Il mercato di oggi non è per nulla normale

di Tyler Durden

 

In questo articolo abbiamo l’obiettivo di definire una “bussola”… per aiutarci a capire dove siamo e dove stiamo andando.

 

Sul Pianeta Terra possiamo orientarci facendo riferimento al Nord Magnetico. Quando parliamo di investimenti è necessario utilizzare qualcosa di più affidabile della “finanza” per orientarci: l’inevitabile ritorno al “normale”.

E cercando la normalità, potremmo imbatterci in ciò che potrebbe essere l’Affare del Secolo. Ne parleremo qui a seguire…

Ritorno alla media

Come spiegano gli economisti, il “ritorno alla media” è semplicemente un riconoscimento della tendenza dei vari fattori a restare entro un intervallo che riconosciamo come “normale”.

Gli alberi non crescono fino a 1000 metri in altezza. Le persone non corrono 100 a 100 km/h. Non ottieni qualche cosa dal nulla.

La “normalità” esiste perché le cose tendono a seguire determinati schemi, forme e andamenti che sono loro propri.

Quando la gente esce la mattina, sa normalmente se indossare un cappotto invernale o i pantaloni corti. La temperatura esterna non è 100 °C un giorno e  0 °C il giorno successivo.

Eccezionalmente, anche in natura, accadono cose strane. E a volte, le cose cambiano in modo rilevante. Ma di solito quando la gente dice che “questa volta è diverso” … è il momento di scommettere sulla “normalità”.

Questo fenomeno – il ritorno alla media – è stato accuratamente testato e studiato nel mondo degli investimenti. Sembra che si applichi praticamente a tutto: azioni, obbligazioni, strategie, mercati, settori, ecc.

Ma andiamo avanti. Cosa c’è di insolito nel diagramma che segue? Che cosa è così anormale per cui il “ritorno alla media” diventa una minaccia?

Si noterà che il debito mondiale [World Debt] era solo di soli 30’000 miliardi di dollari [30 trillions $] nel 1994. Oggi siamo a 230’000 miliardi [230 trillions $]. La cifra di 200’000 miliardi di dollari in extra crediti è probabilmente la “tromba d’aria” che ha causato la crescita del mercato azionario [Dow Jones Index] in alto a destra.

Questo fenomeno ha fatto esplodere il valore delle azioni e di altri prezzi delle attività finanziarie fino a livelli mai visti prima. Il Dow Jones ha raggiunto il livello di oltre 26’000 punti. Il mercato immobiliare è arrivato sui mercati ad oltre 100 milioni di dollari. L’oro è salito sopra la quotazione di 1’900 dollari per oncia.

Ma mentre le azioni e le obbligazioni finanziarie sembrano avere il vento in poppa, facendo progressi a livelli ritenuti impossibili, l’economia reale, rappresentata dal prodotto interno lordo [GDP], nella parte inferiore del grafico, è cresciuta in modo piuttosto normale e ad un ritmo più lento.

Il suo aumento costante e faticoso non lascia immaginare il caos del mondo finanziario sopra di esso. L’economia reale e il mondo finanziario sono tanto diversi quanto l’occhio di un uragano e le nuvole e le tempeste che turbinano tutt’intorno.

Un’altra cosa che si nota è che fino alla metà degli anni ’90, e poi ancora tra il 2008 e il 2012, l’investitore medio non ha sostanzialmente beneficiato del rischio aggiuntivo di mettere i suoi soldi in azioni (il grafico sopra include i dividendi). Per ottenere gli stessi risultati avrebbe potuto semplicemente investire lo stesso denaro in titoli del Tesoro americano.

In teoria, si suppone che l’investitore debba guadagnare qualche cosa di più del denaro investito quando presta i propri soldi al governo degli Stati Uniti (con i titoli decennali del Tesoro come parametro di riferimento). E si suppone che dovrebbe essere in grado di guadagnare ancora di più, un premio (più di quello che guadagnerebbe dai titoli di stato, senza correre rischi), investendo in azioni. Il premio aggiuntivo dovrebbe compensare i rischi che quelle azioni possano scendere di valore in un dato momento.

In pratica, troviamo che i titoli di stato americani privi di rischio hanno reso all’investitore meno di niente. Ha guadagnato meno dai titoli di stato di quanto avrebbe ricavato dall’oro (che paga interessi zero) – per un periodo di 48 anni.

Nello stesso tempo le azioni non hanno reso nulla per i primi 24 anni. Dopo di che è esploso il loro rialzo insieme a quello del debito mondiale, fino a quando la crisi finanziaria del 2008 non li ha riportati in linea con i rendimenti dell’oro.

Al 2008 l’investitore medio aveva nuovamente ottenuto un guadagno inferiore rispetto all’oro, nonostante tutti i rischi corsi e le preoccupazioni legate al mercato degli investimenti. La cosa è andata avanti così fino al 2012 quando gli investimenti azionari sono di nuovo aumentati.

Ma c’è un tempo per conservare nei magazzini ed un tempo svuotarli. Anche se non conosci il futuro, puoi comunque renderti conto di ciò che non è normale. E quando qualcosa non è normale, è solo una questione di tempo che ritorni normale.

 

Tratto e tradotto da:

https://www.zerohedge.com/news/2018-02-03/todays-market-anything-normal

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