La crescita del PIL e la denatalità

di Giovanni Lazzaretti

 

E’ possibile crescere il PIL mentre la popolazione cala? E’ possibile. Con 5 trucchi che vado ad elencare.

1) Allungamento della vita media. Cala la popolazione, cresce la vita media, per cui il numero di “anni da consumatore” possono anche aumentare. Il trucco regge finché tra vecchi e giovani c’è un equilibrio sostenibile.

2) Aumento della produttività. Beni abbondanti e convenienti incitano le persone all’acquisto. Il trucco regge finché c’è capacità di assorbimento; poi una popolazione calante e satura genera la crisi dei consumi e la recessione.

3) Trasformare il risparmio in consumo. Persone che non guardano più al futuro vengono convinte a spendere subito, privandosi della soglia di autoprotezione. Un tempo la disoccupazione non era sinonimo di povertà, era il periodo nel quale si attingeva alle scorte. Oggi la disoccupazione senza autoprotezione si trasforma subito in tragedia.

4) Incentivazione del debito. Pubblicità di una banca: «Ti piacerebbe volare nella Grande Mela a piccole rate?» Un tempo si sarebbe detto: «Il viaggio nella Grande Mela lo faremo se e quando avremo i soldi». Il trucco regge finché l’occupazione regge. Poi la generazione che non sa più aspettare (desiderare > indebitarsi > fruire) si ritrova disoccupata e indebitata.

5) Export. Esportare più di quanto si importa può essere utile in certi momenti, ma non è una virtù. Oggi il surplus strutturale non si traduce in aumento del benessere dei lavoratori, per attivare successive spese, ma si trasforma in un deleterio accantonamento di tipo finanziario.

 

In Italia abbiamo messo in opera i 5 trucchi, uniti a una denatalità spaventosa. Risultato finale: livello di povertà al 30%.

L’unica cosa che fa crescere il PIL in modo naturale è la crescita della popolazione, con conseguente crescita del mercato interno. Nell’ultima campagna elettorale tanti si sono accorti della denatalità, con relative proposte economiche per sostenere le nascite. Sono molto utili, i soldi. Ma la natalità cresce soprattutto per via educativa.

Ricordiamo tre dati fondamentali.

1) Per la crescita della popolazione serve una media di 2,1 figli per donna. Poiché normalmente non si procede “per donna”, ma per “famiglia società naturale fondata sul matrimonio” diciamo che servono 3 figli in media per famiglia. Occorre quindi una forte educazione alla fertilità.

2) Statisticamente una coppia stabile “rende meglio” in ogni campo (sul lavoro, coi figli, nella società) rispetto a una coppia instabile. Occorre anche una forte educazione alla fedeltà.

3) Il divorzio è la prima causa di povertà per gli italiani. Constatato che il divorzio rende poveri (non i vip; rende povere le persone normali) occorre pure una forte educazione all’indissolubilità.

Fedeltà, fertilità, indissolubilità dovrebbero essere i pilastri laici della “educazione all’affettività” o della “educazione sessuale” nelle scuole. Per chi vuole risollevare l’Italia l’obiettivo è il rapporto sessuale posticipato, unito alla fertilità anticipata, in un contesto di stabilità familiare.

Invece nelle scuole arrivano i “tecnici del sesso”, che hanno idee molto limitate: «Ragazzi, accoppiatevi liberamente, ma fate in modo di evitare le gravidanze e di non ammalarvi».

I principali nemici del PIL sono quindi questi “educatori alla sterilità” che invadono le scuole. E se sono educatori alla sterilità va ancora bene. Possono anche arrivare quelli del tipo: «Giacomina, se fai il pompino senza preservativo, mi raccomando di non farti venire in bocca e non ingoiare».

Molti genitori diffidano dell’educazione sessuale nelle scuole, e hanno ragione. Poiché la Costituzione indica che «è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli» bisogna che questo diritto e dovere di educazione venga esercitato con forza.

Oltre a dare il buon esempio di fedeltà + fertilità + indissolubilità, bisogna impegnarsi a diventare rappresentanti dei genitori nei consigli di classe. Bisogna attivare l’assemblea dei genitori ogni volta che c’è “odore di sterilità” nei corsi che vengono proposti. Bisogna pretendere la presenza dei genitori ai corsi: se i corsi sono educativi, anche i genitori ne trarranno beneficio; se sono schifezze, potranno alzare la voce per fermarli.

Il tutto nell’ottica laica di dare un futuro di fertilità all’Italia. Altrimenti possiamo credere alle favole di Soros e di Emma Bonino: «Sosteniamo un’idea di società plurale e aperta, dove la libertà di movimento sia considerato il principale motore di sviluppo sociale, culturale, economico».

Già, avevo dimenticato il trucco numero 6: illudersi di far crescere il PIL con la “sostituzione di popolazione”.

 

Lascia un commento