Il cortocircuito mentale di Avvenire

di Giovanni Lazzaretti

Abbonato ad Avvenire da una vita, ho cessato di abbonarmi e non me ne pento. Il giornale continua ad arrivare, vedo gli articoli, e rinnovo le motivazioni per non abbonarmi più.

18 dicembre; editoriale di Leonardo Becchetti “E’ finito il tempo dei kamikaze”.
Becchetti esulta, perché i kamikaze governativi si sono rotti la testa contro l’Europa, hanno dovuto fare retromarcia, e non potranno realizzare quello che avevano promesso. Secondo Becchetti non è mai esistita una “età dell’oro” del sovranismo. Aggiunge che, prima dell’entrata nell’euro, l’Italia viveva periodi di inflazione anche a due cifre.

18 dicembre; articolo di Giulio Albanese “Dall’Africa prendiamo più beni che persone”: togliamo immense risorse all’Africa, dovremmo essere generosi nell’accogliere le persone depauperate; chi fugge dalla guerra può essere accolto, mentre chi vive nell’inedia per colpa nostra deve stare lì ad accettare il suo destino.

Spazziamo via Becchetti e Albanese, e raccontiamo una storia diversa.

Innanzitutto l’età dell’oro del sovranismo è esistita.
Il sottoscritto, giovane sposo senza risparmi, pagava 90’000 lire di affitto nel 1980 e guadagnava 800’000 lire come primo stipendio (con affitti da 500 euro, ci vorrebbero stipendi netti da 4’500 euro per mantenere le proporzioni: pura fantascienza).

L’inflazione era al 20%, e mi verrebbe da dire “chissenefrega”: datemi uno stipendio netto pari a 9 volte l’affitto, e vedrete che l’inflazione la reggo benissimo.

In questo “orrido” periodo di inflazione a 2 cifre, il rapporto debito/PIL era il 58%: virtù eccelsa, secondo i parametri europei.

L’inflazione scende sotto le due cifre nel 1984 (18 anni prima dell’euro) e non vi ritorna più.
Nel 1981 intanto era avvenuta la separazione tra Tesoro e Banca d’Italia: il debito dell’Italia viene affidato ai cosiddetti “mercati”, e il fabbisogno dello Stato si impenna; dopo 10 anni di “cura” da parte dei mercati il rapporto debito/PIL passa dal 58% al 105%.

Quindi da almeno 35 anni (1) i mercati bevono dall’Italia (2) sono l’unica causa del nostro debito (3) con i soldi munti dall’Italia acquistano pezzi d’Italia, i pezzi migliori. In più, grazie a molti media conniventi, ci fanno anche sentire sporchi, spreconi e corrotti. E impediscono a politici eletti di fare ciò che il popolo chiede.

Sì, lo so che in Italia c’è spreco e corruzione.
Ma queste cose noi italiani ce le paghiamo coi soldi nostri: paghiamo sprechi e corruzione, e nonostante ciò siamo in situazione di UTILE primario.
Solo gli interessi passivi ci portano in passivo.

Dall’Africa prendiamo più beni che persone?
Prendiamo “chi”?
Chi è questo plurale che usa Albanese?
Io, voi, l’insegnante delle scuole medie, l’operatore ecologico dell’Iren, il barista sotto casa?

Definiamo bene le due categorie: c’è la casta ristretta che vive di finanza, e c’è la massa enorme di chi ha bisogno di lavorare per vivere.

La casta finanziaria da 35 anni ha abbassato l’inflazione e ha enfatizzato il debito, in modo che chi vive di finanza abbia al sicuro i suoi enormi capitali e le sue rendite.
Questo ha causato povertà enormi in Italia, povertà catastrofiche in Grecia, povertà devastanti nella zona del Franco CFA.

Dopo che la casta ha depredato il depredabile, ha pensato che organizzare un trasloco di popolazione sarebbe stato proficuo: da una parte l’Africa perde le forze migliori ed è depredabile con maggiore tranquillità; dall’altra parte il trasferimento di lavoratori poveri in Europa convincerà anche i lavoratori europei a diventare lavoratori poveri.

Naturalmente il conto spese di queste migrazioni pro-finanza non lo pagano i finanzieri: lo pagano i lavoratori, o gli Stati per conto dei lavoratori. L’unico freno rimasto è la distinzione tra “profugo” e “migrante economico”: togliete quella e la devastazione sarà totale.

Il freno lo stanno già togliendo. L’ONU ha approvato il Global Compact for Refugies (contrari solo Ungheria e USA), e il Global Compact for Safe, Orderly and Regular Migration (contrari Israele, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, USA; astenuta, per fortuna, l’Italia): con questo percorso la migrazione viene trasformata in “diritto umano”, e il diritto internazionale viene trasformato in diritto privato.

All’ONU vi diranno «Ma no! Avete capito male! Niente del genere nei due Compact!».
Tranquilli, abbiamo capito bene: dai tempi del gender conosciamo bene l’ONU e le sue fregature planetarie.

Avvenire è andato in cortocircuito: non sa distinguere tra casta finanziaria e popolo lavoratore.
Ritiene giusto che un debito costruito dalla casta impedisca a un governo legittimato dai voti di fare il suo dovere; esulta se i finanzieri bloccano i politici eletti; imputa agli italiani un depredamento africano che è opera della casta e non dei lavoratori; chiede accoglienza senza rendersi conto che sta mettendo pesi sui lavoratori e non sulla casta.

Svegliatevi, vi prego. La finanza ha già uno stuolo di giornalisti al suo servizio.
Da un giornale cattolico ci si aspetterebbe un po’ di sussulto mentale.

 

Giovanni Lazzaretti

giovanni.maria.lazzaretti@gmail.com

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