La disinformazione politica fatta con il gioco delle parti

di Davide Gionco

L’informazione politica in Italia è di pessima qualità ed è parte integrante del problema di una classe politica che non sa risolvere da troppo tempo i molti problemi degli italiani.
Una puntata classica del TG1 è composta da una carrellata di inutili opinioni espresse dai vari leader politici.

Le dichiarazioni dei leader politici vengono presentate (e spesso sono) come dei brevi slogan, attraverso i quali il TG1 intende caratterizzare le diverse forze politiche, polarizzando le posizioni in modo iper-semplificato: SI/NO, bianco/nero. Accogliamo tutti gli immigrati/chiudiamo tutti i porti. L’Europa è la causa di tutti i mali/L’Europa è la nostra unica salvezza. Sì TAV/No TAV.
Nessun approfondimento argomentato, nessuna proposta che tenga conto della complessità dei problemi.

Le dichiarazioni dei politici non sono altro che delle bandiere ideologiche da sventolare per identificarsi nei confronti degli spettatori.
Come la Roma ha la bandiera giallorossa, così il PD è a favore dell’Europa.
Come la Lazio ha la bandiera biancazzurra, così la Lega è contro l’immigrazione.
Se, poi, qualcuno sventola una bandiera che esce dagli schemi ideologici predisposti, come ha fatto il dilettante di comunicazione Luigi Di Maio negli ultimi mesi, allora la sua squadra viene messa “fuori dalla partita”, pagandone poi le conseguenze alle successive elezioni.
Questo indipendentemente dalla sua capacità o incapacità politica.

La  comunicazione di fondo è: “Siamo in una democrazia, diamo spazio a tutte le forze politiche, che voi avete votato, ma la classe politica è composta da politicanti che parlano tanto e non sanno risolvere i problemi“.
Voi, elettori, potete democraticamente scegliere chi votare, ma purtroppo per voi nessuno sa offrirvi delle risposte“.
E, infatti, ad ogni elezione il “partito” di coloro che non votano guadagna sempre più consensi.
E’ esattamente l’obiettivo che intendevano perseguire con questi messaggi: “Il vostro voto è inutile, perché nulla può cambiare. Rassegnatevi e godetevi la vita, per quello che vi è concesso“.

Dopo di che, ogni giorno, arrivano, al TG1 o meglio ancora in uno spazio di approfondimento più prolungato, l’intervento di un soggetto “autorevole”, “super partes”, che parla dall’alto delle sue competenze “tecniche”, il quale offrono agli italiani “credibilmente” (sono tecnici, non “politici”) le analisi dei problemi e le “inevitabili” soluzioni.

Il messaggio di fondo è: “L’unica cosa ragionevole da fare è quello che dicono gli esperti. I politici non capiscono nulla. I politici bravi sono quelli che fanno quello che dicono gli esperti“.
Il tutto, naturalmente, viene confermato dall’autorità super partes per definizione: il Presidente della Repubblica.

Il quale conferma in ogni occasione i pareri degli “esperti”, dall’alto della sua supposta “saggezza”.

L’alto livello di disinformazione e di mancanza di Democrazia sta nel presentarci la politica come il gioco fra i partiti, come una partita di calcio in cui ciascuno sventola la propria bandiera ideologica e a cui ciascuni di noi elettori è chiamato a prendere parte, scegliendo la squadra che preferisce.
Questo mentre in realtà la comunicazione politica vera viene fatta a senso unico, tramite il pensiero unico dei tecnici, degli esperti, dei supposti “super partes” che ci ripetono in modo ossessivo le loro analisi e le loro soluzioni, come non ci fossero alternative.
Come diceva Margareth Thatcher: “There is no alternative“.

Mentre i partiti non dispongono di corrette analisi dei problemi del paese, con relative soluzioni o, se ne dispongono, non hanno la possibilità di presentarle agli italiani, questa possibilità è concessa solo agli “esperti”, accuratamente scelti fra le persone che si adeguano al pensiero unico dominante.
Mentre nella società civile esistono organizzazioni che dispongono di persone competenti che studiano i problemi ed elaborano delle soluzioni, come ad esempio l’associazione Confederazione Sovranità Popolare www.sovranitapopolare.it di cui faccio parte, tutte queste persone realmente competenti non dispongono del minimo spazio nell’informazione di massa.

La politica che ci presentano su TV e giornali non è altro che l’inutile teatrino della politica.
Nella politica vera, invece, quella che conta, non c’è partita. C’è solo un giocatore in campo che parla e spiega agli italiani quello che devono fare, mentre tutti coloro che avrebbero, democraticamente, altre cose da dire, non hanno la possibilità di farlo.

Provate a leggere cosa scrivono sui social media o sulle lettere ai giornali ci “cittadini esperti di politica”. Al 98% non fanno che ripetere i luoghi comuni ascoltati al TG1 o letti su Corriere e Repubblica.
Sono “esperti di politica”, hanno imparato il pensiero unico e lo ripetono a memoria.

I partiti, che per andare in Parlamento devono necessariamente raccogliere il consenso degli elettori, non potranno che proporre che le stesse soluzioni politiche che gli elettori si attendono. Se non lo fanno, non vengono votati.
Peccato che quelle soluzioni provengano da analisi sbagliate, da cui seguono proposte sbagliate che, infatti, da almeno 30 anni i politici tentano di attuare, senza mai ottenere i risultati attesi.
Le analisi fatte bene con soluzioni alternative e con ogni probabilità migliori di quelle proposte dal mainstream culturale, non arrivano neppure alla conoscenza degli elettori.

Se anche nascesse un partito con le soluzioni giuste ai problemi degli italiani, gli italiani non lo voterebbero, perché sarebbe un partito che non hanno mai visto partecipare al teatrino della politica (quello dei partiti che si possono votare9 e perché non capirebbero nulla di quelle proposte politiche, non avendone mai sentito parlare.

Se oggi qualcuno intende veramente risolvere i problemi dell’Italia, quindi, non può limitarsi a creare un nuovo partito politico, perché le possibilità di successo sono certamente nulle.
E’ invece necessario mettere in atto un’azione politica più ampia, che parta da delle corrette analisi dei problemi del paese, passando per l’elaborazione di soluzioni adeguate. Dopo di che è necessario dare vita ad un sistema di diffusione delle notizie alternativo a quello attuale, il quale è parte integrante dell’attuale sistema di potere che blocca ogni possibile alternativa.
Qui davvero non ci sono alternative: senza una informazione realmente libera e di qualità non c’è Democrazia e non ci possono essere dei veri partiti politici che concorrono al bene del paese.

 

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