La demonizzazione dei contanti

di Giovanni Lazzaretti
20.09.2019

«Questi poveracci, invece di un programma, hanno fatto un contratto!». L’ironia sul contratto 5 Stelle + Lega si è sprecata. Ma se leggete il contratto (52 pagine divise in 30 punti) trovate un ottimo programma operativo e non liberista, sul quale non è il caso di ironizzare.

Un programma che, dovendo contenere solo cose fondamentali e accettabili per entrambi, non mette dentro divagazioni etiche tipo legalizzazione della prostituzione, droghe libere, adozioni gay, castrazione chimica.

Nel programma di governo attuale trovate invece dichiarazioni d’intenti di vago sapore keynesiano, nessuna di tipo operativo, col difetto che devono essere realizzate da neoliberisti. Perché, se qualcuno l’ha dimenticato, il PD è un partito liberale, liberista, libertario, non diverso da +Europa di Emma Bonino.

Nel momento in cui i 5 Stelle si staccano da una forza sovranista e populista come la Lega, e si alleano a una forza liberista, si scoperchia il vaso e tutti si sentono autorizzati a riaprire questioni che il contratto aveva archiviato.

Adozioni gay, utero in affitto, legge sulla omotransfobia, matrimonio egualitario, legalizzazione delle droghe “leggere” (Saviano arriva anche alla cocaina libera), fine vita, migrazioni libere: sui media tutti si sentono autorizzati a dire di tutto, perché sanno che su queste cose nel governo non c’è più argine. Quando dovevano concentrarsi sul «Fermiamo Salvini!» almeno la deriva etica aveva un attimo di pausa.

Emergono anche aberrazioni nOmismatiche.

Confindustria. «Credito di imposta del 2% a chi effettua i pagamenti in forma elettronica + Commissione in percentuale sui prelievi eccedenti una certa soglia mensile».

Giornali vari. «I 5 Stelle propongono un aumento dal 10 al 23% dell’IVA per alberghi, ristoranti e manutenzione casa, aumento che riguarderà solo chi paga in contanti, mentre chi paga con carta avrà il rimborso dell’IVA extra pagata».

Non ha importanza se le cose saranno davvero realizzate, il dramma è che ci si sente autorizzati a parlarne. In sintesi: demonizzazione del contante, elogio dei pagamenti elettronici, il tutto per sostenere la mitica “lotta all’evasione”.

Ricordiamoci che gli unici strumenti di pagamento a corso legale in Italia sono la cartamoneta e la moneta metallica. Anche se può sembrare strano, gli strumenti di trasferimento in moneta documentale (assegni e carte varie) non godono del corso legale e possono, in teoria, essere rifiutati dal creditore.

In pratica alcune disposizioni di legge limitano il potere liberatorio di cartamoneta e moneta metallica, obbligando ad esempio il debitore a effettuare i pagamenti oltre un certo valore con assegni o bonifici. Anche gli F24 per il pagamento di imposte varie obbligano di fatto a servirsi dei circuiti di pagamento bancario.

Se mi dite che pagare con un bonifico on line, semmai a commissioni zero, è molto comodo, non posso che essere d’accordo. Ma guai se perdessimo di vista il contratto che abbiamo con le nostre banche: noi non abbiamo “i soldi in banca”, noi abbiamo un credito con la banca; credito che la banca è obbligata a estinguere in cartamoneta o moneta metallica a nostra semplice richiesta.

Se demonizziamo il contante, se spingiamo sulla moneta elettronica, noi stiamo di fatto blindando il sistema bancario come “circuito di pagamento coincidente con la moneta”, dal quale la moneta non esce più.

Siamo abituati al fatto che il sistema bancario sia qualcosa di unico e omogeneo. Ma immaginate invece che avvenga una secessione bancaria: banchieri illuminati, stanchi di attendere le leggi sulla separazione tra banche commerciali e banche d’investimento, creano un loro circuito di pagamento separato a protezione della loro nuova attività. I due circuiti di pagamento entrano in conflitto. Voi avete il conto in una banca d’investimento e volete trasferirvi in una banca commerciale. Come pensate di passare da un circuito all’altro senza l’uso del contante?

Vi sembra un discorso fantascientifico? Facciamone uno più reale. «I cinque Paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) stanno lavorando a un sistema unico di pagamenti denominato BRICS Pay: attraverso BRICS Pay potranno utilizzare la propria moneta nazionale come base diretta di scambio per i pagamenti esterni. Questa decisione rappresenta un serio passo avanti sulla via della de-dollarizzazione. Attualmente i pagamenti esterni richiedono una conversione in dollari, che necessita del transito su banche statunitensi».

Vedete che non è così automatico che esista un unico circuito di pagamento.

(1) La demonizzazione del contante serve a farci credere che moneta bancaria e moneta a corso legale siano la stessa cosa (2) L’obiettivo è quello di rendere indistinguibili la moneta bancaria con il circuito di pagamento bancario (3) L’obiettivo della lotta all’evasione è solo il pretesto per coprire il vero obiettivo (4) In questo modo l’unica moneta resterà quella creata dal nulla dal sistema bancario (5) Se davvero si volesse combattere l’evasione da contanti, occorrerebbe abolire l’uso dei 500 200 100 euro, che al piccolo utente non servono a nulla.

Nello specifico, le proposte apparse sui giornali contengono le seguenti sciocchezze.

(1) Premiare con un credito d’imposta chi usa le carte, significa premiare i ricchi, che usano di più le carte, ma che soprattutto le usano per importi più grossi.
(2) Introdurre una penale sui prelievi oltre una certa soglia significa punire l’esecuzione del contratto che mi lega alla banca: la libera conversione del credito in moneta (3) Il 23% di Iva in funzione antievasione è una cosa ridicola: stiamo infatti parlando di fatture regolarmente emesse, quindi il 23% invece del 10% significa solo punizione all’utente per l’uso legittimo del contante.

Che pena. Spero che il mio amico Fabio Conditi lavori attivamente anche su questo governo: è un’alleanza che mi dà il vomito, ma siccome Dio fa piovere sui giusti e sugli ingiusti, desidero che la nOmismatica piova a catinelle anche su di loro.

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