Iran e Iraq – Nuovo fronte contro il comune nemico statunitense all’ombra di Russia e Cina?

di Francesco Cappello

In quest’area sta avvenendo parte dello scontro tra il vecchio ordine mondiale fondato sulla egemonia imperiale degli USA e la supremazia del dollaro, imposti al mondo dalla fine dell’ultima grande guerra, e il nuovo ordine di cui sono protagonisti principali Russia e Cina, che non intendono più assoggettarsi alla egemonia statunitense.

La linea di frattura tra vecchio e nuovo ordine attraversa, anche e soprattutto, il Mediterraneo allargato.

I paesi che riforniscono la Cina di combustibili fossili sono principalmente Russia Iran e Venezuela, tutti e tre nel mirino statunitense…

La novità più rilevante degli ultimi mesi è relativa al ruolo della Turchia che sta con un piede nella Nato e con l’altro fuori.

Uno sguardo alla cartina evidenzia come Sudan, Iran e Yemen siano gli unici paesi dell’area ancora prive di basi USA. Non a caso si tratta di tre paesi definiti “terroristi” dagli USA fatti oggetto di aggressioni militari.
Si capisce anche come mai gli USA occupino militarmente, da quasi un ventennio (con il nostro contributo), l’Afghanistan.

In generale ricordiamo che le basi statunitensi al di fuori del loro territorio nazionale sono più di 800. Il resto del mondo ne ha 30.

L’Iraq si trova lacerato dalla compresenza sul proprio territorio di basi e truppe statunitensi mentre ospita potenti milizie sostenute dall’Iran.

Il generale iraniano è stato ucciso in Iraq dove era stato invitato dal primo ministro Mahdi per discutere di una mediazione diplomatica tra USA e Iran su richiesta di Trump.

Così dichiara il presidente iraqueno:

“Il comandante generale Ghassem Soleimani era a Baghdad per esaminare una lettera inviata dall’Arabia Saudita con l’argomento dell’allentamento delle tensioni tra Iran e Arabia Saudita, dialogo in cui l’Iraq faceva da mediatore”

In pratica il generale iraniano era in missione diplomatica, praticamente senza scorta…

Secondo la National Iraqi News Agency, Iran ed Arabia Saudita stavano facendo progressi in un negoziato di pace riservato, mediato dal governo iracheno.

L’Iran e gli Stati Uniti sono entrambi alleati del governo iracheno…

Malgrado i leader iracheni si stiano dando da fare per mantenere neutrale l’Iraq, esso è già campo di battaglia nel conflitto crescente tra Stati Uniti e Iran.

Gli Stati Uniti pretendono che Baghdad resista all’Iran e l’Iran che Baghdad resista agli Stati Uniti.

Nello scorso giugno ci sono stati attacchi militari missilistici a danno di postazioni americane in Iraq e sull’altro versante, nei mesi successivi, delle esplosioni hanno fatto saltare i siti di un deposito di armi e un convoglio di gruppi paramilitari iracheni associato all’Iran.

L’omicidio del generale iraniano in Iraq rischia di avvicinare Iraq e Iran nel proposito comune mirante ad allontanare gli USA dalla regione. I due paesi sono incoraggiati a muoversi in questa direzione anche perché consapevoli dello schieramento russo-cinese a loro favore, nel contesto del conflitto in fieri.

I governi iracheno e iraniano oltre che dalle pressioni esterne sono messi a dura prova anche dalle rivolte interne nei rispettivi paesi

Sullo sfondo le elezioni americane, l’impeachment in corso, e Israele o meglio il progetto sionista mai abbandonato e sempre perseguito di una grande Israele
(le lobby israeliane da sempre finanziano generosamente le campagne elettorali di tutti i presidenti americani, repubblicani o democratici che siano)
che fa di tutto per iniziare un’altra guerra finalizzata alla distruzione delle nazioni che si opporrebbero a Israele o meglio alla grande Israele … una Terra Promessa che si estendesse dal Nilo all’Eufrate sino a comprendere parte della Turchia e della Penisola Arabica…

Che aspetta il nostro governo a dissociarsi dall’azione terroristico-criminale degli USA a danno dell’Iran !?
I paesi Nato europei dovrebbero muoversi nella stessa direzione cominciando dal dissociarsi a tutti i livelli dagli atti di guerra criminali e terroristici degli USA. Rimettiamo in primo piano l’art.11 della Costituzione
e usciamo insieme dalla NATO prima che sia troppo tardi. Il nostro Paese, i paesi europei devono tornare a fare una loro politica estera autonoma di pace e collaborazione con i paesi mediterranei.

“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”

vedi anche
https://www.francescocappello.com/…/quali-scenari-dietro-l…/

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