Dove siete finiti, cari rigoristi dell’austerity? Lo Stato allo sfascio ha bisogno di voi.

di Costantino Rover

Dove siete finiti, detrattori della spesa pubblica e fautori dell’austerity? Il debito pubblico va al 160% sul PIL eppure non si vedono gli avvoltoi sulla carcassa Italia.
Ci sono, certo ma non si credono. Perché?
Dove siete, anti populisti, paladini della democrazia, della giustizia e del rigore dei conti, sulla pelle dei disoccupati e degli esodati?


Tanto tuonò che piovve.
Pioggia di miliardi, potenza di fuoco, e di acquisti di titoli di Stato come mai prima di allora.

 

Impossibile, direte voi. Ma se fino a ieri si sarebbero scandalizzati gli Dei solo a sentirne parlare?
Infatti fino ad oggi sui mille mila miliardi della potenza di fuoco s’è solo sentito parlare.
Sul suolo italico non un centesimo s’è posato.
La pioggia dei miliardi europei agganciati alla nuvola del Recovery fund si aggira fantozzianamente (al contrario) nei sogni dei fan dell’euro.

 

Tanto tuonò che piovve… sul debito pubblico

Ma la pioggia di vendita dei titoli di Stato, quella c’è stata. O meglio, ci sarebbe se solo il ministero dell’economia si decidesse di aprire i rubinetti, anzi le rotative della stamperia dei contratti sui buoni del Tesoro italiano.
Adesso, in tempo di peste nera e di coprifuoco, l’Italia che pure primeggia nella media mondiale per morti da covid-19,  è diventata così affidabile che i suoi titoli di debito rilasciano persino tassi negativi.

E lo sapete cosa significa tutto questo, vero?.
Vuol dire che per ogni cento euro che i mercati ci prestano, noi alla scadenza gliene daremo di meno, tenendoci in tasca la differenza.
Alcuni esempi?

BOT a scadenza un anno, tasso -0,226%

BTP quinquennali, tasso -0,09% e decennali appena sopra lo 0,5%

Addirittura i BTP. Roba da non credere davvero. E alle aste i nostri titoli vanno letteralmente a ruba da almeno due anni; con investitori troppo indietro nella fila che non riescono a fare in tempo a comprarli!
E gli esempi degi mesi scorsi si sprecano…

 

Ma i tassi erano già in discesa dal 2018 con in carica il Governo del Papeete. Evidentemente ritenuto affidabilissimo.

Dove siete, paladini del teorema: affidabilità = spread basso?

Dunque perché insistiamo con l’ironia sulla affidabilità di questi Governi, così prodighi di risultati positivi tanto da farci raggiungere il rapporto debito PIL di 160%?
Perché certamente ricordiamo tutti che la vulgata economica diffusa dai maggiori canali di informazione di settore e non, politici alla Marattin e fans della curva hanno sempre messo in cima alla montagna di motivi della nostra recessione sia economica, che finanziaria, la recessione della credibilità politica dell’Italia.

Ecco perché a Berlusconi si sono succeduti governi tecnici e politici via via sempre più graditi ai mercati finanziari.

La reputazione dei Governi a volte si basa sull’andamento dei conti pubblici, a volte sui gusti.
Quand’è che si baserà sul voto dei cittadini?

E qui veniamo a uno dei tanti nodi che dovremmo notare tra i denti del pettine e che invece continuiamo beatamente ad ignorare al solo scopo di ritenerci superiori a quelli che non la pensano come noi, così pervicacemente attecchiti alle nostre auto-convinzioni.

 

Perché la reputazione dei Governi italiani è sempre inversamente proporzionale ai risultati che essi ottengono in favore dei cittadini?

Domanda, perché il calo dello spread (allora a 547 – oggi a 126) e dei rendimenti sui titoli di debito pubblico (allora al 7,4% – oggi allo zerovirgola o addirittura negativi) non si sono verificati nel 2011?
Cosa ci dite oggi, politici dei vari governi di responsabilità a sostegno di tecnici e boiardi europei?

 

Dove siete oggi, ghigliottinai della prima Repubblica?

All’epoca non eravamo messi male come oggi. I diritti dei lavoratori erano più saldi di oggi.
I conti pubblici stavano infinitamente meglio. Il Parlamento godeva di maggiori poteri di oggi.
Già… appunto.
I Governi Conte I e II, supini o proni, a seconda dei gusti, rispetto alla UE nei trattati sui fondi di aiuto europei, pur avendo fatto spesa pubblica solo a chiacchiere ha fatto aumentare il debito pubblico di 251 miliardi (OK il 160% del rapporto debito/PIL dovuto al calo del PIL, causa lock-down).
Già… appunto.

Ma allora perché con il covid, oggi, la BCE stampa moneta e i mercati la prestano gratis (vedi dati sui rendimenti appena citati) e invece prima si sono resi NECESSARI tagli, esodati, tasse sulla casa, precariato, privatizzazioni, austerity, … per finanziare la spesa pubblica, al posto dei finanziamenti a tassi negativi per sostenere le imprese, i consumi e l’occupazione?

 

Differenze e disuguaglianze

Allora, come mai durante la crisi dei subprime e dell’economia dopo il 2008 fino ad oggi – che hanno colpito le classi medie e prodotto le crisi dei debiti pubblici –  il sistema bancario e dei mercantile hanno reagito con austerity pubblica – salvo mitigare la bufera con il quantitative easing di Mario Draghi dopo che aveva spazzato via quasi tutto –  e invece oggi che con il covid ci vanno di mezzo anche loro, scendono i tassi di interesse pur di tenere in piedi la baracca?

E da dove viene questa disparità di trattamento?

fonte: Milano Finanza

 


Cos’ha di più il covìddi rispetto ai disoccupati? È più bello?

Perché visto che con Berlusconi il rapporto debito/PIL era appena al 126% e oggi è al 160%?
Eppure ci avevano giurato che era tutta colpa di Mr. B!!!
Dove sono gli ispettori europei?
Dov’è finita la linea di non ritorno del default e perché non ne parla più nessuno?
Perché nessun giornale grida “FATE PRESTO!”?
Dove sono i grillini che sfottevano “testa d’asfalto”, gli stessi che “bisogna tagliare il parlamento per risparmiare 1€ all’anno”?
Al Governo! Con il debito a 160% sul PIL.
Il 27% più alto di quello di “testa d’asfalto”!
Domandone finale: chi decide cosa si deve o non si deve fare, quanto e come spendere, quali politiche fare in Italia; gli elettori o i mercati?

Dunque, dove siete, giornalisti di Repubblica, del Fatto quotidiano, del Sole 24 ore e soci?

Di cosa parlano oggi Giannino, Travaglio e Gomez e dov’è finita la loro retorica sulla buona politica e il tributo quotidiano all’Europa che salva le democrazie europee?

Ehi! Dove siete finiti, giornalisti del Sole 24 Ore? La patria ha bisogno di voi. FATE PRESTO!

Dove siete finiti, Savonarola della stampa?

Adesso che le manette hanno tintinnato (e titillato gli italiani) e che la prima Repubblica è morta e sepolta da seconda e terza, la Repubblica degli onesti, dove sono finite le vostre scuse e i teoremi della stampa che vi eravate tatuati sul cervello e ripetevate a menadito con precisione chirurgica e passione maniacale?

Dico a voi che state leggendo questo post!

E sono tutte domande già poste nel libro di economia spiegata facile (a cui il libro risponde punto per punto).
Perché i cretini, gli analfabeti, i mentecatti sono sempre quelli che votano per gli altri o pensano controcorrente?
Va bene, errare è umano, ma perseverare nel farlo sempre allo stesso modo è diabolico.
O da cretini.
Voi, voi dove siete quando c’è da tirare le somme?

Domanda, perché gli italiani credono ciecamente ad ogni cosa gli venga raccontata e poi quando si avvera l’esatto opposto credono anche a quello senza, fare una piega e porre domande a politici e giornalisti che gli avevano giurato che non c’erano alternative ai sacrifici e alla defenestrazione del capo di governo scomodo?
Ah ecco, mi pareva…:

Allora, signori miei, dove sono finite tutte le vostre certezze?
E soprattutto a chi avete deciso di dare la colpa per la vostra inadeguatezza al ruolo di cittadino del XXI secolo?

AAA cercasi

Ottava potenza mondiale allo sbando cerca statisti primo impiego per risollevarsi.
Prego inviare curricula di gelatai, parrucchieri, commessi et simili, preferibilmente disoccupati.
No precedenti esperienze in amministrazione pubblica o privata.
No laurea, preferite sono le soft skills. A formazione basata su PNL provvederemo a nostre spese.
Nessuna capacità richiesta.
Sì perditempo.

Approfondisci: perché con il nuovo sistema di calcolo dello spread l’Italia viene penalizzata


RICCO DI ILLUSTRAZIONI E SPIEGAZIONI PASSO PASSO
320 pagine a colori con centinaia di disegni che facilitano la comprensione
dei temi più complessi rendendoli semplicissimi e alla portata di tutti.

Pagine tratte dal libro di economia spiegata facile


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