Bob Marley e le logiche del business

di Davide Gionco

Oggi vogliamo raccontarvi dei fatti poco noti sulla famosissima canzone “No woman no cry” di Bob Marley, probabilmente la canzone più rappresentativa della musica reggae.

“I remember when a we used to sit in a government yard in Trenchtown…”

Questa canzone salì alla ribalta in tutto il mondo nel 1974-75, vendendo da allora milioni di copie in tutto il mondo, portando evidentemente moltissimo denaro grazie ai diritti d’autore.

All’epoca Bob Marley era, come spesso accade agli artisti nella storia, un musicista senza un soldo in tasca e spesso per non arrivare digiuno alla sera frequentava la mensa dei poveri di Trenchtown, il ghetto di Kingston, capitale della Giamaica, in cui Bob Marley era cresciuto.
Direttore della mensa era un certo Vincent Ford, amico d’infanzia di Marley.

Pare che Bob Marley abbia scritto la famosa canzone mentre era in una stanza con l’amico Vincent.
A quel punto Marley ebbe un colpo di genio per fare all’amico una “donazione perenne” in favore della mensa dei poveri di Trenchtown: fece registrare la canzone a nome di Vincent Ford, il quale grazie ai diritti d’autore potè finanziare il funzionamento della mensa dei poveri fino alla sua morte, avvenuta nel 2008.

Marley si era reso conto che lo spirito capitalista di dividere i proventi della musica unicamente fra se stesso e la Cayman Music, società che si occupò del catalogo di Bob Marley fino al 1976, non si accordava con il suo modo di vedere la vita insieme a parenti ed amici ed al suo modo di vivere la musica.

La musica è arte, ritmo, condivisione di parole e di emozioni, qualcosa che resta nel tempo e che supera le generazioni, qualcosa che per unire la gente e non per dividerla fra ricchi e poveri.
Non poteva essere ridotto ad un business.

Per questo motivo Bob Marley fece registrare a nome di parenti ed amici anche altre canzoni, in modo da evitare di versare buona parte dei diritti d’autore a delle società unicamente interessate al business.

Sapendo che la canzone non era stata scritta realmente da Vincent Ford, ed anche su impulso della vedova di Marley, la Cayman Music nel 2014 intentò causa agli eredi di Vincent Ford. Il processo si concluse con un accordo fra la Blue Montain Music Limited, la società che aveva curato la promozione di Bob Marley e la Cayman Music.

Secondo la testimonianza di Ziggy Marley, figlio dell’artista, le sue ultime parole prima di morire furono: “Money can’t buy life” (Il denaro non compra la vita).

Quando impareremo tutti a donare con generosità, senza fare i calcoli sulla nostra convenienza, allora saremo pronti per un cambio di paradigma nella nostra società, capaci di cooperare fra noi in modo d’avere tutti una vita dignitosa.

E per chi lo volesse…
Buon ascolto

 

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