

Le magliette rosse nascono «in memoria dei bambini morti in mare mentre tentavano di arrivare in Europa e sfuggire a guerre, fame e miseria»: una bugia statistica.

Prendiamo i dati del 2017. Sono state esaminate 81.527 domande di richiedenti asilo. Hanno ottenuto lo status di rifugiati in 6.827, l’8%. Hanno ottenuto la protezione sussidiaria (non sono rifugiati, ma si valuta che un loro ritorno a casa potrebbe essere rischioso) 6.880 persone: un altro 8%. Gli altri 67.820 pari all’84% sono immigrati clandestini che, dopo tutte le nostre manfrine burocratiche, dovranno tornare a casa. Questa è la realtà.

L’84% butta via i soldi per pagare un viaggio verso l’Eldorado europeo che non esiste. Gli africani infatti vedono gli europei in 4 situazioni: o guardano le nostre TV dove sembriamo il paese dei balocchi; o ci vedono all’estero per lavoro in hotel a 5 stelle; o ci osservano in vacanza e pensano che sia il livello di vita quotidiano; o vedono il flusso di soldi che arriva a istituzioni sanitarie gestite da europei.

Hanno di noi un’immagine falsa e tentano il colpo di un viaggio che produrrà: perdita di forze giovani nei paesi di origine; rischio di vita nel viaggio; foraggiamento alle organizzazioni criminali; disoccupazione, sottooccupazione, criminalità nel paese di arrivo; inedia da telefonino in attesa del rimpatrio.

L’Italia ha un livello di povertà al 30%: sarebbe imbarazzante se dovesse trovare casa lavoro e dignità ai migranti economici quando non riesce a dare casa lavoro e dignità ai suoi figli.

Intendiamoci, non do la colpa ai migranti. La colpa, come al solito, è di “lor signori”, gli apolidi della grande finanza. Viene da lor signori la disoccupazione italiana e europea, la gestione criminale dei flussi, la creazione di alcune ONG deputate al trasporto, la distruzione della Libia, la distruzione della Siria, l’indebitamento degli Stati africani, il mantenimento del Franco CFA in Africa.

Lor signori radunano migranti economici, gente che fugge da guerre e persecuzioni, terroristi, malviventi. Impacchettano il tutto. Suddividono in flussi. Gestiscono i flussi. Nessuno Stato può capire al primo sguardo cosa gli sta arrivando in casa: deve trattenere, alloggiare, nutrire, esaminare, innescando dalla partenza all’arrivo un giro d’affari enorme. Tutto a scapito della popolazione residente, che paga per il recupero dei migranti, per la loro gestione, per l’insicurezza generale.

L’84% dei migranti è gente che non doveva partire. E soprattutto non dovevano partire con dei bambini. Uno Stato col 30% di livello di povertà DEVE accogliere i rifugiati e al contempo DEVE respingere tutti gli altri, in attesa che lor signori capiscano che la prosperità va creata nazione per nazione.

Muore un bimbo in mare? E’ una cosa orrenda. Ma, invece di invocare come soluzione una generica accoglienza, cominciamo ad additare i veri colpevoli. Se additate la finanza internazionale avete già fatto il 90% del lavoro.

 

Giovanni Lazzaretti

giovanni.maria.lazzaretti@gmail.com

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