Carlo Levi: Eravamo partiti che volevamo la rivoluzione mondiale…

L’OROLOGIO

di Carlo Levi

Eravamo partiti che volevamo la rivoluzione mondiale, poi ci siamo accontentati della rivoluzione in Italia, e poi di alcune riforme, e poi di partecipare al Governo, e poi di non esserne cacciati. Eccoci ormai sulla difensiva: domani saremo ridotti a combattere per l’esistenza di un partito e poi magari di un gruppo o di un gruppetto, e poi, chissà, forse per le nostre persone, per il nostro onore e la nostra anima: cose sempre più piccole e più lontane, e un’astratta passione, sempre uguale. E’ triste: ma vedrai che andrà così. (..)

Ma ci deve essere una strada; tanto più si può essere spregiudicati, quanto più si sa quello che si vuole, e si è chiari e intransigenti.

(Carlo LeviL’orologio, 1951)


Questo testo di Carlo Levi del 1951 esprime in modo molto efficace il disastro della classe dirigente italiana, quasi sempre composta di personaggi unicamente interessati a curare i propri interessi.

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