Dei parlamentari americani condannano il cambio di regime in Venezuela indotto dal governo USA

Un gruppo di parlamentari democratici degli Stati Uniti ha deciso di inviare una lettera al Segretario di Stato Mike Pompeo nella quale manifestano la loro preoccupazione per l’atteggiamento tenuto in queste settimane dall’amministrazione Trump verso un possibile repentino cambio di potere in Venezuela. Ferma restando la condanna dell’azione repressiva del presidente eletto Nicolas Maduro verso i manifestanti, Ro Khanna (Calif.), Alexandria Ocaso-Cortez (N.Y.), Ilhan Omar (Minn.) e altri 13 democratici sollecitano l’amministrazione Trump ad intraprendere un percorso di negoziazioni pacifiche per arrivare a una soluzione accettabile della crisi venezuelana.

Pubblicato il 7 Marzo 2019 su Commondreams


Il nostro governo dovrebbe cambiare rotta nella sua politica verso il Venezuela. Le misure unilaterali e le minacce violente provocano solo caos e instabilità.

di Jake Johnson

Oltre una dozzina di progressisti democratici della Camera di Giustizia hanno condannato la “inaccettabile” spinta per il cambio di regime in Venezuela da parte dell’amministrazione Trump. I commenti sono giunti attraverso una lettera indirizzata al Segretario di Stato Mike Pompeo e firmata dai parlamentari Ro Khanna (Calif.), Alexandria Ocaso-Cortez (N.Y.), Ilhan Omar (Minn.) e altri 13 Democratici.

“Il Presidente Donald Trump e altri alti funzionari degli Stati Uniti hanno suscitato allarme in Venezuela e in tutta la regione con azioni e dichiarazioni, come la recente minaccia “che tutte le opzioni sono sul tavolo”, che indicano la volontà di un cambiamento di regime in Venezuela guidato dalle forze militari americane”, si legge nella lettera.

I progressisti hanno anche criticato la Casa Bianca per aver paralizzato milioni di comuni venezuelani con sanzioni economiche unilaterali.

“Le recenti sanzioni economiche rischiano di esacerbare la grave crisi economica del paese, provocando grandi sofferenze per le persone più vulnerabili della società che non hanno alcuna responsabilità per la situazione del paese”, afferma la lettera.

Khanna, che si e’ fatto promotore della lettera, ha esortato i suoi colleghi democratici a unirsi contro il cambio di regime e le sanzioni sostenuti dagli Stati Uniti in un’intervista HuffPost lo scorso giovedì.

“Questo è l’errore che facciamo: restiamo tranquilli mentre questi interventi stanno avendo luogo”, ha detto Khanna, che è stato un oppositore esplicito delle interferenze degli Stati Uniti in Venezuela. “Fu un errore in Iraq, lo fu anche in Libia. Poi, successivamente diciamo “Questi interventi sono stati un errore, come lo correggiamo”?
“Dovremmo invece parlare chiaro sin dai primi segnali di interventismo che andrà solo a peggiorare le situazioni”.

La lettera dei Progressisti arriva mentre il vicepresidente Mike Pence e il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton continuano a lanciare minacce al presidente eletto del Venezuela, Nicolás Maduro.

In un’intervista con Telemundo Mercoledì sera, Pence ha ribadito il sostegno della Casa Bianca al leader dell’opposizione Venezuelana Juan Guaido, ma ha detto che non c’è “nessuna tempistica”relativa alla spinta degli stati Uniti al cambio di potere.

L’inviato di trump in Venezuela Elliott Abrams-il cui ruolo nei massacri e nel genocidio degli anni ’80 in america latina avvenuti con l’appoggio degli Stati Uniti  è stato posto sotto esame sin dalla sua nomina  lo scorso Gennaio-durante un’audizione del sotto-comitato del Senato Giovedì scosro che l’amministrazione sta pianificando di “espandere la rete” di sanzioni contro le istituzioni venezuelane.

Pur condannando il governo di Maduro per la violenza contro i manifestanti e “il disprezzo dello stato di diritto”, i progressisti hanno affermato che l’ingerenza dell’amministrazione Trump “sta peggiorando la vita ai cittadini venezuelani comuni”e ha esortato la Casa Bianca a intraprendere negoziati pacifici.

“Le misure unilaterali e le minacce violente rischiano solo di generare caos e instabilità”conclude la lettera. “Al contrario, gli Stati Uniti devono rispettare l’obbligo previsto dalla Carta dell’Organizzazione degli Stati Uniti (OAS) di astenersi di utlizzare la forza armata ‘o qualsiasi altra forma di interferenza o tentata minaccia’ nei confronti di un altro stato. Vi Esortiamo a sostenere gli sforzi di Uruguay, Messico e Vaticano per promuovere il dialogo e aiutare i venezuelani a risolvere i loro problemi”.

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