Gli eserciti segreti nascosti in Libia

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https://www.remocontro.it/2018/09/07/gli-eserciti-segreti-nascosti-in-libia/

L’articolo rivela come in Libia, oltre ai diversi gruppi armati, siano operativi anche diversi eserciti occidentali.


Le armate invisibili. Quali Stati hanno soldati in Libia ?
-Tra le decine di milizie che si contendono il Paese, si registra la presenza, spesso ufficiosa, di truppe di Stati stranieri, italiane comprese

Le armate invisibili

Dunque, gli eserciti segreti nascosti in Libia. Quali Stati hanno soldati in Libia, prova e svelare Agi, la seconda agenzia stampa italiana per diffusione. Nella Libia dilaniata dai conflitti tra le milizie e dagli scontri di potere fra la Tripolitania e la Cirenaica, c’è anche la presenza poco pubblicizzata, se non addirittura segreta, di truppe straniere, dislocate in base agli interessi geostrategici dei principali attori internazionali, spiega Brahim Maarad.
Sul milione e 700mila chilometri quadrati che per 42 anni erano stato controllati dal colonnello Muammar Gheddafi, oggi viaggiano armati militari di Italia, Francia, Stati Uniti e Regno Unito
Dove, sappiamo solo per ciò che ci dicono, e sono bugie certe: l’Italia ufficialmente in Tripolitania (davvero nessuno nella Cirenaica di Haftar?), la Francia in Cirenaica, e Gran Bretagna e Stati Uniti a Sirte e nel sud. Troppo schematico ed elementare per poterci credere.

Tripoli italiana ma non troppo

L’Italia è presente ufficialmente con la missione Miasit di assistenza e supporto al Governo di accordo nazionale di Fayez Serraj. Prevede, dal primo gennaio al 30 settembre 2018, un impiego massimo di 400 militari, 130 mezzi terrestri e mezzi navali e aerei, questi come parte della unità di ‘Mare Sicuro’.
Miasit al posto della vecchia missione Ippocrate (300 uomini e 103 mezzi) che ha permesso la realizzazione di un ospedale militare da campo a Misurata, 30 posti letto e alta chirurgia di guerra, nel pieno dell’attacco contro Isis a Sirte. I militari italiani sono anche impegnati nell’addestramento delle forze locali, con svariati problemi.
Terza forza ignota per collocazione e numero, i militari di corpi speciali italiani operativi in Libia ‘senza divisa’ distaccati all’Aise, servizi segreti esteri, con tutte le ‘guarentige’ (le tutele extra lege) previste per le ‘spie’. Numeri ignoti, ma sicuramente molto più alti di quelli che ufficialmente appaiono.

Ancora Africa francese

Il contingente francese, segreto ma non troppo. La presenza più discussa è quella delle forze speciali francesi. ‘Un segreto di Pulcinella’, più volte definito i giornali parigini. L’ammissione da parte del governo della presenza di suoi militari sul suolo libico nel luglio 2016, per l’abbattimento di un elicottero del generale Khalifa Haftar a bordo del quale si trovavano anche tre dei corpi speciali francesi. “Le forze speciali ci sono per contribuire a garantire che la Francia sia presente ovunque nella lotta contro i terroristi”, aveva dovuto confermare l’allora governo, presidente Hollande.
Parigi non fornisce cifre ufficiali sulla sua presenza militare in Libia, ma sono 3.500 i soldati sparsi attorno, tra Mauritania, Mali, Niger, Ciad e Burkina Faso. Ed era circolato anche un rapporto che indicava la presenza di almeno 40 membri dei corpi speciali francesi nella zona di Benina, nella periferia di Bengasi. Una presenza che è stata confermata alla France-Presse anche dal colonnello Saqr Jarochi, secondo cui “almeno 20 militari si trovano in una base a Benina” e altri sono sparsi tra “Tobruq e Misurata”.

Corpi speciali Usa e GB

L’aviazione americana è ufficialmente presente per gli ormai rari raid contro obiettivi dell’Isis in Libia, operazione Africom. In resto, provano a nasconderlo. Secondo un rapporto pubblicato dal Watson Institute della Brown University, i corpi speciali americani hanno persino una base e un centro di addestramento nel sud della Libia, e diverse operazioni Usa (non solo in Libia), sarebbero partite da una base a Sirte.
Il Pentagono non fornisce numeri esatti sulla presenza militare Usa in Libia, ma il segretario della Difesa, James Mattis, aveva dichiarato che nella regione erano impiegate mille persone, facendo riferimento anche a Niger, Mali e Nigeria.
La presenza britannica, mai ufficiale, è stata confermata da alcune operazioni antiterrorismo compiute nel nord del Paese, in collaborazione anche con l’intelligence americana.

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