Il sogno tradito della Costituzione Economica

di Davide Gionco

Ho fatto l’esercizio di evidenziare gli articoli della nostra Costituzione che parlano dei principi su cui dovrebbe fondarsi l’economia della Repubblica Italiana.
E’ addirittura commovente constatare quanto i padri costituenti, pur appartenenti a partiti molto diversi fra loro, avessero a cuore il destino di tutti gli italiani. L’idea di offrire a tutti un lavoro dignitosamente retribuito e una casa, di aiutare gli ultimi, di dare a tutti delle opportunità.

Il patto sociale che scaturiva dalla Costituzione era fondato sulla sovranità di un popolo laborioso, libero, partecipe e solidale.
Ne risultava il disegno di una comunità  attenta agli ultimi, pacifica, coesa, in grado di garantire sia la piena realizzazione di ogni persona umana, sia il progresso, materiale, ma anche spirituale, della nazione e dell’umanità intera.

Davvero mi sento di dire che chi ci ha governati negli ultimi 40 anni non ha messo questi valori al centro della propria azione politica.
La sovranità popolare, i bisogni delle persone, in particolare delle più deboli, sono stati messi in secondo piano rispetto alle esigenze delle grandi imprese multinazionali, delle banche, della finanza internazionale. Abbiamo aderito ad organizzazioni internazionali cedendo ad organismi al di fuori del controllo democratico decisioni importanti e fondamentali per la prosperità economica del paese, che da 40 anni operano per tutelare la ricchezza di pochi (il famoso 1%) a spese di tutti gli altri.

All’interno dell’associazione Confederazione Sovranità Popolare www.sovranitapopolare.it abbiamo costituito un centro studi di politica, con un gruppo di studiosi che per 2 anni ha lavorato per riscrivere un “sistema di regole” che consentirebbe il pieno rispetto di questi principi della Costituzione.
Per il momento commuoviamoci a sognare come sarebbe il nostro paese se venisse attuato quanto previsto dalla Costituzione.
Nei prossimi articoli esporrò le proposte elaborate dal Centro Studi della Confederazione Sovranità Popolare.



Art. 1
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 2
La Repubblica […] richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà […] economica e sociale.

Art. 3
E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che […] impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Art. 36
Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunciarvi.

Art. 41
L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Art. 42
La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti.

Art. 43
A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.

Art. 45
La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l’incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità. La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell’artigianato.

Art. 47
La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.

Art. 53
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.

 

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