Il debito pubblico e la sovranità monetaria

di Piero Valerio

 

Oggi si fa un gran parlare di debito pubblico, deficit, spread ed effettivamente è un bene che ciò avvenga, perché dalla comprensione piena di questi concetti dipende il destino dell’Italia. Cominciamo subito con il dire che un paese con piena SOVRANITÀ MONETARIA non ha alcun bisogno di indebitarsi per finanziare le sue spese. Ma allora perché lo fa???

Per una ragione fondamentale: per drenare liquidità dai risparmi dei cittadini e in questo modo tenere sotto controllo sia l’inflazione che i tassi di interesse. In pratica lo Stato mette a disposizione per i cittadini uno sbocco sicuro (quindi poco remunerativo) dove dirottare i risparmi e in cambio offre ai cittadini servizi efficienti, assistenza, infrastrutture, lavoro. Il paese in questo modo cresce, progredisce, si modernizza, creando una partita di giro virtuosa fra lo Stato e i cittadini.

Il debito pubblico quindi non è un problema, ma anzi un parametro che misura quanto uno Stato ha speso per i suoi cittadini, garantendo e non rubando il futuro alle nuove generazioni. Per verificare la solidità di uno Stato non si dovrebbe quindi andare ad esaminare il livello del debito pubblico, ma al massimo quello del debito complessivo (pubblico+privato) soprattutto se questo viene finanziato con capitali esteri e denominato in moneta straniera.

Ma quindi l’Italia non ha alcun problema di alto deficit e debito pubblico????
Purtroppo tutto ciò che abbiamo detto prima riguarda i paesi NORMALI che hanno mantenuto la SOVRANITÀ MONETARIA, l’Italia insieme a tutti gli altri stati dell’Eurozona rappresenta un’anomalia a livello mondiale, perché ha ceduto la sovranità monetaria ad una banca centrale privata, la BCE, a cui è stato delegato il pieno controllo dei debiti pubblici, dei tassi di interesse, dell’inflazione e dello spread. Se la BCE decide di non comprare più titoli pubblici sul mercato secondario (Quantitative Easing), lo spread sale e il paese è costretto a farsi prestare soldi dai mercati finanziari a tassi di interesse sempre più alti. Ciò può rendere insostenibile il sistema dei pagamenti di uno Stato e condurre alla bancarotta.

Ma un deficit del 2,4% è sostenibile o no per l’Italia?
Dipende da ciò che farà o deciderà la BCE. Il debito pubblico italiano ormai è a maggioranza gestito da investitori esteri e i deficit non servono a modernizzare o creare nuove infrastrutture nel paese, ma a pagare gli interessi agli speculatori finanziari. Il ricatto di elevato debito pubblico è servito per convincere il popolo a svendere il patrimonio economico nazionale, sia pubblico che privato, e ad accettare livelli salariali vessatori. L’Italia è ingabbiata in un sistema in cui è costantemente sotto scacco dei mercati finanziari.

Ma per la Francia invece è sostenibile un deficit del 2,8%????
Dipende da ciò che farà o deciderà la BCE, che per ragioni geopolitiche ha garantito sempre alla Francia condizioni di finanziamento migliori rispetto all’Italia. A livello di sostenibilità la Francia ha un debito totale, pubblico e privato maggiore, quindi più rischioso di quello italiano, ma siccome l’attenzione dell’opinione pubblica è stata artificiosamente dirottata solo sui livelli di debito pubblico, la Francia può ancora oggi finanziarsi a tassi di interesse molto bassi.

Esiste una soluzione per uscire da questa trappola finanziaria? ????
Beh se non l’avete capita leggendo quello che ho scritto prima non la capirete neanche adesso se la scrivo a caratteri cubitali, ma siccome sono testardo ci provo lo stesso: USCIRE DALL’EUROZONA E RIPRENDERSI LA SOVRANITÀ MONETARIA. Tutto il resto è fuffa e tirare a campare.

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